Gentili amici, eccoci giunti all’ultimo articolo del nostro corso di scrittura creativa. Questa settimana parleremo del manoscritto, ossia della nostra opera completa. Quando, alla fine dei nostri sforzi, arriviamo al punto di poter dire: ecco, è finito, in realtà comincia una fase molto delicata che riguarda la preparazione del manoscritto stesso. Preparazione a cosa? Ma ovviamente alla lettura!
Chi leggerà per primo il nostro lavoro? Probabilmente in fase di stesura ci siamo avvalsi di amici e conoscenti e abbiamo fatto leggere qualche capitolo per misurare l’effetto ricevuto in termini di tensione, coinvolgimento emotivo e così via. Ma, a manoscritto completato, a meno che non desideriamo chiudere il manoscritto in un cassetto per dimenticarcelo, dobbiamo iniziare a preoccuparci di far leggere il nostro lavoro a persone estranee. Un editore, un’agenzia letteraria o un critico non importa: è necessario superare il naturale timore di far giudicare quanto abbiamo prodotto. Oggi la disponibilità di servizi internet che consentono di pubblicare il proprio lavoro in maniera autonoma (self publishing), spingono molti autori esordienti a percorrere questa strada. È una strada solo apparentemente più semplice ma richiede investimenti di denaro spesso ingenti (specie se non ci si accontenta dell’e-book e si vuole stampare su carta!) tanto per la stampa quanto per la promozione e distribuzione. L’autore, insomma deve fare anche il lavoro del commerciale e preoccuparsi di distribuire e promuovere il proprio lavoro. Molti tentano questa via ma si consideri che la vita dell’autore a proprie spese è parecchio difficile e non fa per tutti proprio perché richiede all’autore spiccate doti di imprenditorialità.
A prescindere dal fatto che si intenda auto finanziare la pubblicazione del nostro romanzo, ovvero di tentare la via di trovare un editore che lo faccia per noi, il consiglio che qui mi sento di dare a tutti gli autori esordienti è quello di non snobbare la possibilità di far leggere il proprio lavoro ad un’agenzia letteraria. Queste agenzie (ce ne sono di ottime che svolgono la propria attività completamente online) sono composte da professionisti che, a fronte di un compenso, leggeranno il nostro manoscritto e ci risponderanno con una scheda di editing. Quest’ultima è un documento in cui compare un giudizio sommario sull’opera, una nota stilistica ed una serie di annotazioni e consigli per migliorare il nostro lavoro in chiave editoriale. Molte agenzie letterarie infatti intrattengono relazioni con le case editrici le quali spesso demandano proprio alle agenzie la scoperta dei nuovi talenti. I consigli ricevuti da un’agenzia non vanno mai presi in senso personale: dobbiamo abituarci all’idea che nessuno sta giudicando noi autori come persone, bensì la nostra opera. Una corretta chiave di lettura del giudizio di un’agenzia può aiutare a migliorarci e, specie se siamo esordienti, può avvicinarci al mondo della scrittura edita, la scrittura, cioè, che deve rispondere anche a regole di mercato ed essere appetibile per un editore che intenda investire i propri soldi sul nostro lavoro.
Spesso ai convegni degli “addetti ai lavori” (termine che personalmente detesto ma che rende bene l’idea), si sente spesso dire che esistono più scrittori che lettori. Quest’affermazione è senz’altro esagerata e non-vera, tuttavia l’espressione nasce dal fatto che il mondo editoriale è in crisi da anni. È un mercato “saturo”, si sente dire, ossia un mercato in cui è difficilissimo ritagliarsi una fetta di pubblico. Non dobbiamo farci illusioni, quindi: la via che porta alla pubblicazione con un editore non è semplice. Tuttavia siamo scrittori e di certo non possiamo farci scoraggiare così facilmente. Specie dopo quello che abbiamo passato per scrivere e finire il nostro romanzo! Quello che possiamo fare è preparare il manoscritto in modo tale da rendere più agevole la lettura agli addetti che lo giudicheranno.
Qui di seguito vi presento una breve lista di particolari da curare. Si tratta di una lista minimale, non esaustiva, ma contiene senz’altro gli elementi fondamentali.
1) Anagrafica dell’autore. Qui dovrete inserire le vostre coordinate anagrafiche come nome, cognome, data di nascita, indirizzo, recapito telefonico ed email. Sono le coordinate per rintracciarvi quindi siate precisi, vi conviene.
2) Scheda biografica dell’autore. Chi legge il manoscritto non vi conosce. In questa scheda, pertanto, è necessario includere una vostra breve presentazione. In non più di dieci righe dovrete condensare poche informazioni biografiche sul vostro conto, le più essenziali. Quali sono il vostro titolo di studio e la vostra professione, ad esempio. Oppure i vostri riferimenti culturali. Si tratta di informazioni che aiutano a sapere chi siete e quindi anche ad individuare da un punto di vista stilistico quello che avete scritto.
3) Sinossi dell’opera. Si tratta di una pagina in cui descriviamo, per sommi capi, il tema e la trama della storia. Non c’è una regola che vada bene per tutte le storie possibili. L’importante qui è rispondere brevemente alla domanda: “di cosa parla il vostro libro?”. E conviene essere il più diretti ed efficaci possibile!
4) Dare una forma grafica coerente allo scritto. Significa “formattare” il vostro documento in modo che sia facilmente leggibile ed uniformare lo stile grafico. Elementi come: interlinea troppo ristretto, font troppo piccolo o poco leggibile o non uniforme in tutto il documento, rientri di paragrafo difformi fra loro, elementi grafici non univoci per indicare il discorso diretto (usiamo i tratti “-”? Gli apici singoli? I doppi apici? È importante che qualunque simbolo decidiamo di usare, questo sia consistente in tutto il documento) sono nemici di una lettura scorrevole e quindi sono nostri nemici.
5) Infine il documento stesso: oggi pressocché tutti gli editori accettano solo manoscritti in formato digitale. Evitate di inviare files troppo grandi o privi di uno standard, cioè legati ad un particolare sistema operativo. Sia che decidiate di inviare l’intero romanzo, ovvero solo i primi capitoli, preferite sempre formati standard (come RTF e PDF, ad esempio) che è possibile leggere su qualunque sispositivo dal PC, al Mac, al book reader. Facilitare il lavoro di chi vi legge è importantissimo!
Non dimenticate però la cosa più importante di tutte. Specie se siete esordienti, siate pazienti: state imparando! Non offendetevi se qualcuno, specie se del mestiere, critica il vostro scritto. Anzi, ogni occasione è buona per migliorare. Per un aspirante scrittore è ancora più vero che l’umiltà è una virtù!
Buon lavoro e in bocca al lupo!