In libreria dal 28 gennaio 2016
Il 28 gennaio tornerà in libreria Il Pavone e i generali, il saggio di Cecilia Brighi sulla Birmania riedito da Baldini&Castoldi. Di questo paese, la Birmania, sapremmo poco o nulla se Aung San Suu Kyi per oltre vent’anni non avesse lottato contro una dittatura sanguinosa che usa lo stupro e la deportazione come armi. La sua battaglia le è valsa il premio Nobel per la Pace nel 1991. Nel novembre 2015 ha vinto le elezioni e conquistato la maggioranza necessaria per formare un nuovo governo democratico.
Il Pavone e i generali racconta storie di resistenza quotidiana al regime militare in Birmania, adesso Myanmar, tra rivolte soffocate nel sangue e impegno politico di molti, da semplici cittadini fino al premio Nobel Aung San Suu Kyi. Nella fantasia di molti occidentali la Birmania è una terra di grande fascino, di storie preziose, di incanti velati. In realtà, questo Paese è il primo esportatore di metanfetamine al mondo ed il secondo per il traffico di oppio. Un Paese che da quasi mezzo secolo è oppresso da un sanguinoso regime dittatoriale e che, per oltre dieci anni, ha tenuto agli arresti domiciliari Aung San Suu Kyi, Premio Nobel per la Pace e simbolo della resistenza democratica e non violenta. Questo libro racconta le vicissitudini dei protagonisti politici e sindacali dell’opposizione. Nato dal lungo lavoro di collaborazione dell’autrice con alcuni di loro, Il Pavone e i generali ci presenta un intreccio di vicende attraverso le quali scorre anche la storia politica e sociale della Birmania, dal dopoguerra a oggi, la brutalità e la repressione di questa dittatura di fronte alla quale molti governi ancora oggi chiudono gli occhi. È la storia dei sentimenti e delle emozioni di uomini e donne che sono stati costretti ad abbandonare i loro amori, i figli, le famiglie, i loro progetti di lavoro, per diventare protagonisti dell’opposizione al regime.
Cecilia Brighi, da trent’anni impegnata nell’attività sindacale, attualmente è responsabile per la CISL dei rapporti con le istituzioni internazionali e con i Paesi asiatici, nonché componente del Consiglio di Amministrazione dell’OIL (Organizzazione Internazionale del Lavoro). Ha contribuito all’approvazione di sanzioni contro la giunta birmana e sostiene attivamente il movimento democratico e il sindacato clandestino birmano. Si batte inoltre per l’affermazione dei diritti e della dignità del lavoro in Corea, Pakistan, Nepal, Cina, Afghanistan, Vietnam. Ha scritto numerosi articoli su riviste internazionali e italiane. Con I. Panozzo e I. Sala ha pubblicato Safari cinese. Petrolio, risorse, mercati. La Cina conquista l’Africa (O barra O Edizioni, 2007).