Pubblicato da Odoya Pagine: 268 - Genere: Biografie, Non fiction
Formato disponibile: Brossura, eBook
ISBN: 9788862888646
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“Lo sport, già. Per le ragazze americane di provincia, nei primi anni Sessanta sport era associato a cheerleading, preparare il tifo colorato e danzato per accompagnare le partite di football americano, baseball o basket dei maschi. Al termine delle sfide la soddisfazione non era tanto la vittoria della squadra supportata, quanto l’aver realizzato la coreografia più apprezzata, Kathrine Switzer disse al padre che voleva diventare cheerleader. “No”, ebbe in risposta. “Le cheerleader fanno il tifo, tu devi aspirare a che la gente faccia il tifo per te”.
Donne senza paura è una magnifica sequela di racconti di figure femminili dai grandi riconoscimenti, protagoniste indiscusse di cambiamenti cruciali per la conquista di libertà e diritti inimmaginabili. Leggendo le storie di queste eroine si resta affascinati dal coraggio e dalla determinazione che hanno permesso loro di contraddistinguersi, equipaggiate di una resistenza inscalfibile nonostante sofferenze e dolori fisici, sopraffazione, ignoranza e arretratezza.
Sono testimonianze sensibili, potenti e ricche di emozione quelle che si possono leggere attraverso le pagine;
Danilo inscena con pratica scrittura realtà e crudeltà consegnandoci un ritratto disarmante e professionale; mischia con sapiente dedizione storia, psicologia, politica e legislazione, costruendo un saggio adatto a qualsiasi capacità letteraria, perfetto per divulgare conoscenza ed educare le masse.
Attualmente ci troviamo dinanzi a consapevolezze e abitudini che crediamo siano sempre esistite ed invece non è così, quello che viviamo è frutto di lotte sociali e politiche in cui queste donne hanno dato il loro contributo esigendo risposte sicure, la severità e la sincerità con cui hanno portato avanti le loro battaglie sono un esempio che non deve essere né trascurato né dimenticato come spesso accade; la memoria storica è qualcosa che svanisce presto, dobbiamo tramandarla, celebrarla, diffonderla.
“Non fu un gesto coraggioso. Ho fatto solo quello che mi sentivo di fare, come farebbe ogni qualsiasi donna; ho ascoltato il mio cuore, il resto è venuto da sé. Oggi consiglio ai giovani di seguire i loro sentimenti; non è difficile. Io l’ho fatto in una Sicilia molto diversa; loro possono farlo guardando semplicemente nei loro cuori”
Questi raggiunti non sono solo diritti “femminili”, ma diritti senza genere, il diritto all’istruzione e alla conoscenza deve essere per tutti, la violenza che sia fisica o morale va punita, poichè siamo nati liberi e dobbiamo poter vivere nella stessa condizione.
In questi ultimi anni la società Occidentale sopravvive accanto a guerre indecenti e perenni che fanno sembrare tutto così profondamente assurdo, guidare, mangiare, lavorare, tutte facoltà concesse come se fosse normale, ma come può essere normale se alla nostra prossimità troviamo chi muore per poter scegliere di non combattere? Chi muore per appartenere ad un paese invece che ad un altro? Per credere in una religione anziché ad un’altra? Quello che possiamo avere oggi non è una garanzia futura, i nostri figli, le generazioni a seguire non sono al sicuro se non combattiamo per mantenere quello che abbiamo ottenuto.
E il ricordo è il solo ed unico strumento che si ha per non dimenticare.
In tutti questi racconti troviamo paura e umiliazione trasformarsi in sfida e rabbia, ma soprattutto in audacia, nessun Paese può dirsi di essere stato avanzato senza queste vittorie. La ridicolizzazione di cui sono state oggetto le donne testimonia quanto l’arretratezza culturale abbia indebolito la psicologia di genere, tutte queste vicende inconcepibili ai nostri tempi sono vere, terribilmente vere.
“Dobbiamo condurre una lotta globale contro l’analfabetismo, la povertà e il terrorismo. Prendiamo in mano i nostri libri e le nostre penne, sono le nostre armi più potenti. Un bambino, un insegnante, una penna e un libro possono cambiare il mondo. L’istruzione è l’unica soluzione. L’istruzione prima di tutto”.
Approfondimenti
“Il martirio delle sorelle Mirabal non fu dimenticato e divenne il cardine della lotta contro la violenza di genere in America Latina. Nel 1981, in uno storico convegno femminista dei Paesi Latinoamericani che si tenne a Bogotà, la delegazione domenicana propose di celebrare il 25 novembre, giorno del massacro delle Mariposas, come la giornata contro la violenza maschile sulle donne. Per quasi vent’anni la commemorazione rimase circoscritta alla Repubblica Domenicana e poche altre nazioni, senza trovare adeguatamente visibilità. Tuttavia, il sostegno divenne sempre più forte e coeso. Il 17 dicembre del 1999 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, con la risoluzione 54/134, dichiara il 25 novembre Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Da allora il sacrificio delle sorelle Mirabal è commemorato in quasi tutto il mondo.”
Danilo Sacco si conferma un autore eccellente nell’insegnamento e nella diffusione di concetti fondamentali, la sua impronta critica è sottile e disarmante, la sua capacità di richiamare quello che non deve essere scordato, ma piuttosto caricato di enfasi conferisce alla lettura una profonda commozione; le vicende restano in testa complete di tutti i loro particolari così come le parole delle donne, i messaggi ed i sentimenti. Le pagine vibrano e si lasciano leggere amabilmente, si è trasportati in epoche diverse, in momenti incredibili, tra persone che ci appaiono conosciute, tutto è ricostruito da una sapiente legatura. Un’opera che può essere letta in qualsiasi contesto perché attuale, fresca e motivata. Il drammatismo e la vivacità del linguaggio di Sacco conquistano dalle primissime pagine. Un autore forse poco conosciuto, suo malgrado, da riprendere e da approfondire.
Nausicaa Baldasso