Dopo la recensione del libro Apocalisse 2000 anni dopo (che potete leggere qui) abbiamo avuto il piacere di scambiare una breve intervista con l’autore Christopher Legrady, abbiamo approfondito la conoscenza di questa bella pubblicazione che ci ha trasportato in un mondo Fantasy davvero fresco e originale. Il romanzo contiene degli spunti di riflessione molto attuali, grazie a questa bella chiacchierata possiamo curiosare su alcune circostanze che hanno dato modo allo scrittore di mettere nero su bianco questa storia avventurosa!
Benvenuto Christopher Legrady, come è nata l’idea di un libro così complesso e corposo come “Apocalisse 2000 anni dopo”?
L’idea è nata dalla mia passione per il distopico e per tutte quelle storie che trattavano del “dopo i nostri tempi”, che da sempre attrae molto ed è trattato in libri, film e giochi. A differenza di altre storie però, io desideravo andare oltre in tutti i sensi possibili, incluso quello temporale. Volevo riscrivere il mondo da zero. Così è nata la mia storia.
“Un mondo da zero”, veramente fantastico, infatti questi personaggi principali che formano una sorta di compagnia inedita, sono esseri mai visti prima, eppure sembrano essere ispirati alla natura e agli animali terrestri, è così?
In parte sì, ma è principalmente l’ambiente che ha influenzato il cambiamento di questi esseri. Gli acquatici sono legati al mare, gli erborei alla foresta, i cinerei alle montagne, i nocturni al sottosuolo lontani dal sole. Il territorio da dove provengono ha influenzato fortemente la loro razza.
C’è una grande varietà di personaggi in questa storia, creature fantastiche e diverse tra loro, che nonostante tutto decidono di unire le forze contro uno nemico comune, uniti si può sconfiggere il male?
Sì, anche se ognuno ha i suoi punti di forza e la propria debolezza. L’unità permette ai singoli di compensarsi a vicenda. Un’altra cosa che forse non balza subito all’occhio è come le quattro specie convivano e cooperino senza discriminarsi a vicenda. Gli umani invece, anche con i loro sforzi di ri-colonizzare e distruggere i propri nemici, perdono tempo ad accapigliarsi l’un l’altro.
Si è vero, attraverso la lettura, ho notato come l’uomo in questo romanzo è il vero mostro di questa storia, è evidente tutto il suo egoismo, tutta la violenza che molto spesso ascoltiamo protagonista anche attraverso i Tg. C’è ancora speranza per questo pianeta di averla vinta sulle tecnologie e sulle industrie velenose che avanzano inesorabili come i terrificanti “robot assassini” da lei descritti?
Io spero di sì, ma sta agli uomini decidere se vogliono nutrire quella speranza con delle azioni concrete.
Nella recensione ho citato alcuni film di fantascienza importanti come “Avatar”, sono curioso di sapere se c’è qualcosa del fantasy cinematografico che può avere influenzato la stesura di questo romanzo a livello artistico?
Non ci ho pensato subito, ma credo che inconsciamente lo abbia fatto. Amo molto il cinema e per il mio “Nuovo Mondo” volevo mostrare la ricrescita della vita, sia animale che vegetale.
Complimenti davvero, perché si nota tutto l’impegno nel creare una storia di fantascienza del tutto originale, in quasi 600 pagine scritte. Sono consapevole che scrivere un romanzo di fantasy non è per nulla facile, ma colpisce ed è davvero bello riscoprire un libro con una coerenza narrativa molto precisa, con un ritmo coinvolgente, tra l’altro le scene dei combattimenti tra le creature gigantesche o i robot terribili sembra quasi di vederle, sembrano ispirate a qualche video game moderno.
Io amo i videogame oltre ai film. Gioco sin da quando ero bambino. Ovviamente mi hanno influenzato e a questo va aggiunto che sono una persona precisa e minuziosa. Volevo che la gente leggendo vedesse ciò che io vedevo nella mia testa. Essere preciso nel descrivere era fondamentale per me.
E’ riuscito benissimo nel suo intento! Approfondendo sul tema e sul messaggio che passa attraverso questo libro che trovo molto importante, come la “paura del diverso” o la “discriminazione” che molto spesso ci rende persone orribili, io sono convinto che possiamo imparare molto anche attraverso una storia come questa a migliorarci e non prendere alla leggera un tema così attuale. Una domanda scomoda, da giornalista incallito, volevo chiedere e lasciare a lei libertà di argomentare o meno: vista la sensibilità nel trattare questo tema, si è mai sentito emarginato?
Sì, ma preferisco non dilungarmi su questo.
Grazie per la disponibilità. Volevo chiudere questa breve intervista complimentandomi ancora per il bellissimo romanzo, e volevo sapere se visto il successo e il potenziale di questa storia esiste la possibilità di un seguito, oppure un’altra nuova avventura di fantascienza bolle in pentola?
Questo romanzo ha un seguito, è quasi pronto a dire il vero, ma ho anche scritto altre storie che spero vedranno la luce un giorno.
Benissimo, noi di Leggere a Colori personalmente non vediamo l’ora di leggere questo seguito! Voglio rinnovare gli auguri per i suoi progetti letterari futuri, sono certo che la sua pubblicazione riscuoterà grande successo tra gli amanti del genere fantasy.