Autore: Fabrizio Raccis
Pubblicato da Catartica Edizioni - 2019
Pagine: 88 - Genere: Poesia
Collana: Tremori
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Carne di Betzabea è un inno alla donna, la ricerca smisurata di rendere giustizia alla bramosia dell’uomo per il corpo e la mente femminile, il pensiero romantico che diviene selvaggio e implacabile davanti alle debolezze della carne, proprio come accadde al Re Davide. In queste pagine la donna è principalmente riconosciuta come fonte inesauribile di energia e vita, come strumento essenziale per andare avanti e superare ogni male. Avete tra le mani il frutto della passione più antica del mondo, l’amore, quello carnale e spirituale che non smette mai di divenire musa e agitare il cuore dei poeti fin dagli albori, dalla donna stilnovista e angelica, fino a quella nuda e cruda, così vera e moderna, protagonista indiscussa delle passioni del poeta.
Carne di Betzabea è un libro di poesie d’amore scritto dall’instancabile scrittore Fabrizio Raccis, poco più di trent’anni e già dieci, ripeto, dieci libri pubblicati, accidenti sono davvero tanti, ma sembra che questo autore molto prolifico, instancabile nostalgico del romanticismo e della letteratura gotica non abbia intenzione di smettere. Mi sono avvicinata a questa raccolta colpita anche dalla splendida immagine di copertina disegnata da un altro artista Paolo De Giosa che si ispira anche lui a Poe per alcuni dipinti con tecniche moderne creando delle stupende opere d’arte.
La raccolta è davvero molto controcorrente, come vi dicevo si tratta di poesie d’amore ma l’autore riesce a parlare di un argomento romantico e sentimentale usando un meccanismo molto passionale, così vivo e a tratti cupo dando ai versi un tono davvero sensuale e raffinato!
Raccis è capace con i suoi versi di incarnare la vecchia e nuova generazione spiegando cosa significa amare veramente qualcuno, spogliarsi du tutto per la propria donna amata, fare e disfare ogni cosa per quel sentimento antico che è l’amore.
[…]È immersa nella tenebra\questa carne di Betzabea,
tutta da godere, da assaporare\da inchiodare tra gli orli
questa falena seta.
Il titolo della raccolta fa riferimento a Betzabea, la donna citata nella bibbia che fu presa in moglie dal Re di Gerusalemme, questa donna lavorava nel castello, involontariamente una notte mentre si lavava vicino alla finestra della sua stanza fu vista dal Re Davide che si innamorò perdutamente di lei e fece in modo che suo marito, un soldato del regno venisse mandato in prima linea durante la guerra in modo che morisse tragicamente.
Una storia d’amore quasi shakespeariana allo stesso tempo forte e sentimentale, ben presto il Re Davide subì la vendetta del suo Dio a causa del suo peccato, e lui stesso compose alcuni dei cantici di preghiera più famosi della storia per chiedere a Dio il perdono. Sarà successo lo stesso anche al nostro poeta? Chissà!
I versi di questo libro evocano storie, riportano a galla antiche sensazioni, vecchi ricordi, perché con le sue parole il Raccis-Poeta sembra parlarci come dei vecchi amici di qualsiasi cosa le ha fatto vibrare il cuore in maniera profonda.
Mi prenderete per una folle, ma leggendo la poesia “mani di vasaio” io ho pensato subito a “Ghost-fantasma” il film, lo so, vi sembro vecchia, ma quel film è rimasto impresso nella memoria per la dolcezza sconfinata dei personaggi principali, una storia d’amore bellissima dove lui ritorna dall’aldilà per proteggere la donna che ama e comunicare con lei, la poesia mi ha ricordato la scena cult dove i due coniugi in un momento di tenerezza stanno lavorando ad un vaso e si scambiano delle carezze:
il tuo corpo\ è un calice dolce,
io sono una terra arida\assetata di te.
I tuoi fianchi\rendono le tue mani
mani di vasaio,
i tuoi sguardi\accendono il sangue.
Per un’anima cruda\sei stata fatta
a portare luce in questa cava.
Il libro fa parte della collana “Tremori” della casa editrice Catartica Edizioni (Sassari) di Giovanni Fara, che sembra abbiano davvero a cuore la sezione “poesia” visto che la stampa della copertina è davvero stupefacente, accompagnata da due alette interne che contengono la breve biografia dell’autore e una piccola intro sulla raccolta. Non è da tutti avere cura di un libro di poesia così come fanno loro! Mi sento di consigliare questa bella raccolta di poesie perché diversa dalle solite, non è il classico monotono e sdolcinato cuore-amore, vi assicuro che anche i meno portati al genere troveranno questo libro davvero coinvolgente!
Approfondimento
Nella breve introduzione Fabrizio Raccis dichiara questo Inno alla donna facendo capire a tutti noi quanto la figura femminile sia davvero importante per l’uomo oggi, io ci ho riflettuto, forse è davvero così. Abbiamo sempre bisogno di ricordare che spesso un piccolo gesto fa veramente felice una donna, un fiore, una poesia, un attimo di dolcezza possono cambiare la giornata a qualsiasi donna, ve lo posso assicurare. Qualcuno diceva che la felicità sta nelle piccole cose, in effetti, se ci facciamo caso è proprio così.
Claudia Lamantica