
Autore: Giovanni Sicuranza
Pubblicato da Youcanprint - 2013
Pagine: 410 - Genere: Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Brossura
ISBN: 9788891105547
ASIN: B07B3JQXNT

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Una storia densa quella di Magnanimo. Oscura e piena di morte. Arriva forte dal passato condizionando il futuro, cambia le persone, assegna loro dei ruoli. Bisogna lottare a magnanimo per stare dalla parte del bene. E poi ci sono i bambini, che smettono di esserlo per diventare soldati. Ma in nome di chi? E di cosa?

Lungo il vento è una storia che parte da lontano, dalla metà degli anni quaranta, intrisa di storia e mistero e arriva ai giorni nostri, tramandata da personaggi diversi cui il ruolo è sempre lo stesso. È una storia fitta quella di Magnanimo, Bastiano, Rocca Petrosa e i paesi limitrofi che ha le radici nella realtà della Resistenza italiana, che per opporsi al nazifascismo creerà un pericoloso progetto reazionario tramandato di generazione in generazione.
Giovanni Sicuranza lascia che sia la lettura a far collegare i numerosi delitti sparsi e apparentemente casuali degli anni quaranta, sessanta e dei giorni nostri. La lettura e qualcuno alla ricerca della verità. Perché quella è una vallata di morte. Magnanimo è un paesino colpito da un disastro naturale, emarginato dal governo come altri, senza carabinieri, povero e in mano a pochi individui senza scrupoli, come Giulio Senatori sindaco e padrone dell´informazione. Ci sono le persone che hanno paura e non parlano, che sanno che Magnanimo porta la storia con sé e la tramanda: la Storia.
Poi ci sono i bambini, che smettono di essere bambini e diventano guerrieri nelle mani di chi vuole gestirla, quella storia. Il gruppo di Magnanimo è composto da Mirco, Adele e Federico Celesti. Riceve ordini e li esegue, uccide se necessario. Sono bambini, persi, controllati, imbottiti di ideologia pericolosa. Solo Jacopo rifiuterà di entrare nel gruppo. Jacopo è la storia del bene, opposto al male, è un ragazzino diverso, con forza morale, capace di capire cosa sia sbagliato e cosa no. La sua amicizia con Pasquale Losaccio, ex carabiniere in carrozzina, sarà poesia di silenzi, ma anche tutto il bene che non ha mai ricevuto. E mentre gli omicidi continuano e il terrore si spande come il burro in una fetta di pane su quelle terre, un evento spaccherà il corso degli eventi, smuoverà la linea tra bene e male, tra chi è giusto e chi non lo è: l´arrivo di una forestiera, Valentina Laghi, una ragazza con un braccio morto, dal passato nebuloso, ex medico legale processato per falso. Una ragazza strana, che si delizia negli occhi dei morti, che si eccita perfino. Ma sveglia, capisce che qualcosa in quel paese non quadra, si fa le domande e cerca le risposte. Troverà anch´essa protezione sotto l´ala di Losaccio e del Marmitta, il meccanico, mentre da sola compie i passi che la condurranno a una verità tragica e pericolosa.
Tutto ha inizio durante gli anni del fascismo, il sottotenente Federico Celesti uccide, si trova a suo agio nel farlo. Poi la guerra finisce, la situazione non è chiara, nessuno sa chi sia dalla parte del giusto, e anche gli Italiani si ammazzano tra di loro. Celesti si schiererà con i partigiani, divenendone il capo fino al ´47 e con un esercito di bambini-soldato libererà la vallata dal fascismo. Ma farà di più. Darà vita a un progetto in tutta Italia, che prevede gruppi di bambini, di ex bambini, pronti a tutto in nome del bene del Paese. Uno strumento nelle mani del potere politico, religioso, e del comparto formativo per creare tensione nella popolazione, perché conservi la stessa paura della violenza e chieda l´ordine. Un esercito di guerrieri per la conservazione dei valori. Così a Magnanimo i preti si succederanno, cambiando il loro nome reale, per proseguire la discendenza dei poteri come prosecutori del piano di Celesti. A Celesti invece succederà il maresciallo Guerrini e poi Senatori. Cambiano solo le facce. Il loro scopo è di controllare le menti dei ragazzini, di cambiarli, di mantenerli soldati.
I buoni sono buoni? In realtà tutti i buoni in questo romanzo nascondono dei segreti, qualcuno ha ucciso, per errore o per il bene, qualcuno come il Marmitta è stato un ladro o come Valentina è venuto meno alla propria vocazione. Eppure questi sono solo frammenti, piccoli, nella narrazione. La volontà dell´autore nel non soffermarsi sul loro passato è necessaria per non sporcare la loro forza, la loro giustezza, la loro giusta percezione di ciò che è giusto contrapposta a quella diffusa, come aria malsana camuffata, in quel territorio, di ciò che è sbagliato.
Sicuranza offre un quadro frammentato della storia, tornando spesso indietro, tralasciando volutamente le risposte, lasciando buchi che il lettore non può scoprire. In questa ricerca della verità, in un palcoscenico di maschere dove nulla è ciò che sembra, il bene e il male vengono così a stretto contatto che stridono, che lasciano il lettore spaesato. La morte è ricorrente, nei pensieri di Valentina, nel passato della Resistenza, nei delitti recenti, nello scheletro nella classe di Magnanimo, negli incidenti che non lo sono, nel disastro in cui la terra ha inghiottito la gente. Una morte da prima pagina, anche, calcolata, per il Paese. Il tempo si dilata, ci fa entrare nella complessa dimensione umana, svela le debolezze, le fragilità, i vizi, i peccati dei personaggi. La credibilità del romanzo è supportata da un buon impianto storico, dalla costruzione complessa dei personaggi, vivida, e umana, e dai dialoghi, difficili, a volte spezzati per questo, sempre naturali e mai forzature.
Un aspetto decisivo è senz´altro l´alone di oscurità che Sicuranza crea attorno ai personaggi, il non sapere molto di loro, o almeno non saperlo subito, apre mille ipotesi al lettore che però non può che disorientarsi alla ricerca di qualcosa che solo le pagine successive possono dare rendendo la lettura stimolante. Lungo il vento è un romanzo maturo, scritto bene. Il suo punto di forza sono le descrizioni dei personaggi, dei sentimenti, delle aspirazioni, del loro passato. Di spessore. Il suo punto debole è forse una certa lentezza nell´incedere, la narrazione è lenta, rallentata anche dalle molte virgole. Una lettura dunque per cui prendersi il tempo, non la solita storia scialba che si legge in poche ore di cui non resta nulla. Sicuranza incide come con un bisturi, più va in profondità più dalla storia escono le verità, che inevitabilmente deformano le idee del lettore, lasciano tracce, segni, parole. Forti.
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