Autore: Christian Pastore
Pubblicato da Frassinelli - Febbraio 2016
Pagine: 672 - Genere: Narrativa Contemporanea
Dal 21 febbraio in libreria
Da domani sarà in libreria il romanzo Senza amare andare sul mare di Christian Pastore, edito da Frassinelli. La storia, e le storie, di 40 persone che si trovano – senza sapere né come ci sono arrivate, né perché – a bordo di una gigantesca nave da crociera, la Tituba, che vaga per un mare infinito apparentemente senza meta. Non ci sono telefoni, non c’è internet, solo carta e penna per tenere un diario. Senza amare andare sul mare è un romanzo caleidoscopico e spiazzante, una straordinaria commedia umana dove le vicende dei protagonisti – di volta in volta tragiche, spassose, amare o ridicole, sempre toccanti e coinvolgenti – si intrecciano e si fondono alla perfezione, regalando al lettore una storia intrigante e misteriosa fino all’ultima pagina. In tempi di “connessione perenne” come i nostri, Senza amare andare sul mare narra una situazione al limite del surreale, che obbligherà i personaggi a misurarsi con la propria dimensione interiore e con la materialità dei rapporti personali.
«La letteratura è letteratura e basta: non c’è volta che non parli di tutto.»
Catapultati su una gigantesca nave da crociera, quaranta passeggeri disconnessi dal resto del mondo, privi di computer e cellulari, sono tenuti solo a compilare un diario cartaceo. Oltre a riportare gli avvenimenti di bordo, i passeggeri sono liberi di lasciarsi andare alla memoria, raccontando quegli episodi che nel bene o nel male hanno reso ognuna delle loro vite qualcosa di peculiare. Ma perché sono lì? E quella lunga vacanza coatta è destinata a concludersi prima o poi? La nave prosegue in mare aperto, il carburante continua a non mancare. Non ci sono tuttavia quegli scali che di norma caratterizzano le crociere e nessuno, neanche in lontananza, riesce ad avvistare una qualsiasi terra emersa. Uomini, donne, giovani, vecchi, professionisti, disoccupati, artisti, truffatori, mistici, mitomani: di diario in diario i resoconti personali s’intrecciano e si contaminano, finché tutto non sembra confluire verso un fantomatico deus ex machina che nessuno ha mai visto e che, forse, manovra i protagonisti dalle viscere di uno scafo ben più profondo di quanto si possa immaginare. Chi andrà a cercarlo, scoprirà a proprie spese che lo scafo scende giù, sempre più giù. Fin nell’abisso.
«I ricordi non stanno mai fermi, mai, ed era il movimento dei ricordi che infastidiva Neumann, fin dal principio, era uno di quelli per cui una gioia d’amore dura un momento solo, e una pena d’amore la vita intera. Ma i ricordi qui a bordo sono solo in tre luoghi: dentro di noi, ovviamente, poi nel diario che scriviamo e in minima parte nella foto. Che c’entrava il container?»
Christian Pastore collabora con alcune fra le più note case editrici italiane come consulente e traduttore. Per il resto, al pari di questo suo primo romanzo, Senza amare andare sul mare, è difficilmente classificabile.