
Autore: Antonio Widmer
Pubblicato da Amazon - 2018
Pagine: 200 - Genere: Gialli
Formato disponibile: Brossura, eBook
ISBN: 9788892346925
ASIN: B07S35XXQW

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Bruno H. è un reporter freelance che si reca dall'amico Mario De Caro in occasione di un festival del cinema a Locarno, i due amici non si vedevano da quasi dieci anni. Una volta stabilito nelle vicinanze del luogo dove prenderà forma il festival, Bruno conosce la famiglia Adami, le verranno presentate tre giovani sorelle e una in particolare Luciana lo convincerà a prendere parte alla ricerca di Giovanni Foletti, l'uomo che doveva sposarla e che poi è scomparso all'improvviso senza lasciare traccia. I fatti di questa storia prendono davvero una brutta piega quando Bruno riesce a scovare Foletti e una volta riportato a casa l'uomo verrà coinvolto nell'omicidio di una donna.

Cari amici di leggere a colori, abbiamo letto e recensito per voi un nuovo interessante giallo, Il festival dell’omicidio di Antonio Widmer, un romanzo scritto in una maniera davvero elegante e ben curata. Ogni personaggio di questo romanzo noir è ben equilibrato in una storia complessa che promette al lettore un finale con il botto.
A fare da cicerone in questa storia intrigante già dalle prime pagine troviamo Mario De Caro un italiano immigrato in Svizzera che lavora a Locarno nella sede della Gazzetta locale. Mario sta aspettando un amico svizzero, Bruno H. che lavora a Milano come reporter freelance, i due si incontreranno dopo dieci lunghi anni perché Bruno deve fare un reportage sul festival del cinema che avrà luogo nella zona di Locarno.
I due amici nonostante si frequentano da tanto tempo sono completamente diversi, il primo è basso con una lieve pinguedine, mentre il secondo è alto, muscoloso e snello come un torero. Mario racconta qualche anedoto su Bruno, come la sua passione per il cinema e la letteratura poliziesca, nella figura del detective che oppone la passione per la verità al caos che lo circonda. Sembra che una delle poche cose in comune tra i due sono l’interesse per i fumetti, e per le storie da brivido in stile Dylan Dog o Martin Mistère, una citazione che promette bene di legarsi con lo stile della narrazione usata dal personaggio principale.
Bruno H. aveva trascorso, come d’abitudine, le prime tre ore della mattinata a raccogliere informazioni sull’imminente Festival del film di Locarno da Internet, dai giornali locali e dai notiziari televisivi, selezionando immagini e notizie utili per il suo reportage. Si trattava di montare tutto il materiale raccolto in una sorta di racconto giallo, alla Hitchcock, con uno stile violento e denso di colpi di scena, fino a rivelare il finale a sorpresa. In effetti, il talento del mio amico consisteva nel raccontare con eleganza, suspense e ironia ciò che altri meno abili si limitavano a esporre in forma di cronaca. Comunque sia, quello era il giorno d’inizio delle danze, poiché il Festival sarebbe stato inaugurato quella sera stessa e Bruno H. aveva deciso di partecipare alla prima proiezione in programma, ed io (nonostante il mio disinteresse per i film d’arte) gli avevo promesso di accompagnarlo.
Bruno verrà fatto alloggiare presso la famiglia Adami, in una stanza che affitta il direttore della banca di Mario, un uomo di sessant’anni, padre di tre splendide ragazze tra i 20 e i 30 anni, Marina, Sara e Luciana la sorella maggiore , le tre ragazze avranno un ruolo fondamentale nel romanzo. Durante una cena Bruno presentandosi a tutti con uno pseudonimo viene a sapere che la maggiore delle ragazze Luciana, doveva sposare un uomo di nome Giovanni Foletti che poi è scomparso nel nulla. Il mistero di questa scomparsa sembra catturare completamente i pensieri di questo giovane scrittore investigativo che decide di aiutare la povera ragazza a sbrogliare questo enigma.
Il giornalista riesce a trovare Foletti a Zurigo e scopre che lo stesso ragazzo è fuggito via a causa di Marina la futura cognata, viene descritta come una donna gelosa e fuori controllo, una donna innamorata ma davvero molto pericolosa. Nonostante tutto Foletti viene convinto a rientrare dallo stesso reporter per riconciliarsi con Luciana, ma proprio quando sembra che tutto possa sistemarsi al più presto, arriva un nuovo colpo di scena con l’inserimento di un altro personaggio femminile, Petra Volger una bella attrice che ha avuto in passato una tresca con Giovanni Foletti, quest’ultima viene ritrovata morta proprio in compagnia di Foletti che si dichiara innocente davanti a tutti ma con l’arma del delitto tra le mani. Il mistero si intriga sempre di più, pagina dopo pagina, ma non posso svelarvi altro, dovete leggere questo bellissimo libro per scoprire come andrà a finire questo giallo brillante.
Approfondimento
Il libro è stato davvero strutturato in una maniera meticolosa, la cosa più importante che viene a galla leggendo questo romanzo è il lavoro perfetto che ha fatto Antonio Widmer per questi motivi leggendo viene naturale paragonare la sua penna ad una certa eleganza narrante, l’autore ha volutamente citato anche altri mostri della letteratura in giallo come Agatha Christie o Edgar Allan Poe i colossi della letteratura del brivido confermando la sua acuta preparazione sull’argomento.
Mi sono fatto trasportare dalla sua scrittura che sembra catapultare il lettore in una sorta di lungo viaggio in treno, proprio il tipo di viaggio preferito da Bruno il reporter protagonista di questa storia, un viaggio tenebroso, come dentro un classico film di Hitchcock. È bello riscoprire nuovi entusiasmanti talenti della letteratura moderna, autori che sono capaci di creare delle atmosfere degne di nota con uno sforzo equilibrato e profondo.