Tra pochi giorni nelle librerie per Bollati Boringhieri Saper morire di Gian Domenico Borasio, un libro sulla morte e su cosa la medicina può fare.
Quello sul fine-vita è un dibattito che sta infuriando in Italia, particolarmente dopo il caso di Eluana Englaro, nel quale Gian Domenico Borasio ha preso parte attiva. Si sono espressi religiosi, filosofi, bioeticisti, letterati; ma sono state davvero poche le voci dei medici, gli unici che possono dirci cosa accade davvero, fisicamente, quando si muore. Sapendolo, molte opinioni infondate forse cambierebbero. La morte è il tabù della nostra epoca, viene nascosta, allontanata a forza dai nostri pensieri, eppure tutti ci pensiamo (molto) e tutti siamo costretti a confrontarci con lei, nel momento in cui tocca una persona che ci è vicina o, ineluttabilmente, quando infine toccherà a noi.
È la paura, non la morte, il sottotesto inespresso di molti dibattiti sul fine-vita; èlei che aleggia durante i colloqui medico-paziente e che molto spesso si finge di non vedere; è lei il principale ostacolo alla comunicazione medica; ed è ancora lei la principale causa di decisioni sbagliate e di morti inutilmente dolorose. Tante persone, anche molto colte e brillanti (anzi, soprattutto loro), al cospetto della morte si comportano in maniera inspiegabilmente irrazionale. Questo libro è tanto più importante in quanto insegna come conviene comportarci di fronte alla fine. L’obiettivo principale di Saper morire è allontanare un po’ la paura della morte dalle persone, specialmente la paura di una morte dolorosa. La paura distorce la percezione, ostacola l’informazione e annulla il dialogo. Tre premesse che sono invece fondamentali per prepararsi debitamente al proprio fine-vita. E le persone che abbiamo modo di assistere ci insegnano che prepararsi alla morte èil modo migliore per prepararsi alla vita.
Gian Domenico Borasio (Novara, 1962) dirige la cattedra di Medicina palliativa dell’Università di Losanna. È stato per vent’anni a capo del gruppo di ricerca sulla sclerosi laterale amiotrofica (sla) del Dipartimento di Neurologia dell’Università di Monaco di Baviera. Tra i fondatori del Centro interdisciplinare di medicina palliativa di Monaco, il Borasio è autore di oltre 250 articoli specialistici e 12 testi di medicina. Italiano di nascita, vive tra Germania e Svizzera da oltre trent’anni. Ha redatto il protocollo per interrompere l’idratazione e l’alimentazione di Eluana Englaro ed è stato presidente del comitato scientifico dell’Associazione «Per Eluana». Il Ministero della Giustizia tedesco lo ha nominato membro della commissione che stabilisce i principi per una legge sul testamento biologico. Gian Domenico Borasio è cattolico praticante e membro del consiglio scientifico dell’Accademia Cattolica della Baviera.