
Autore: Elizabeth Jane Howard
Pubblicato da Fazi - Aprile 2016
Pagine: 638 - Genere: Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Brossura
Collana: Le strade

📗 Acquista scontato su ibs.it
📙 Amazon (spedizione gratuita)
📙 Versione Kindle
📙 Acquista online
✪ Le recensioni dei lettori su Goodreads
Finalmente torniamo a Home Place con il secondo capitolo della saga dei Cazalet: le bambine, cresciute abbastanza per capire, ma non per decidere e soprattutto per fare, raccontano l’attesa: aspettano che finisca la guerra, che tutto torni alla normalità nelle loro case di Londra e soprattutto di diventare grandi e trovare la loro strada.

È l’estate del 1939, un anno dopo i fatti raccontati ne Gli anni della leggerezza. La guerra è in pieno svolgimento e la famiglia Cazalet ormai risiede in pianta stabile a Home Place, la casa di campagna nel Sussex dove, in teoria, dovrebbero essere al sicuro dai bombardamenti, ma da dove in realtà sentono i motori degli aerei da guerra rombare sulle loro teste e dove le finestre devono essere oscurate per non farsi individuare dal nemico tedesco.
La voce narrante appartiene alle ragazze Cazalet: nel primo volume le avevo definite l’anima profonda della famiglia e nel secondo confermo la mia predilezione per queste bambine nate già grandi. Il tempo dell’attesa non è solo quella della pace e del ritorno alla vita normale, ma è soprattutto quella dell’età adulta: sono troppo piccole per prendere decisioni sul proprio futuro, ma troppo grandi per ignorare i disagi che il conflitto comporta.
Louise, la più grande, ha già assaggiato quel pizzico di libertà che non ha fatto altro che metterle ancora più appetito: frequentare la scuola di recitazione conferma la convinzione che la sua è una vocazione. Incurante delle privazioni e dei sacrifici, ma anche della situazione storico-politica nonché di quella famigliare, è considerata dalle cugine un’egoista e una superficiale. Non hanno idea del dramma che la consuma.
Clary invece riprende a scrivere, anche grazie a Miss Milliment, la vecchia ed eccezionalmente moderna istitutrice che continua a spronare le ragazze a studiare e cerca di farle aspirare a un’educazione di tipo universitario. Il padre Rupert, richiamato a combattere dal suo patriottismo, è disperso e Clary usa la sua passione per la scrittura per farsi coraggio, darsi speranza quando tutti ormai l’hanno già persa.
Polly non ha ancora capito cosa sarà della sua vita, lei non ha né inclinazioni né particolari interessi: è un problema angosciante non saperlo, e il tormento dell’attesa di scoprirlo è forse il più significativo.
Approfondimento
Gli uomini della famiglia scompaiono all’ombra delle donne Cazalet: la maggior parte di loro sono in guerra, in azienda o in collegio, ma sono delle ombre. Quello più presente, per assurdo, è l’assente Rupert.
Come nel primo volume della saga, è la nuova generazione a offrire spunti di riflessione e approfondimento, mentre la vecchia si rifugia nella quotidianità della casa, come la Duchessa, o nella gioia della maternità come Zoe piuttosto che nell’amore e nei tradimenti.
Elizabeth Jane Howard mi ha stregata con la stessa magia dei feuilleton, che poi è la stessa delle attuali serie TV: non mi ricordo cosa ho mangiato ieri a pranzo, ma inspiegabilmente non dimentico l’albero genealogico, i rapporti tra i protagonisti, i luoghi e le avventure di questi splendidi personaggi. Così come rimango legata alle loro storie e attendo con impazienza la prossima puntata!