“C’erano tutte queste poesie, che riassumevano i pensieri di una vita. Ho pensato di raccoglierle, e dare loro una storia.”
Con queste parole Cristina Biolcati introduce la raccolta di poesie “Ritorna mentre dormo“, edita da Edizioni DrawUp. L’autrice, nata a Ferrara, vive a Padova. Scrive da quando aveva 14 anni. Ecco la nostra intervista.
M.Z.: Perché hai scelto “Ritorna mentre dormo” come titolo alla tua silloge?
Cristina Biolcati: “Ritorna mentre dormo” è la strofa d’inizio della poesia “Il sogno”. Penso che in questa lirica sia racchiuso tutto il significato che ho dato alla raccolta. L’impossibilità di vivere, nella vita di tutti i giorni, un rapporto con le persone che abbiamo amato e che ci hanno lasciato. Il sogno diventa quindi l’unica alternativa. “Allora sarà reale” continua la poesia. “Dimmi che niente è come sembra”. Mi è parso il giusto modo per unire, dichiarandolo da subito, questa visione onirica, per me molto importante e fonte di serenità, alla vita reale, che invece è distanza, privazione di sè. Due mondi che si ricongiungono. Mentre si dorme, appunto.
M.Z.: Una caratteristica della tua poesia è l’essenzialità, i versi sono prevalentemente brevi, sintetici ed incisivi. Cos’è per Cristina Biolcati la poesia?
Cristina Biolcati: La poesia per me è una “cura” attraverso la quale si riescono a superare tutte le cose brutte e tristi della vita. È poter fare ancora qualcosa per qualcuno, quando ormai, purtroppo, è troppo tardi. “Imprimere” bellezza a tutto ciò che ci uccide e riuscire così a rendere sopportabile la realtà.
M.Z.: “Siamo aria inquinata dalla vita” è uno dei versi tra le tue liriche che mi ha particolarmente colpito. La scrittura, la poesia può aiutare a recuperare una sorta di purezza esistenziale?
Cristina Biolcati: Sicuramente la scrittura, come le arti in genere, aiuta ad entrare in contatto col proprio “io”, e quindi a ritrovare una sorta di “ingenuità” perduta. Più che ingenuità, io direi “autenticità”. Quando ti ritrovi col foglio davanti (sono all’antica, ancora di quelle persone che prima scrivono e poi trasferiscono tutto a Pc), difficilmente puoi mentire. O meglio, lo potresti anche fare, ma la scrittura perderebbe il suo scopo terapeutico, di “catarsi”. Specialmente con la poesia, esponi i tuoi sentimenti e sei “nudo” davanti al lettore. Necessariamente perdi quella parte “inquinata” da anni di vissuto, dalla società e dalle sue regole.
M.Z.: Che valore assume il sogno nella tua quotidianità?
Cristina Biolcati: Devo dire che io sogno molto . Sono però anche una di quelle persone che puntualmente, il mattino dopo se ne dimentica. Rare volte ne conservo il ricordo e capita appunto quando sogno di persone care che “tornano” a trovarmi. È incredibile il clima di calore e di intimità che si crea. I miei sogni sembrano reali.
M.Z.: Come nasce la poesia “Olocausto”? Cosa ti ha portato ad affrontare una tematica così delicata e complessa?
Cristina Biolcati: Guarda Michela, in ogni occasione speciale io sono solita comporre una poesia. Non ultimo, ad esempio un componimento poetico che ho realizzato per Halloween. Ho composto “Olocausto” alla fine di gennaio, quando appunto si celebrava la ricorrenza e venivano intervistati i pochi superstiti dei campi di concentramento. Le loro testimonianze mi hanno talmente colpito, che ho deciso di dedicare questa poesia alla loro memoria.
M.Z.: La farfalla si ripete spesso tra i tuoi versi ed è anche nell’immagine di copertina, ci indica un mondo visibile che incrocia l’invisibile, come accade quando si scrive una poesia. Che simbologia dai alla farfalla?
Cristina Biolcati:La farfalla è prima di tutto bruco. Chi non sa che si trasformerà, prova ribrezzo. E infatti, questi si nasconde nel suo bozzolo, prima di “sbocciare” in tutta la sua bellezza. Penso che sia facile amare la farfalla. Più difficile è amare il bruco. Può farlo soltanto chi conosce profondamente il “concetto” di farfalla. Ed è proprio a queste persone che io mi rivolgo nel mio libro. A chi, sapendo vedere al di là dell’apparenza, riesce ad arrivare all’essenza delle cose. Sostanzialmente a chi non ha pregiudizi e va oltre l’estetica.
M.Z.: Progetti per il futuro?
Cristina Biolcati:Mi piacerebbe pubblicare una raccolta di racconti, alla quale sto lavorando già da un po’, per potermi mettere alla prova anche con la prosa. Michela, ti ringrazio tanto per lo spazio che mi hai concesso, e per le interessantissime domande che mi hai rivolto. Saluto te e tutti i tuoi lettori, sperando di ritrovarci presto.