Nelle librerie dal 22 gennaio 2016
«Timotheus von Bock è un aristocratico che viene imprigionato per anni e poi dichiarato pazzo e confinato nei suoi possedimenti in Livonia (la regione baltica che si estende attorno al Golfo di Riga, compresa tra l’attuale Estonia a nord e la Lettonia a sud) perché nel 1818 ha osato denunciare in un memoriale allo zar Alessandro I, al quale era legato da devota amicizia, le ingiustizie politiche e sociali del sistema zarista e proporgli un progetto di costituzione garante dei diritti di ogni cittadino e tutelatrice delle classi oppresse, come quella dei contadini. Von Bock fa parte di quell’élite militare illuminata dalla quale nasce la rivoluzione dei decabristi nel 1825; liberale e riformatore, egli non vuole minare l’ impero, bensi’ rinnovarlo e trasformarlo in una vera patria per tutti i suoi sudditi. Il potere reagisce con la violenza, condannandolo al carcere, dichiarandolo pazzo e sottoponendolo ad una perfida ed ossessiva sorveglianza che diviene un simbolo di tutte le ragnatele che cosi’ spesso invischiano e soffocano la vita. Il romanzo di Kross non è soltanto una parabola delle relazioni fra l’intellettuale e il potere, ma è anche e soprattutto una poetica raffigurazione dell’ambiguità della vita. Von Bock non è un folle, ma il suo sogno di riforme, in quelle circostanze storiche, può essere una follia, anche se è una di quelle che danno senso e dignità all’esistenza; nel suo rapporto con lo zar non c’è solo il dissidio tra uno spirito libero e autocrate, ma anche leale amicizia; la diagnosi di malattia mentale è certo falsa, ma alla fine un alone di possibile follia avvolge la lucida nobiltà d’animo di von Bock.»
Nato a Tallin, Kross ha frequentato l’Università di Tartu e si è laureato in legge. Ha insegnato nella stessa università fino al 1946 (ed ancora come professore di Arti Liberali nel 1998). Kross è stato dapprima arrestato dai tedeschi per sei mesi nel 1944 ed poi una seconda volta dalle autorità sovietiche di occupazione nel 1946, dovendo subire la deportazione in un di Gulag in Russia. Dopo il suo ritorno dalla Siberia nel 1954,si affermato come un apprezzato scrittore professionista. E’ stato nominato scrittore del popolo della RSS Estone nel 1985; ha ricevuto il premio di stato delle repubbliche sovietiche nel 1977. Inoltre ha vinto parecchi dottorati Honoris causa e decorazioni internazionali, comprese quelle dei maggiori ordini estoni e tedeschi.