Leo Amici ha lasciato un segno nel cuore di tutti noi, alcuni sono riusciti a stringere la mano di quest’uomo misericordioso sempre attento al prossimo, ha incentrato la sua vita nell’aiutare le persone in difficoltà. In questo nuovo libro LEO diari di Carlo, troverete un nuovo capitolo incentrato sulle testimonianze, fotografie e le riunioni intime con gli amici di Leo, pubblicato da Edizioni Dare e promosso dalla Fondazione Leo Amici, curato da Maihri Arcangeli questa pubblicazione rappresenta un archivio inedito. Abbiamo fatto qualche domanda a Carlo Tedeschi che ha raccolto gran parte di queste testimonianze.
Terzo libro su Leo Amici, questa volta documenta attraverso lettere e appunti la tappa di Leo nella vita di Carlo Tedeschi, c’è un grande lavoro dietro questa raccolta autobiografica, quanto tempo ci è voluto per trascrivere questo libro?
Molto tempo… soprattutto alle spalle del tempo presente quando, negli anni in cui non sembrava dover essere così utile, ugualmente ho catalogato e conservato, facendone un archivio, non solo le mie testimonianze ma, soprattutto, quelle di Maria, Daniela e gli scritti di Leo, includendo, con la stessa responsabilità e amore, tutte le centinaia di persone che già conoscevo e quelle che, nuove, a mano a mano incontravo nel tempo.
Rivivere tutte queste tappe, dal primo incontro con Leo ha lasciato un segno?
Il primo segno è stato sicuramente incisivo e profondo come un tatuaggio indelebile. Rileggendo poi oggi tutte le mie antiche pagine, come in un attimo, tutto si è reso presente, sovrapponendosi al presente, come se i miei giorni e i miei anni non fossero accavallati l’uno all’altro, ma semmai allineati sullo stesso puzzle.
C’è un viaggio molto sentimentale tra queste pagine, quanto pesa l’assenza di Leo Amici?
Il dolore per la sua mancanza non è stato possibile cancellarlo, né addolcirlo. Ho dovuto conviverci e, dunque, per amore, ho fatto in modo che non pesasse su nessuno e che fosse, nella tristezza, solo cosa mia mentre, nel quotidiano, condivisibile attraverso sentimenti comuni e testimoniando nello stesso tempo ai nuovi come l’amore vero può sfidare il tempo.
È bello vedere che ci sono davvero tante persone che attraverso il “maestro” hanno potuto diffondere e ricevere amore, in questa epoca buia e fredda è davvero controtendenza mostrare queste grandi qualità?
Non è mai controtendenza esprimere il calore dell’amore. È nella natura: il fiore si apre al calore del sole e muore nel gelo… Semmai, come in ogni epoca, c’è resistenza… c’è tanto male… ma il punto è far cedere l’altro con amore. È una lotta. Ma è già vinta in partenza. L’amore, il Bene, vincono sempre. La luce, dopo la notte, sorge ogni giorno.
Titolo: Leo - diari di CarloAutore: Carlo Tedeschi
Pubblicato da Edizioni Dare - Marzo 2022
Pagine: 272 - Genere: Biografico
Formato disponibile: Brossura
ISBN: 9788894595130
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Leo Amici è stato un padre, un fratello, una guida, ha speso la sua vita in attività di lotta contro il disagio sociale, incentrando i suoi solidi principi sull'amore verso il prossimo. In questo libro Carlo Tedeschi racconta il suo rapporto più intimo con Leo, il sentimento di affetto e gratitudine che quest'ultimo continua a provare, forte e vivido, a distanza di tanti anni dalla sua scomparsa. Foto, lettere e appunti ci danno un quadro preciso e inedito delle azioni misericordiose, dell'umanità che ha diffuso Leo Amici attraverso tutti i compagni di lotta che hanno portato avanti il suo grande sogno.
Grazie per il suo bellissimo pensiero. Tutti questi fratelli e sorelle citati nelle lettere, si riuniscono ancora oggi in ogni parte del mondo come facevano in quel periodo?
Sì, in tutti è rimasta una traccia indelebile che ancora oggi porta nella società fatti benevoli. Molti di loro se ne sono andati dopo una bellissima vita ricca di esperienze positive ed oggi, sotto gli stessi valori, si sono riuniti centinaia di nuovi giovani.
Dev’essere magnifico vedere questi nuovi giovani all’opera! Rileggendo il suo libro ho pensato ai giovani di oggi, mi rendo conto che stanno passando un periodo davvero difficile, una figura così positiva e carismatica come Leo manca davvero tanto, non crede?
Con ogni generazione con cui mi sono confrontato è stato sempre indispensabile e risolutivo far capo a lui, a Leo Amici, a qualche sua parola illuminante, ai suoi scritti, alla sua storia, alla sostanza della sua entità. Ancora oggi la traccia che ha lasciato è una strada luminosa percorribile da tutti.
La nascita della fondazione e i suoi libri stanno contribuendo perfettamente a riscoprire una figura centrale che ha lottato a lungo su argomenti sensibili come la tossicodipendenza, i senza tetto, gli indigenti, le persone in cerca di aiuto, tutti questi argomenti meritano davvero grandi spazi di dialogo, cosa può fare ognuno di noi per rendersi utile in prima persona?
È semplice: amare. Dare amore iniziando dai più vicini fino ad allargare il cerchio. Le strade sono due: quella umana, usando e accrescendo ciò che scaturisce spontaneamente dal nostro cuore, oppure quella della fede.
Se avesse ancora la possibilità di parlare con Leo Amici, quale sarebbe l’ultima sua domanda? E che messaggio vorrebbe lasciargli?
Parlare con Dio, con Leo, con Daniela, mia moglie, Maria… scomparse anche loro… avviene, è dentro la mia coscienza, dentro la mia anima, dove tutto accade… Non è come un colloquio diretto, in presenza, usando le parole (anche se a volte succede), ma è piuttosto come una fusione d’intenti, di pensiero, di spirito, un collegamento che oltrepassa i valichi umani e scavalca le convenzioni terrene. È vivere ancora insieme la meravigliosa e, ormai leggendaria, vita di Leo Amici. L’ultima domanda? Sarebbe: “Posso abbracciarti? “Penso però che, se mi fosse dinanzi, non potrei avere il tempo, né lo spazio… accadrebbe, al di là della volontà… Il messaggio? “Sono ancora qui, con te, come il primo giorno, insieme a Maria, Daniela e a tutti coloro che, come me, hanno amato.”
Fabrizio Raccis