Autore: Seicho Matsumoto
Pubblicato da Adelphi - Gennaio 2018
Pagine: 175 - Genere: Gialli
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Fabula
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Torigai continuava a pensare ossessivamente a quello scontrino del vagone ristorante per una sola persona, perché sentiva in modo confuso che la chiave dell’enigma era lì. Un uomo e una donna stanno andando a morire nel lontano Kyūshū.
In Tokyo Express l’autore ci racconta la storia della morte di Otoky, giovane cameriera al Koyuki, un ristorante di Tokyo e Sayama, vice-capo sezione del Ministero X avvenuta nella baia di Kashii. I corpi furono rinvenuti uno accanto all’altro e il medico legale ha dichiarato che si è trattato di un doppio suicidio o meglio, un suicidio d’amore. Tutti si trovarono d’accordo su questa conclusione ma l’agente Torigai non ne era convinto, qualcosa non tornava. Fece ricerche e cercò ulteriori prove, ma tutte furono un buco nell’acqua. La sua caparbietà però, portò il detective Mihara del commissariato di Tokyo a voler approfondire le sue teorie. I due parlarono e si confrontarono e Mihara decise di intensificare le indagini. Si trovò a interrogare un assiduo cliente del Koyuki, sua moglie, alcuni capi del Ministero X e dovette usare ogni più piccolo dettaglio per arrivare alla conclusione.
Le persone tendono ad agire sulla base di idee preconcette, a passare oltre dando troppe cose per scontate. E questo è pericoloso. Quando il senso comune diventa un dato di fatto spesso ci induce in errore.
Tokyo Express è incentrato su orari e coincidenze della linea ferroviaria del Giappone. Sin dalle prime pagine si viene immersi in numeri di treni e orari vari che portano i protagonisti in viaggio dall’estremo sud all’estremo nord del Giappone. All’inizio ho faticato a capire i vari collegamenti, anche perché i nomi dei luoghi e dei treni erano molti e ho dovuto entrare completamente in sintonia con Seicho Matsumoto per capire tutti i collegamenti (ecco perché non ho dato il massimo punteggio) ma, dopo aver inteso ogni cosa, districarsi tra la stazione di Tokyo, di Akune, di Hidamiyata, di Fujio, di Kyūshū e tante altre è stato più facile.
Il detective Mihara, dopo aver ascoltato le intuizioni di Torigai, ha passato al setaccio tutte le informazioni a sua disposizione, trovando intuizioni anche dalla vita quotidiana. La determinazione, l’impegno e la costanza sono state davvero importanti per tutto lo svolgimento della storia.
Tokyo Express è un romanzo giallo molto avvincente dove si pensa di essere sulla strada giusta e aver capito tutto e poi, con un colpo di scena, quel tutto viene ribaltato. Seicho Matsumoto ha saputo mantenere alta la suspense dall’inizio alla fine nonostante possa sembrare noioso per via dei tanti numeri presenti.
Approfondimento
Ho letto questo libro in un paio di giorni perché ero molto curiosa di arrivare alla fine e scoprire ogni più piccolo particolare.
I personaggi che più ho apprezzato sono Torigai Jūtarō, anziano poliziotto della stazione di Kashii, dedito al lavoro, scrupoloso e che ha imparato a seguire il suo istinto anche su quelle situazioni che sembrano scontate. Lo ha provato sulla sua pelle che, a volte, si tende a vedere superficialmente dando per scontato cose che possono trarre in inganno.
Poi il detective Mihara Kiichi, giovane agente del commissariato di Tokyo che vuole approfondire ulteriormente la situazione del suicidio di Otoky e Sayama. È preciso e testardo, non si arrende di fronte alle apparenze e approfondisce tutti i più piccoli e insignificanti dettagli che raccoglie attraverso le sue ricerche.
Il romanzo è narrato in terza persona, ma da diversi punti di vista per facilitare la comprensione del testo e per avere maggiori dettagli a disposizione. Ci sono solo due capitoli in cui la narrazione è in prima persona in quanto il capitolo è descritto sotto forma di lettera amichevole. Lo stile dell’autore, tralasciando i dettagli sui vari treni e orari, è scorrevole, semplice ed è stato capace di far aumentare la voglia di trovare il colpevole ad ogni pagina.
Sinceramente consiglio Tokyo Express per diversi motivi tra cui una full immersion nella cultura e nella tradizione Giapponese che, a mio avviso, ha sempre un certo fascino. Poi perché è divertente immedesimarsi nel detective Mihara che tenta di scoprire la verità e, anzi, io mi sono immedesimata così tanto che anche quando non stavo leggendo riflettevo su chi potesse essere il colpevole e come era riuscito a compiere tutto nei minimi dettagli.
Seicho Matsumoto lancia il messaggio di non credere mai a tutto ciò che vediamo, le apparenze a volte ingannano e per trovare la verità dobbiamo andare a fondo delle situazioni cercando di comprendere ogni minimo dettaglio per avere un quadro generale. A mio modesto parere, il messaggio è arrivato e può essere estremamente utile tenere a mente questi consigli nella vita di tutti i giorni.
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