“…E voglio che tu scelga un momento nel passato in cui eri una bambina piccola piccola. E la mia voce ti accompagnerà. E la mia voce si muterà in quelle dei tuoi genitori, dei tuoi vicini, dei tuoi amici, dei tuoi compagni di scuola e di giochi, dei tuoi maestri. E voglio che ti ritrovi seduta in classe, bambina piccolina che si sente felice di qualcosa, qualcosa avvenuto tanto tempo fa, qualcosa tanto tempo fa dimenticato…” Milton Erickson
Cosa sapete voi dell’Ipnosi? “Fissa un punto… quando lo dico io! Solo quando lo dico!” No! E la televisione in questo non ci aiuta. Il termine ipnosi suscita risposte diverse, alcuni sono legati al concetto d’ipnosi come tecnica direttiva, dove viene esercitato un potere suggestivo sul paziente che subisce passivamente quello che viene comandato.
L’ipnosi è una procedura durante la quale un medico, uno psicologo o uno psicoterapeuta suggerisce al paziente dei cambiamenti in merito a sensazioni, percezioni, pensieri e comportamenti. La prima cosa da esaminare è la natura della trance ipnotica e la natura dell’induzione ipnotica. Una delle prime cose cui è giusto fare riferimento è il concetto di apprendimento. Nel corso della nostra vita impariamo tantissime cose attraverso l’esperienza. Proprio grazie all’esperienza l’individuo impara cose che non sa neanche di imparare. Il bambino piccolo che tocca la teglia bollente dal forno solo una volta impara per il resto della sua vita a non toccare una teglia da forno bollente. Quali sono gli apprendimenti esperienziali che acquisiamo? Un bambino piccolo guarda la pappa e si chiede: “cos’è questa roba?!” il bambino vede che la mamma pensa: “il piccolo deve mangiare la pappa” e il bambino solo leggendo l’espressione sul viso della madre reagirà in modo simile. Nell’ipnosi si fa uso di tutti questi apprendimenti esperienziali per dirigere e organizzare il comportamento del paziente. La mente inconscia, accompagna l’individuo ovunque ma il pensiero inconscio non è necessariamente netto alla mente conscia. Al livello inconscio potete pensare una qualsiasi cosa ma a livello conscio potrebbe essere l’esatto contrario! L’ipnosi che s’instaura è l’ipnosi che s’instaura all’interno del paziente. È il paziente stesso a far instaurare la trance ipnotica. Questo accade ascoltando il terapeuta, là dove si riesce ad instaurare attenzione e cooperazione. Solo così il paziente sarà disposto a percepire in maniera acritica ciò che gli viene detto.
Ciò che accade è un restringimento sul campo di attenzione visiva, questo succede attraverso una consapevolezza auditiva, dove il pensiero e le sensazioni prendono il via all’interno di se stesso. A questo punto sarà chiesto al paziente si sentirsi rilassato, ma la reale richiesta sarà di rivivere i suoi ricordi e il suo modo d’intendere rilassamento del corpo. Se c’è mai stato qualcuno che ha impersonato l’archetipo del medico malato, colui che impara a guarire gli altri guarendo innanzitutto se stesso, questi fu Milton Erickson. Questo accadde nel corso della propria vita combattendo con la poliomielite. Per Milton Erikson famoso Psichiatra, l’ipnosi non è altro che una condizione naturale che si verifica spontaneamente in diversi momenti della vita quotidiana e che può essere indotta nel piene rispetto delle esigenze e delle capacità della persona. Erikson ritiene che la persona abbia già tutte le risorse necessarie, sta male perché non riesce ad usarle nella situazione disfunzionale, relega quindi le sue risposte e potenzialità solo a determinati contesti. Ciò che egli insegna è dapprima allucinare le risorse necessarie per la risoluzione del problema e poi dare modo alla persona di accedere a tali risorse tramite la comunicazione ipnotica diretta. Lo scopo dell’ipnosi Ericksoniana è di accedere al potenziale inconscio e alla capacità naturale di apprendere, depotenziando allo stesso tempo gli schemi limitanti. L’elemento che caratterizza lo stato ipnotico è quello di provocare un’esperienza di trance, in altre parole “la perdita dell’orientamento nei confronti della realtà esterna e lo stabilirsi di un nuovo orientamento nei confronti di una realtà concettuale astratta”(Erickson,1964).
E’ un’esperienza comune è quella ad esempio di essere assorto in un’attività (leggere un libro, guardare un film, sostenere una conversazione) e distaccarsi anche se per brevi istanti dalla realtà esterna, oggettiva, per vivere una realtà interna soggettiva. Fermarsi a riflettere su di un avvenimento e presi dalla nostra immaginazione perdersi per qualche istante nel ricordare dei particolari che non ricordavamo di sapere, ed accorgersi che magari è passato molto tempo mentre noi pensavamo fossero passati solo alcuni minuti. L’utilizzo che uno psicologo fa della trance ipnotica che instaura con il paziente, può avere degli effetti terapeutici a patto che vi sia un accordo tra paziente e terapeuta nell’utilizzo dell’ipnosi stessa. In questa nuova concezione della trance “il soggetto riesce ad abbandonare le proprie resistenze per collaborare alla terapia soltanto quando si sente riconosciuto nella sua identità e nelle sue necessità personali”(Erickson). Ecco l’importanza di affidarsi ad uno psicologo/psicoterapeuta; se di fatto l’esperienza di trance ipnotica è qualcosa che spontaneamente produciamo, l’utilizzo della trance terapeutica da parte di uno psicologo/psicoterapeuta diventa utile nel momento in cui l’esperienza di modificazione di coscienza viene associata ad una procedura psicoterapeutica altrimenti non produce alcune risultato.
Quando lo stato ipnotico viene indotto da un terapeuta per aiutare la persona a risolvere un problema, l’obiettivo è aiutare la persona a sperimentare nuovi modi di sentire, pensare, agire rispetto alla situazione che ha presentato e che aiutino concretamente la persona a risolvere i problemi che ha presentato. In altre parole l’ipnosi non è un fine ma un mezzo attraverso il quale aiutare la persona ad uscire dalla “modalità disfunzionale” con la quale ha creato una problema (es. fobie, attacchi di panico, disturbi d’ansia) e dalla quale razionalmente o con la sola forza di volontà non riesce ad uscire. Un esempio molto chiaro è quello della persona che ha sviluppato una specifica fobia, ad esempio nei luoghi affollati o per un animale, e per quanto sappia razionalmente che non ci sia un pericolo concreto, inconsapevolmente prova paura ogni volta che vede lo stimolo fobico, una paura così invalidante da non riuscire a comportarsi diversamente. L’utilizzo della trance ipnotica in un contesto terapeutico aiuta la persona a sviluppare un diverso stato di coscienza che la renda capace di modificare le proprie reazioni.