Sembra il gioco di chi scrive piazzare le virgole e i punti, cancellare e riposizionare. Interrompere ed estendere. Togliere e dare peso. Sembra il gioco di definire le cose e dargli un senso, un tono, un aspetto e forse un´anima. Poi magari passa tutto alla frontiera del professore, a quella di occhi sorpresi o incapaci, oppure resta cosí come abbiamo deciso, in un cassetto tra cose che sanno di noi. Magari il senso non lo deve capire nessuno, nessuno si deve fermare, entrare.
Sembra il gioco di chi vive piazzare le virgole e i punti. Interrompere ed estendere. Le persone, le cose, i progetti e perfino i sogni.Una virgola e la fine. Che é sempre un inizio.
Pensavo di aver scritto abbastanza, di aver pensato abbastanza. Il fatto é che é che quando la teoria diventa pratica ti sconvolge e ti prende alla sprovvista, ti cambia, come un fiume forte che trascina l´acqua fino in fondo e tu sei il suo letto. E nulla é piú abbastanza. Succede che ti trovi virgole e punti di ossa e pensieri, di visi che ti guardano e aspettano, trovi una meta senza spostarti, ragioni per e per non. Pensavo di aver trovato abbastanza, di aver lasciato abbastanza. Io e le mie virgole rotte e punti inchiodati che non puntano piú verso nord. E resti solo tu. E niente é piú abbastanza.
Quando ti ho messo il punto mia hai risposto con un virgola, una specie di virgola periodica hai detto, ci sarebbe sempre stata. Razionalmente tenti di fermare quello che potenzialmente potrebbe diventare una minaccia, potrebbe alterare il tuo equilibrio con fatica conquistato. Ci son persone che son in grado di costringerti a pensarle, a seguirle dove vadano nei pensieri, ci son persone che si prendono il posto di un altro accanto a te o il posto vuoto accanto a te pur di stare con te. E magari ti chiedi se tu ne vali la pena e se il viaggio cambierá di molto da quel momento, se il senso é lo stesso per entrambi, se si arriverá poi da qualche parte e se ci sono molti altri se da farsi venire in mente. Sei sul mio punto morto, ci salti sopra. Ognuno combatte per qualcosa nella vita, per qualcuno e per qualcosa, devo solo capire per che cosa combatti tu, devo solo vedere se combatti per me. Devo vedere se questa volta possa essere anche tutto tranne che l´incanto, quello in cui mi piace perdermi senza criterio e rispetto per la realtá. Se tu sai tenermi, perché o vado giú spesso e vedo il fondo e le stelle da orizzontale. Se mentre mi dici che uso troppi punti alle cose in realtá te ne vuoi prendere cura, li vuoi frantumare per farne schegge, per farne virgole da mettermi in mano.
Passiamo anni ad aspettarci aspettarci una notifica. Una virgola che ti dia la speranza che dopo il prima continua qualcosa, sempre, dopo.
Io ho la mia virgola, sei tu. E non devo fare niente per crederci perché hai giá fatto tutto tu credendoci anche per me. Allora vedo vite di ordinaria amministrazione dall´altra parte del confine in una terra di nessuno pronta a essere di qualcuno. Vedo molta paura, molti dubbi, perché quando ci tieni alle cose ci sono sempre, sono la sicura che ci tiene disinnescati. Ma é inutile che guardo perché vedrei solo quello che vorrei vedere probabilmente e poi non so cosa vorrei vedere esattamente.
Siamo piú che semplici corpi alla deriva, siamo opportunitá, siamo pozzi profondi, siamo giri di vite, siamo le mani in pasta e la voce rotta. Prendersi é una responsabilitá. É dire le cose che non stavano nel detto anche se fanno male, anche se ci fanno apparire piccoli e sbagliati e brutti. É ripartire da 3, da 5 o da 10. Prendersi é concedersi il beneficio del dubbio e aspettarsi quando si va a velocitá diverse, interrogarsi insieme, ripetere insieme, riempire le parole di spazi per darci il tempo di riflettere. La vita é ormai un surrogato del passato, ci restano molte meno cose seppure ce ne siano molte di piú. L´importante é che restino quelle che contano, e che quelle che contano, se sono persone, facciano ancora di tutto per dimostrarlo e per non cambiare.
Siamo due virgole, aspettiamo e continuiamo la frase gocce dello stesso oceano mosso nella speranza di restare vicine. Siamo due virgole alla storia, ad una piccola grande storia. La nostra.