
Autore: Lydia Poet
Pubblicato da Amazon - Dicembre 2020
Pagine: 236 - Genere: Drammatico, Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Brossura, eBook
ISBN: 9798583541454
ASIN: B08R1ZXG7W

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“Sofia Dalmale è una donna di successo che dall'Italia si è trasferita negli Stati Uniti, a Los Angeles. Sposata e con una figlia ha lasciato dietro di se un dramma profondo e indimenticabile, fin da bambina ha subito le violenze di una madre cattiva e violenta, il padre si è suicidato e la sorella minore è stata assassinata dalla madre. Un giorno una cupa telefonata riaccende questi vecchi drammi, la madre in punto di morte ha chiesto di lei, forse vuole l'ultima assoluzione da parte di sua figlia, vuole implorare il suo perdono...”

Abbiamo letto e recensito il romanzo Perdono di Lydia Poet, l’autrice scrive dietro uno pseudonimo un romanzo che racconta un grave disagio familiare, una storia che colpisce per l’inaudita violenza degli episodi e che fa molto riflettere sul fatto di perdonare dei torti subiti soprattutto se queste ingiustizie e queste violenze si consumano nell’ambito familiare.
Il libro racconta la storia di Sofia Dalmale, una donna italiana immigrata in America. Il cognome “Dalmale” sembra proprio suggerirci la provenienza, il dolore per l’appunto che ha caratterizzato la sua vita, nata dal male e cresciuta nella sofferenza.
La donna si è trasferita in America proprio a Los Angeles malgrado il suo passato è diventata una donna forte e di successo, certe volte sembra così fredda e distaccata, ma è facile giudicarla così senza conoscere bene il suo passato. È sposata con Umberto, l’unico che conosce profondamente il dramma che ha vissuto, insieme hanno una figlia ormai cresciuta, e tutti e tre vivono stabilmente una vita agiata con grandi profitti. Hanno abbandonato il loro luogo di nascita, si sono allontanati dai parenti più stretti e hanno ricominciato a vivere, forse grazie a questa lontananza hanno avuto “fortuna” sono riusciti a creare qualcosa di stabile e sicuro, ma un giorno una telefonata ricevuta nel suo ufficio scuote Sofia, la madre sta morendo, è il momento di affrontare quel demone del suo passato e tutto il male dimenticato sembra tornare come un turbine nella mente e nel cuore della protagonista di questa storia:
Sofia era seduta dietro la pesante scrivania di cristallo, sprofondata nella sua poltrona presidenziale bianco perla. Dalla parete-vetrata entravano spavaldi i raggi del sole, che irradiavano di riflessi una criniera di capelli ricci arancioni mesciati biondi, corta dietro e più lunga sul davanti, che se ne stava mollemente china sul report settimanale delle vendite. Sotto la scrivania si intravedevano due gambe accavallate, inguainate in un paio di pantaloni aderenti gialli, corti alla caviglia, che mettevano in bella mostra delle decolleté Casadei blu con il tacco blade in acciaio: affilato come una lama. Sopra la scrivania, sotto la zazzera, campeggiava un grosso faldone di cartone pesante da cui facevano capolino innumerevoli bigliettini colorati. Il telefono la riportò alla realtà con un sussulto. Guardò il display, il numero non era interno, il prefisso indicava che fosse italiano. L’espressione le si indurì: aspettava quella chiamata e sapeva sarebbe stata sgradevole. Alzò gli occhiali da lettura sopra la testa, fece un profondo respiro e portò la cornetta all’orecchio. «Pronto, chi parla?» domandò, conoscendo già la risposta. «Sta morendo! Chiede di te, fai in fretta.» La voce di quell’uomo sconosciuto, mai visto, era la stessa voce, vischiosa, probabilmente impastata dall’alcool, che due mesi prima l’aveva contattata, non per presentarsi, ma solo per comunicarle che alla madre avevano diagnosticato un tumore al colon. Lo stadio del morbo era troppo avanzato, era inoperabile, anche per via della debilitazione fisica della paziente.
Dopo quella telefonato Sofia non sarà più la stessa, è molto scossa e tra le pagine del romanzo riaffiorano alcuni ricordi drammatici della sua vita passata, una madre violenta e cattiva, un padre sensibile e depresso al punto di non tollerare più la situazione familiare che finirà con il suicidarsi. Come se non bastasse quella madre perfida e violenta verrà accusata dell’omicidio di Anna la sorella minore di Sofia. Questi sono i fatti torbidi che la donna per qualche anno ha quasi cancellato dalla sua testa, sono i fatti che hanno segnato per sempre il suo stato d’animo, il suo carattere, quella paura terrificante di assomigliare alla madre-mostro che ha fatto del male alle persone più care che aveva.
Il marito spinge Sofia a raggiungere la madre in Italia: “Sta morendo Sofia, devi andare, vedila come la fine di questa storia.” Obbligando la moglie ad un senso del dovere davvero difficile da portare avanti conoscendo i trascorsi, forse la madre vuole richiedere il “Perdono”, l’assoluzione alle sue terrificanti azioni, ma non voglio svelarvi altro questa storia è capace di catturare il lettore malgrado il grande dramma che contiene.
Questo libro tratta un argomento sensibile come la violenza familiare e noi siamo sempre stati sensibili a certi argomenti, dando risalto a queste dinamiche in modo che nessuno possa mettere a tacere la parte più debole della società. Che questa storia sia vera o no Perché è giusto parlarne? Purtroppo capita sempre più spesso di sentire parlare di casi di violenza coniugale e anche di abusi e maltrattamenti sui minori, l’indifferenza è un carburante eccellente per questi fatti, dunque è più che lecito leggere, scrivere e mettere alla portata di tutti certe storie che colpiscono e fanno riflettere profondamente le persone. Mi auguro che ognuno di voi non subisca mai violenze di nessun genere, in caso contrario sappiate che l’unico modo per venirne fuori è chiedere subito aiuto alle autorità competenti, parlare e condividere la sofferenza, il dolore con più persone possibili, bisogna sempre reagire a queste violenze che siano fisiche o anche soltanto verbali!
Approfondimento
Perdono è un libro che fa riflettere, l’autrice è stata capace in un centinaio di pagine, di raccontarci una storia drammatica che sembra uscita dalle pagine di un giornale di cronaca italiano, una storia credibile, tanto realistica, che ci fa capire quanto pesa da parte di una vittima perdonare i propri carnefici.
La lettura è scorrevole e alcune descrizioni minuziose ci fanno cogliere bene alcune caratteristiche dei personaggi narrati, nella lettura ho apprezzato l’evoluzione di Sofia Dalmale. Se devo proprio ammetterlo in principio mi stava quasi antipatica ma leggendo, e approfondendo il suo carattere e la sua personalità tra i primi capitoli, ho capito le brutte situazioni che aveva vissuto fin da quando era bambina e questo mi ha colpito ulteriormente, Lydia Poet è riuscita a creare questo percorso, ha dato vita ad un personaggio e ha creato questa scala di valori per comprendere passo dopo passo l’animo sofferente di Sofia.
Sono davvero soddisfatto di questa lettura, dopo tutto se un libro non lascia un segno importante dentro di noi significa che non è stato all’altezza, Perdono graffierà il vostro animo, vi trascinerà in questo vortice cupo che soltanto a fine lettura riuscirete a dominare completamente. Buona lettura!
Fabrizio Raccis