Il binomio tè e lettura si sposa da sempre bene, sorseggiare un caldo e profumato tè e gustarsi un buon libro per una pausa rigenerante, ma se il tè diviene “narrante” ed una vera e propria collana editoriale?
Narratè è l’idea dell’architetto toscano Adriano Giannini, CEO della startup Narrafood, che ha creato un prodotto unconventional ed ecofiendly legato alla cultura, al territorio e al turismo. Food design ed editoria si fondono così in un libretto che contiene un racconto breve ed una teabug, una bustina di tè contenente al suo interno miscele particolari il cui aroma evocano città ben precise ad esempio tè nero, cannella e zafferano per Milano, ingrediente tipico della cucina meneghina. Tè nero, ibisco, malva nera, cannella, zenzero, rosmarino per Firenze, che ispira una miscela floreale per le sue origini: Florentia fu fondata durante i festeggiamenti in onore della dea Flora. Tè nero, robooibos, zenzero, chiodi di garofano e noce moscata per Venezia, città marinara che importava spezie. Tè nero, erba citronella, cannella, zenzero, alloro e menta per Roma, detta la città eterna per questo si è scelto l’alloro, mentre la mente per l’uso nelle ricette tradizionali.
E ad ogni città, oltre ad ingredienti particolari e distintivi, è associata la descrizione della sua “essenza” da leggere e pre-gustarsi durante l’infusione. Per Milano a scrivere il racconto è Stefano D’Andrea, per Firenze è Cristina Giuntini, per Venezia è Michele Gnesotto, per Roma è Luca Notarianni. Gli autori dei libretti sono stati scelti attraverso il concorso “ La scrittura ha scoperto l’acqua calda”, indetto ad agosto 2015 a livello nazionale, da tre giurie che hanno selezionato tra ben duecento racconti brevi.
Il prodotto è ecofriendly, con carta 100% riciclata e con l’assemblaggio manuale, realizzato dalla Cooperativa sociale La Bottega di Lissone.
La start up, che spicca per aver saputo unire la tradizione con un’idea brillante e semplice come il voler invogliare alla lettura di racconti brevi nel tempo di un tea break, ha ricevuto svariati premi nel settore del food, come la Creative Business Cup Italia 2015 e la menzione speciale Bando Alimenta2Talent nel 2014, e nel settore design con il primo premio Open Design Italia nel 2016. Finalista del Premio Marzotto nel 2015 e nel 2014 dell’Innovazione Culturale (Fondazione Cariplo e Regione Lombardia), lo scorso anno la start up è stata selezionata per l’ADI Compasso d’Oro International Award. Dal 10 al 12 giugno scorso ha partecipato, da vincente, all’Open Design Italia, presso la Basilica Palladiana di Vicenza.
i vincitori tutti insieme 🙂 belli! #opendesignitalia #centostazioni #trenitalia pic.twitter.com/7pSj76vkei
— Narratè© (@Narrateworld) June 26, 2016
Il tè delle cinque è una tradizione immancabile ed irrinunciabile nella tradizione inglese rispecchiata egregiamente nella letteratura, e nella tradizione orientale, per lo più giapponese.
In Alice nel paese delle Meraviglie di Lewis Carroll c’è una tavola apparecchiata per il tè dinanzi alla casa del Cappellaio Matto, insieme alla Lepre Marzola, ne Il Ritratto di Dorian Grey di Oscar Wilde il tè è servito sul tavolino giapponese tra il tintinnio delle tazze e i piattini di porcellana, o ne Il Piacere di Gabriele D’Annunzio si parla della teoria poetica del grande imperatore e allo Spinelli regalano un sacco di tè di prima qualità. Nei romanzi di Jane Austen, il tè è un momento di aggregazione sociale, immancabile il tavolo da tè e da gioco, accompagnato da chiacchere e dalle più svariate attività, per non parlarne del semplice invito o invocazione della parola, a volte ha anche un effetto consolatorio, tanto che Kim Wilson ne ha scritto un libro“A tea with Jane Austen”.
Gli ingredienti segreti di Narratè sono dunque storyTEAlling ed eduTEAinment, rigorosamente al gusto di tè, da consumare nei cinque minuti di infusione: “la lettura scopre l’acqua calda” e la cultura diviene alla portata di tutti. Inoltre questi “racconti in tazza” possono essere un ottimo trampolino di lancio per nuovi autori.