Autore: Chiara Lacchio, Franco Rossi
Pubblicato da Franco Angeli - 2014
Pagine: 144 - Genere: Coaching
Formato disponibile: Brossura
Collana: Trend
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Quando la vita o gli altri decidono per noi, quando ci troviamo sbattuti fuori dal nostro contesto e perdiamo la stabilitá data dalle cose che conosciamo possiamo entrare in crisi. Questa favola motivazionale ci insegna divertendoci a lavorare su noi stessi per comprendere le nostre potenzialitá e limitazioni, per ritagliarci un nuovo spazio, e riprendere a vivere da protagonisti!
Mi sono divertito nella lettura di questo libro, lo devo ammettere, divertito a imparare. E non perché le situazioni che vive il nostro Tappo siano così fantastiche da spegnere il mondo circostante e rilassarmi, o meglio, non solo per quello. Soprattutto ho goduto della trasformazione della parte finale di una bottiglia che scopre di essere molto di più. Inoltre i quesiti posti alla fine di ogni capitolo e le frasi evidenziate in corsivo avvicinano la figura del tappo al lettore facendo di una grande metafora anche un grande insegnante, che ti guarda e aspetta speranzoso che tu ti esprima. Ma partiamo dall´inizio. Tappo a chi?!? é una favola motivazionale, e gli spunti per migliorarci sono davvero moltissimi. Il tappo in questione non è un tappo, è IL Tappo, almeno questa è la concezione che lui ha di sé: è il protagonista delle feste in casa, precede il brindisi, vola tra i sorrisi delle persone e cade su tappeti di coriandoli. Un posto di tutto rispetto in paragone con i semplici bicchieri di carta e i tovaglioli usa e getta. Puntualmente lui è riutilizzato e finisce al centro dell´attenzione. Quello che il tappo non sa è che c´è sempre qualcuno che decide per noi, fosse anche la vita. Così un brutto giorno si trova nella spazzatura con un destino triste che sfocia in una vera e propria crisi esistenziale.
Il tema centrale di questa favola è proprio il “cambiamento”, quello imposto da agenti esterni, la perdita di un ruolo, di un ambiente che definiamo “nostro” in cui ci muoviamo indiscussi. E se da una parte il cambiamento è capace di innescare una serie di pensieri negativi e di emozioni difficili da gestire come rabbia, paura, disperazione, solitudine è anche il mezzo per mettersi in discussione, per imparare la versione integrale di noi, cosa siamo capaci di fare, per oltrepassare i limiti, i pregiudizi e le visioni limitate che abbiamo delle cose e delle persone. Una fine coincide sempre con un inizio, questo il messaggio forte che Tappo a chi!?! comunica, lasciando al lettore gli strumenti per interrogarsi su come, pazientemente, trasformare il cambiamento che inizialmente porta tante insicurezze in vere e proprie opportunità. Un messaggio positivo e concreto, che prende spunto da una storia animata dove gli oggetti parlano e provano emozioni solo per proiettarsi nelle nostre vite e insegnarci che il possibile è ben oltre dove lo immaginiamo, che certi meccanismi naturali possono essere sovvertiti, che la storia dei sogni per esempio non è roba da bambini. Il nostro tappo si sente male, si concentra su se stesso, valuta di conseguenza male gli altri e le proprie opportunità, prova vergogna per il suo status cambiato, si sente inutile e impotente. Sentimenti simili sono frequenti quando affrontiamo mutamenti cui non siamo preparati.
Questo libro è un buon modo per prepararsi, sebbene non ci dica cosa fare o non fare nelle nostre specifiche situazioni ci aiuta ad avere l´atteggiamento migliore per noi stessi, per superare quanto prima le avversità e mettere in campo le nostre doti per ritagliarci un nuovo spazio, un nuovo ruolo che sia da protagonista. Grazie al cavatappi coach il Tappo protagonista di questa storia cambierà prospettiva, si metterà in gioco, farà tesoro del rapporto con gli altri, troverà qualcosa in cui credere che solo con la propria forza di volontà può ottenere, scoprirà le altre facce che un tappo può avere. Ecco dunque che la domanda Tappo a chi!?! muta il suo significato nel corso della storia: inizialmente è la testimonianza dell´opinione distorta di sé con un modo scorretto di rapportarsi con l´ambiente esterno (il “lei non sa chi sono io!” in tappesco) mentre nel finale acquisisce il significato di presa di coscienza che quando si accoglie la sfida del cambiamento per migliorarsi si è molto di più di quello che si immagina e che, in questo caso, la definizione di tappo è restrittiva. Il Tappo è sughero e giacché tale può diventare per esempio un porta spilli o un galleggiante da pesca, pur di sentirsi nuovamente vivere. Il libro in questo senso aiuta a gestirci, anche quando sembra non esservi via d´uscita, proponendoci spunti riflessivi che ci invitano a prendere le misure alla nostra (in)felicitá, a interrogarci sui nostri comportamenti abituali in relazione alle difficoltà, ai ricordi, ai propositi con lo scopo di comprendere ciò che è opportuno compiere per migliorarli.
Arriverà anche per voi il momento di voltare l´ultima pagina di questo libro alle prese, forse, con la prima di una nuova vita. Perché noi siamo capaci di ricominciare. Molte volte. Ecco, ora a libro chiuso sapete che gran parte del lavoro e del merito sarà vostro, saprete anche come fare. Tutti nel nostro piccolo abbiamo delle opportunità da cogliere di cui ancora non ci accorgiamo, una onesta attività introspettiva e strumenti motivazionali come Tappo a chi?!? ci facilitano di certo l´arduo e necessario compito per vivere pienamente e felicemente la nostra vita.