La spia che amava
Autore: Clare Mulley
Pubblicato da 21 lettere - Luglio 2020
Pagine: 550 - Genere: Biografico
Formato disponibile: Brossura
ISBN: 9788831441063
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21 lettere porta in Italia il primo libro di Clare Mulley, una tra le migliori biografe britanniche, firma del Telegraph e scrittrice pluripremiata. Una storia avvincente e vivace, recensita entusiasticamente in Inghilterra e negli USA, entrata nell’Editors’ Choice del New York Times, e opzionata dagli Universal Studios.
La spia che amava ricostruisce, attraverso archivi, documenti originali, interviste a ex colleghi, amici e amanti, la vita di una donna complessa, che ha fatto della libertà e del coraggio la cifra della sua esistenza. Quella di Christine Granville – nome in codice di Krystina Skarbek, figlia di aristocratici polacchi, diventata la più longeva, coraggiosa e decorata tra le spie britanniche durante la guerra – è una storia in cui i confini tra fatti e mito tendono a sovrapporsi e confondersi.
Donna intelligente, emancipata e audace ai limiti dell’incoscienza, Christine Granville non si è mai lasciata trascinare dagli eventi ma piuttosto li ha governati. Si dice che fosse la spia preferita di Winston Churchill e che Ian Fleming – il padre di James Bond – ne rimase affascinato al punto da disegnare la figura di Vesper Lynd, la prima delle Bond Girls, ispirandosi a Christine. Si dice anche che fosse così irresistibile da riuscire ad ammansire persino i cani della Gestapo.
Allo scoppio della guerra Krystyna abbandona gli agi e le comodità e fugge in Gran Bretagna dove diventa la prima spia donna al servizio del Re. Cambia nome in Christine Granville e viene assegnata al SOE: unità di sabotaggio, sovversione e spionaggio istituita da Churchill. Opera in Africa ed Europa, scova i piani nazisti di invasione dell’URSS, diventa il primo contatto fra la resistenza francese e i partigiani italiani, si assicura da sola la diserzione di un’intera guarnigione nazista. Il suo sangue freddo e la sua astuzia le permettono di dominare situazioni ritenute impossibili, come quando viene catturata dalla Gestapo e per farsi rilasciare si morde la lingua fino a farla sanguinare simulando i sintomi della Tubercolosi. Con il suo lavoro si distingue in una serie di azioni eroiche e spericolate che le valgono medaglie al valore dal Regno Unito e dalla Francia.
Soprannominata Willing per la sua tendenza a cercare “gli amanti più affascinanti e le missioni più pericolose”, negli anni da spia divorzia due volte, vive una lunga e tormentata relazione con un altro agente segreto, e si lascia alle spalle decine di amanti e ammiratori. Ma la sua tenacia fu tanto indispensabile durante la guerra, quanto scomoda alla fine del conflitto.
Abbandonata dal governo inglese che vedeva in lei una figura pericolosa per quello che poteva rappresentare e raccontare, Christine muore nel ’52 in un alberghetto di Londra uccisa da un uomo intimorito dalla sua forza e distrutto dal suo rifiuto. La sua storia è stata a lungo nascosta da un gruppo di uomini che che censurarono ogni pubblicazione che la riguardasse.
Da un baule appartenuto a Christine ritrovato proprio nell’albergo in cui perse la vita, Clare Mulley ricostruisce con perizia la sua storia, rendendo onore a una figura finora sconosciuta, una donna a cui è stato impedito di diventare un’icona.