In un mondo sempre più social in cui critiche, drammi e cattiverie la fanno da padrone, noi di Leggere a Colori abbiamo deciso di mostrarvi un lato bello della socialità. Proprio per questo motivo abbiamo intervistato cinque Booktuber italiani che, con il loro amore per la lettura, si sono trasformati in portatori sani di cultura e buona educazione. Il primo, Mirko Smith, la settimana scorsa (trovi qui l’articolo). Forse li conoscete già o forse li conoscerete oggi, quello che importa è che voi sappiate che loro ci sono: sono giovani, simpatici, dinamici e fanno parte di una “categoria virtuale” che può fare solo del bene. Grazie a loro (e a tanti altri come loro), l’amore per i libri e il grande valore che la lettura ha, hanno preso vita e forme che facilmente si avvicinano ai giovani e in cui, molti possono rispecchiarsi.
Con i loro “Senza cincischiare oltre” (Valery Tikappa), “Ciao bibliofili” (Fangirl in Love with Books), “Ciao a tutti e a tutte” (eri gibbi), “Buongiorno lettori” (LunaLovebook), “Ciao a tutti ragazzi” (Mirko Smith) ogni giorno si impegnano per proporre, agli amanti dei libri, contenuti sempre nuovi e interessanti, il tutto all’insegna dell’educazione, del rispetto e della semplicità.
Abbiamo posto loro alcune domande: sui libri (ovviamente), sui progetti per il futuro, su come si approcciano al mondo dei social. Con cadenza settimanale vi esporremo le loro brillanti risposte. Oggi scambiamo due chiacchiere con ERIGIBBI.
La prima domanda forse sembrerà la più banale, ma è quasi d’obbligo: com’è nata la tua passione per la lettura? E qual è il primo libro che ricordi di aver letto?
Era un pomeriggio come tanti, mi trovavo nella sala da pranzo di mia nonna assieme a mio fratello, più grande di me di sei anni. Momento topico della giornata: i cartoni su Italia1. Chiedo a mio fratello cosa c’era scritto sullo schermo (era il titolo della puntata di quel cartone) e mio fratello sbuffando mi risponde: “chissà che impari a leggere così poi non me lo chiedi più”. Da lì mi si è aperto un mondo che ignoravo: leggere. Capire il mondo che mi circondava. Ho cominciato a vedere parole scritte ovunque e da quel momento si è acceso il desiderio perché non volevo dipendere più da nessuno. Non vedevo l’ora di andare in prima elementare e imparare. Da quando mi sono state insegnate le basi non ho più smesso di leggere.
Non mi ricordo il titolo del primo libro che ho letto (però mi ricordo che ho imparato a leggere seguendo la storia di un mago sul mio libro di testo di italiano), ma credo fosse un libro de Il Battello a Vapore.
Il mondo social è fatto di gente educata e rispettosa, ma anche di persone maleducate che non pensano prima di digitare sulla tastiera parole, a volte, davvero pesanti e cattive. Tu, come reagisci ai commenti inopportuni o alle critiche gratuite?
Con i primi commenti negativi ricevuti reagivo piangendo e ci stavo male per diversi giorni. Un po’ alla volta ci ho fatto il callo (purtroppo, visto che significa che di commenti negativi ce ne saranno sempre e sempre di più). Ci sto sempre male, ma è raro che reagisca piangendo. SE rispondo lo faccio con ironia, oppure non rispondo proprio. Ignorare la cattiveria (gratuita per di più) è forse la risposta migliore perché non dà soddisfazione alla persona che insulta.
Considerato, appunto, l’aspetto meno piacevole dei social, cosa ti ha dato il coraggio e la spinta a “metterci la faccia”?
Sicuramente sono ingenua, ma non ho mai pensato di ricevere insulti. Ero convinta di non piacere alle persone, di risultare antipatica, ma non pensavo che così, senza conoscere qualcuno, la gente scrivesse cattiverie. Probabilmente questo mi ha spinto a combattere la timidezza, aprire un canale e tenerlo aperto nonostante tutto.
Dai tuoi video si nota che, pur avendo delle preferenze per un genere piuttosto che per un altro, il tuo bagaglio libroso è un variegato ventaglio di generi e autori, grazie anche alle collaborazioni con diverse case editrici. In tutto questo, come capisci se un libro “fa per te” oppure no?
A volte mi basta uno sguardo. È brutto da dire ma alcuni libri si possono capire e prevedere già dalla copertina. Ci sono case editrici che si impegnano in ogni minimo particolare (dovrebbe essere così per tutte in realtà) e già dalla cura della copertina si possono capire grandi cose. Se la copertina mi attrae passo all’autore: lo conosco? Sì! Mi piace? Sì. Passo alla sinossi. Non conosco l’autore? Ok, guardiamo il titolo. Mi ispira? Sì. Passo alla sinossi. Il titolo non mi ispira? Be’ lo ammetto, ci sono buone probabilità che la sinossi venga ignorata, così come il libro. In generale tutto finisce con la lettura della sinossi (quando il libro potrebbe fare al caso mio).
A volte mi bastano le prime righe, a volte la leggo tutta, ma questo non significa che il libro passi la selezione. Dipende dalla trama, dal genere, da quello che l’autore ha da dire, se per me è qualcosa di nuovo o meno, se mi attrae, se ho buone aspettative. Sembra un processo lungo, ma in realtà il tutto avviene da un minimo di pochi secondi a un massimo di pochi minuti.
Per quanto riguarda gli esordienti, invece, come ti rapporti a loro e alle loro opere quando ti chiedono una recensione? Nel tuo “giudizio”, tieni in considerazione il fatto che si tratta dei loro primi lavori o ti ci approcci come con ogni altro libro?
Dipende da come la chiedono. Metà (e sono buona) degli autori (o delle persone in generale) non sa scrivere una buona email di presentazione, molti di loro nemmeno salutano o sbagliano a scrivere il nome o mandano email impersonali, un copia e incolla mandato ad altre cento colleghe. Se trovo maleducazione fin dall’inizio o autori che esplicitamente mi dicono che non vogliono una recensione negativa possono rivolgersi da altre parti.
Per quanto mi riguarda mi approccio come per qualsiasi altro libro, ma non faccio paragoni. Se leggo un libro horror di un emergente, che magari è alle prese con la sua prima opera, non farò il paragone con il miglior libro horror di Stephen King per intenderci. Nel 99% dei casi il libro non avrà nulla a che vedere con un libro di King, ma può essere comunque una storia valida dal punto di vista dei contenuti e dell’editing, perché non dirlo? Perché non elogiarlo? Perché sminuire tutto solo per un confronto con un autore di successo? Non credo abbia molto senso, soprattutto se l’autore emergente vuole crescere e ha le capacità per farlo.
Qual è il tuo autore preferito?
Mi sa che Stephen King non l’ho nominato a casaccio. Il mio subconscio ha parlato!
E qual è, invece, quello che ti piace di meno?
Oddio, bella domanda. Non saprei. Ma non credo lo saprò mai. Voglio dire: se leggo il libro dell’autore X e non mi è piaciuto per niente, ci sono poche possibilità che gli dia una seconda chance. Però posso nominare l’autore il cui libro ho provato a leggerlo 4-5 volte senza mai portarlo a termine: Italo Svevo. (E il libro in questione è La coscienza di Zeno).
Se avessi la possibilità di incontrare uno tra i tanti autori di cui hai letto, quale vorresti incontrare?
Be’ credo che qui la risposta tenda all’autore preferito, no? Però devo dire che non mi dispiacerebbe incontrare Paul Auster.
E se a quest’autore potessi fare una sola domanda, cosa chiederesti?
Gli chiederei qual è la domanda che non gli hanno mai fatto e a cui vorrebbe rispondere.
Qual è l’ultimo libro che hai letto?
Ok, giuro che è un caso: L’ombra dello scorpione di Stephen King.
E quello che invece hai in lettura in questo momento?
La quinta stagione di Jemisen (più altri due libri, ma La quinta stagione è la lettura principale al momento).
Quali sono, secondo te, i tre libri che ogni lettore dovrebbe leggere almeno una volta nella vita?
Robinson Crusoe di Daniel Defoe (se naufragate in un’isola deserta vi risulterà utile); L’alchimista di Paulo Coelho e Mangia Prega Ama di Elizabeth Gilbert (scelte sicuramente banali per alcuni, ma mi hanno aiutata in alcuni momenti difficili della mia vita).
Molte personalità social (Youtuber, Blogger, Influencer) ultimamente si stanno cimentando nella scrittura di libri che, molto spesso, vengono pubblicati da Case Editrici di una certa importanza. Tu hai interesse per la scrittura? Se sì, cosa ti piacerebbe scrivere?
Da piccola sognavo di diventare una scrittrice, mi vedevo come Jo di Piccole donne. Me la sono sempre cavata bene nella scrittura, ma non ho abbastanza fantasia per creare qualcosa di originale per cui ho dovuto rinunciare a questo sogno. Mi piacerebbe davvero, ma so che non ne uscirebbe nulla di buono.
Abbiamo guardato un po’ dei tuoi video e abbiamo notato che leggi molti fantasy; ne abbiamo quindi supposto che sia uno tra i tuoi generi preferiti. In virtù di questa nostra supposizione (che puoi tranquillamente smentire se errata) qual è secondo te il libro che può considerarsi un po’ il capostipite del genere fantasy? Quello che poi, nel corso del tempo, ha influenzato tutti i libri di questo genere che sono stati pubblicati?
Erigibbi: Ottima supposizione! Credo che ci siano attualmente tre capostipiti di questo genere: Il Signore degli Anelli di J. R. R. Tolkien; Harry Potter di J. K. Rowling e le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco di George R. R. Martin. Sui primi due c’è poco da dire, credo che tutti possiamo affermare quanto queste opere siano state importanti nel corso degli anni per il genere fantasy (e continuino ad esserlo). Magari qualcuno ha qualcosa da ridire sulla saga di Martin, ma sempre di più mi ritrovo a leggere fantasy nuovi chiaramente ispirati a questa serie per cui sì, per me è inevitabile considerare anche questi libri come capostipiti del genere. Le opere fantasy che verranno trarranno ancora di più ispirazione da questa saga (e lo stesso continuerà a valere per Il Signore degli Anelli e Harry Potter).
Dai tuoi video si intuisce che, a volte, leggi in lingua originale. Quali differenze, in quanto lettrice, riscontri tra le versioni in lingua e quelle tradotte?
Io ho iniziato a leggere in lingua da poco, due anni credo. Le differenze sostanziali sono due: difficoltà (ovviamente se mi metto a leggere libri per bambini o per ragazzi non faccio fatica, ma se per esempio mi metto a leggere un libro fantasy in lingua le difficoltà aumentano e spesso non di poco) e tempo (se in un’ora leggo 50-60 pagine scritte in italiano, in inglese ne leggo 30-40). È impegnativo, ma quando si arriva alla fine dà soddisfazione.
Qual è, secondo te, il punto di forza del tuo modo di comunicare?
Credo di averne due in realtà, e se devo essere sincera credo siano allo stesso tempo dei punti di debolezza: la sincerità (se un libro non mi piace lo dico chiaro e tondo, ovviamente specificandone i motivi; non mi interessa se me l’ha mandato la casa editrice o un autore); io dico sempre che non sono professionale: non uso paroloni, non faccio frasi complesse, parlo da semplice lettrice che vuole comunicare ad altri lettori. Non faccio analisi professionali, dico quello che mi è piaciuto di un libro e quello che non mi è piaciuto, soffermandomi però anche sul punto di vista dell’editing, probabilmente per deformazione professionale, ma sono molto semplice nel mio modo di esprimermi.
Si sono create delle amicizie con altri Booktuber? Vi scambiate idee e consigli?
Forse amicizia per quanto mi riguarda è un parolone, ma sì, ci sono delle persone con cui mi sento, con cui ho costruito anche delle relazioni più personali, che esulano dall’argomento booktube; credo infatti di non aver mai scambiato idee e consigli a riguardo, semplicemente parliamo di altro!
Quali sono i tuoi progetti e desideri per il futuro?
Se dovessi essere più stabile a livello lavorativo non mi dispiacerebbe, magari lavorando per una casa editrice che stimo.
Se dovessi dare ad un aspirante Booktuber un consiglio, quale sarebbe?
Forse sarebbe più giusto parlare di una serie di consigli: fallo solo ed esclusivamente per te; non avere aspettative; ignora i commenti cattivi e inutili; non farti abbattere dai numeri; coltiva le relazioni con chi ti segue rispondendo sempre; goditela!
E infine: se la tua vita fosse un libro, quale sarebbe il titolo?
Non stancarti di andare (ho imbrogliato però, si tratta di un fumetto).
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Se volete saperne di più e conoscere i libri che presenta Erigibbi ecco i suoi social:
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La rubrica dedicata ai Booktuber continua anche la prossima settimana con la terza puntata. Faremo i curiosi con Valery Tikappa per sapere qualcosa in più su cosa significhi davvero metterci la faccia e raccontare un libro online e per conoscere meglio il nesso tra libro e tecnologia, tra comunicazione e cultura nel digitale. Vi aspettiamo giovedì prossimo, dalle 14!