Autore: Sof'ja Tolstaja
Pubblicato da Baldini&Castoldi - Marzo 2017
Pagine: 160 - Genere: Narrativa Contemporanea
Collana: La Tartaruga
Dal 16 marzo in libreria
È appena arrivata in libreria Romanza senza parole, la seconda opera narrativa di Sof’ja Tolstaja edita da Baldini & Castoldi, scritta dopo il grande successo di Amore colpevole, il romanzo che aveva permesso alla scrittrice russa di uscire dall’ombra del suo illustre marito Lev Tolstoj. L’opera, rimasta a lungo sepolta in un archivio di Mosca, è stata pubblicata per la prima volta in lingua tedesca solo nel 2010, in occasione del centenario della morte di Lev Tolstoj: fu la stessa Tolstaja a chiedere che Romanza senza parole uscisse postumo per evitare di inasprire la sua lunga e insanabile crisi matrimoniale. E soprattutto i tolstoiani non lo avrebbero di certo gradito.
La storia intreccia la passione, il senso del dovere e il potere dirompente della musica nella vita di Sascha. Con la morte della madre, la giovane sprofonda in una grave depressione. Pyotr, l’insensibile marito, è interessato solo al suo giardino, non è in grado di confortarla e di rompere il muro di silenzio che ormai li divide. Sarà invece l’incontro con Ivan Iljitsch, pianista e musicista di talento, a sconvolgere la vita di Sascha: ascoltandolo suonare le Romanze senza parole di Mendelssohn, la giovane proverà infatti un’inattesa felicità, provocata non solo dalla musica, ma soprattutto dalla passione che la donna nutrirà per Ivan e che la segnerà tragicamente. Attraverso Saša, Sof’ja Tolstaja narra in realtà la propria storia: le crescenti incomprensioni con il marito, l’insensibilità da lui dimostrata di fronte alla tragica morte del loro figlio più piccolo che l’aveva portata alla disperazione e al rifiuto del mondo. E come Saša, Sof’ja trova conforto nella musica di un pianista e compositore. E la stessa musica della gelosia suona, come in un gioco di specchi, in quel grande romanzo che è Sonata a Kreutzer.
Sof’ja Tolstaja (1844-1919), a soli diciotto anni sposò Lev Tolstoj, molto più anziano di lei. Dopo il matrimonio, abbandonò le proprie ambizioni letterarie per dedicarsi completamente al marito, al suo successo e ai loro tredici figli. Solo più tardi riprese a scrivere: due romanzi, racconti, diari e due autobiografie pubblicate postume. L’amore che la unì a Tolstoj per tutta la vita fu minato dalla profonda crisi esistenziale dello scrittore che, spinto dalla ricerca della verità, la lasciò, pur senza smettere mai di amarla. Chiese di lei in punto di morte, ma fu loro impedito di rivedersi.