Russell Crowe, dopo il ruolo del grande conquistatore nel film che lo ha reso celebre Il gladiatore, stavolta preferisce lasciarsi “conquistare”. E nel film Un’ottima annata che lo vede ancora una volta protagonista, Russell depone le armi, e si arrende all’amore.
A quasi dieci anni dall’uscita di questa commedia romantica, la si può ancora rivedere (meglio però se si è fidanzati). L’ingrediente base per i film sentimentali, dove l’uomo d’affari cinico e spietato che divora colleghi e concorrenti per poi essere avvinto dall’amore, può essere senza ombra di dubbio qualcosa di ripetitivo, anche se nel film c’è Russell Crowe. Tuttavia, il regista sembra essere ormai deciso – e inoltrato – in questa linea di principio, e non intende fermarsi. Quindi si presenta la prevedibile “svolta” della trama, dove uno zio muore e lascia in eredità un bel appezzamento di terreno. Chi è il beneficiario? Provate a indovinare: Sì, proprio lui, Russell Crowe. Una strana coincidenza, vero? E proprio in questo punto il film comincia a prendere una “brutta” piega, o meglio, inizia un percorso a ritroso per il protagonista.
La Provenza, inizia così, a prendere forma e ad essere lo sfondo ideale, quasi pittoresco, per l’idilliaca infatuazione.
C’è da dire che le scenografie sono ben curate, e la vendemmia arriva proprio al momento giusto. Prima però, c’è l’incontro con Fanny, anzi, incontro accidentato, che suona un po’ da “Kiss me Licia”, in cui Mirko e Licia si incontrano per caso, come recita la sigla iniziale, in seguito a un piccolo scontro. E così, Dopo la classica antipatia iniziale, il dispettuccio e una velata ripicca, sboccia l’amore tra i due. Invece no, o almeno, non subito. Perché Fanny, deliziosa ragazza acqua e sapone di casato, accompagnerà il protagonista, da un punto di vista emotivo, nel viaggio dei ricordi ormai lontani, in cui lui si troverà faccia a faccia con se stesso, e la riflessione personale e un attento autoesame faranno davvero un miracolo.
Ma la cosa veramente interessante di questo film, come del resto in molti altri film, è che il regista, o l’essere umano, sta cercando delicatamente di “umanizzare” le persone, trasmettendo il messaggio che la vita è più nobile se si rinuncia al materialismo e all’egoismo, e si conduce una vita semplice, all’insegna della genuinità e dell’umiltà. E visto che Hollywood sta prendendo coscienza di questo drammatico frangente, è facile che sempre più film saranno sfornati per le famiglie per esaltarne il valore. E se Un’ottima annata è l’ennesimo appello alle coscienze desensibilizzate, alle soglie di un 2015 sempre più cinico, allora è arrivato il momento di tirar fuori il dvd e godersi questo film insieme alle persone che si amano.
Vincenzo Ardito