Autore: Göran Tunström
Pubblicato da Iperborea - Dicembre 2016
Pagine: 432 - Genere: Narrativa Contemporanea
Collana: Narrativa
Dal 3 dicembre in libreria
È tornato in libreria L’Oratorio di Natale, il capolavoro riedito da Iperborea di uno dei romanzieri svedesi più innovativi di fine secolo: Göran Tunström. Pubblicata per la prima vota in Italia nel 1996, la storia de L’Oratorio di Natale spazia dalla Svezia alla Nuova Zelanda, dove i protagonisti inseguono l’amore e la tenerezza perduti, in una vita tormentata da una cortina di dolore. Un romanzo non per tutti, molto intenso e pervaso di tristezza, ma che nella musica di Bach sente risuonare la forza della speranza. Uno di quei libri in grado di lasciare una traccia profonda nel lettore. Personaggi come Solveig e Sidner sono considerati da molti fra i personaggi più memorabili della letteratura del Novecento.
“Camminavo con il mio passo da adulto e contemporaneamente, con un’altra parte di me, avevo tre anni. La mano che stringeva la borsa teneva al tempo stesso la mano di mia madre, indicava un cono gelato, si liberava da una mischia in Grecia, seguiva le meraviglie di una partitura. Ogni azione del passato generava mille altre possibilità, scorreva a rivoli verso suoi propri futuri. Ed essi proseguono, sempre più numerosi, nelle terre vergini della coscienza, ombre che t’inseguono e vengono inseguite. Non c’è mai requie”.
Musicista di fama internazionale, Victor Nordensson torna dopo tanti anni a Sunne, la cittadina di provincia svedese dov’è nato, per dirigere l’Oratorio di Natale di Bach con un’orchestra di dilettanti. Se ha accettato l’incarico è per saldare un debito con il passato, per realizzare un sogno sognato prima ancora che lui nascesse, ma soprattutto per ritrovare le sue radici di artista e di uomo. Dove comincia un essere umano, fino a dove risale la sua storia, quali avvenimenti gli hanno «aperto i canali dell’anima», facendo sì che tutte «quelle parole, quei pensieri congelati» che si portava dentro si sono sciolti in musica? È dalla morte di Solveig, cinquant’anni prima, che tutto ha inizio: Solveig è passata sulla terra spargendo attorno a sé gioia, carezze, parole, musica. È lei, la moglie di Aron, l’americana, che ha insegnato a Sunne l’uso di baciarsi alla luce del sole, è lei che ha lanciato il progetto dell’Oratorio di Natale, interrotto alla vigilia dell’esecuzione, dopo dieci anni di prove, dall’incidente che l’ha uccisa. È dall’esperienza di quel lutto, di un dolore totale, che Tunström fa discendere la storia delle tre generazioni dei Nordensson: Aron, Sidner e infine Victor. Una storia che spazia dalla Svezia alla Nuova Zelanda, all’inseguimento di quell’amore e di quella tenerezza che hanno perduto, di quella vita da cui la cortina del dolore li ha separati. «Cattedrali di sogni e di idee», dice Tunström, si nascondono dietro l’apparente banalità della vita, cattedrali che si innalzano verso quella luce e quella speranza che risuonano per tutto il romanzo nella musica di Bach.
“Ci sono molte cose che non capisce e questo è quel che più gli dà gioia, perché vuol dire che ha davanti tutto un mondo che deve raggiungere. L’incomprensibile è la cosa più bella o, come avrebbe scritto un giorno: «Non so, per questo devo andare avanti»“.
«Uno dei più importanti scrittori nordici di sempre.» – Per Olov Enquist
«Uno dei romanzi più belli del secolo scorso.» – Goffredo Fofi
«Un romanzo meraviglioso.» – Washington Post
«Raccontare l’esperienza del sacro non è facile ma Tunström ci è riuscito con terrena sapienza e libera ispirazione.» – Avvenire
Göran Tunström (1937-2000), è stato uno dei romanzieri svedesi più innovativi di fine secolo. La sua sensualità e l’estro visionario e fantastico sono espressi pienamente nel capolavoro L’Oratorio di Natale, con il quale ha raggiunto il successo. Lettera dal deserto è il suo settimo titolo pubblicato in Italia da Iperborea.