
Autore: Anya Seton
Pubblicato da BEAT - Novembre 2022
Pagine: 320 - Genere: Romanzo gotico
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Superbeat
ISBN: 9788865599693
ASIN: B0BMZ8NV1V

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Miranda Wells, diciottenne sognatrice con una passione per la letteratura, riceve un invito dal ricco parente Nicholas Van Ryn per trascorrere del tempo nella sua tenuta, Dragonwyck. Desiderosa di sfuggire alla monotonia e alla severità del padre, Miranda accetta e rimane affascinata dalla lussuosa villa e dal carismatico Nicholas. Tuttavia, mentre si adatta alla nuova vita, scopre che dietro la facciata perfetta si nascondono segreti inquietanti e pericoli in agguato. "Il castello di Dragonwyck" è un romanzo gotico del 1944 che esplora passioni intense, misteri e manipolazioni in una società divisa tra ricchezza e povertà.

«Amor mio» disse sorridendo, «non credevo che ti importassero tanto i motivi per cui desidero conoscere Poe. Sarò lieto di spiegarteli. Ammiro il genio di quell’uomo, trovo nei suoi scritti una forte affinità con il mio modo di sentire; hanno qualcosa di macabro, un gusto voluttuoso per il mistero e il male che mi attrae. E sono curioso di vedere lo stato di degradazione in cui si trova. Mi interessa». La voce ironica tacque e lei accennò un gesto disperato, mentre le lacrime le salivano agli occhi. Non riusciva a capire il senso delle sue parole, alcune non le conosceva neppure… “macabro”, “voluttuoso”. Per un attimo aveva pensato che egli stesse davvero per confidarsi con lei, per rispondere con franchezza alla sua richiesta. E non le passò neppure per il capo che sotto quell’apparente frivolezza egli le avesse detto la semplice verità.
Il castello di Dragonwyck non delude nessuna tipologia di lettore. Abbiamo di tutto: dal romanzo storico, al thriller, al romanticismo delle opere più prestigiose. Lega già dalle prime pagine attraverso un alone di fitto mistero in cui ci si lascia accompagnare con profondo ardore. Terminato lo si vorrebbe rileggere.
Le iniziali atmosfere rurali alquanto banali si trasformano presto in spettrali, in un crescente e progressivo glow up dei personaggi.
Siamo a metà dell’Ottocento in America del Nord in un’epoca in cui imperversa la guerra tra borghesia nobiliare e yankee. La protagonista, Miranda, una contadina chic che mal si adatta alle faccende domestiche della sua famiglia ultrareligiosa e timorosa di Dio, sogna in grande, pensa che il proprio destino non sia quello di restare a coltivare la terra, ma bensì di vivere nei palazzi. Dunque farcisce le giornate leggendo romanzi d’amore. Ma Miranda è avvenente e sia il padre che la madre sono tristemente rassegnati a vederla crescere lontano dai loro ideali. La Bibbia non accompagna le sue azioni come non lo fa la sua mancanza di umiltà. Inaspettatamente però la lettera di un lontano cugino, Mr. Van Ryn, ribalta la quiete rispettabile della famiglia Wells con l’offerta di un posto da signorina presso l’antica e illustre dimora di Dragonwyck. Miranda farà di tutto, anche truccare i segni divini, per influenzare il padre a decidere per la nuova avventura.
Miranda posò le mani sul grosso volume e innalzò una breve, fervida preghiera. Se Dio voleva che andasse a Dragonwyck, le avrebbe dato un segno. In ogni caso, e sentì appena un lievissimo morso della coscienza, lei per parte sua avrebbe fatto quello che poteva. Aiutati che Dio ti aiuta. Non lo diceva sempre anche Ephraim?
La madre Abigail al contrario favorevolmente propensa alla nuova vita le farà da supporto emotivo verso il nuovo viaggio.
E così poche settimane dopo il padre e la figlia partono alla volta di New York, Miranda coi capelli biondi pettinati e lucidi e un caldo abito di lana marrone, un berretto e poche cose e il padre con un abito da pastore irlandese. La loro goffaggine non gli è di aiuto nel trovare la strada per l’hotel dove soggiorna Nicholas Van Ryn, ma quando si fanno annunciare come suoi parenti trovano un rigore reverenziale spettacolare.
L’incontro tra Miranda e Nicholas ha un gran fascino e la descrizione che ne fa Anya Seton non fa altro che rendere evidente l’alchimia fra i due personaggi, lui un uomo piacente sulla trentina, alto e snello, dai capelli neri e gli occhi di ghiaccio, lei una donna incantevole dagli occhi nocciola e la vita sottile, si piacciono all’istante, ma l’attrazione non c’entra nulla con l’amore e ne verremo a conoscenza in seguito.
Ad ogni modo la scena è da palpitazioni, ogni loro avvicinarsi lo è e questi scontri incontri ricordano molto le opere di Daphne du Maurier e di Thomas Hardy, una fanciulla spaesata e lui un avvoltoio furbo e scaltro con intenzioni malvagie.
Si gettò sul letto e versò lacrime amare; né la consolava sapere che lei aveva voluto venire a Dragonwyck e adesso c’era, che lei aveva desiderato il lusso e l’eleganza e adesso li aveva in una misura mille volte superiore ai suoi sogni. Si sentiva indifesa e spaesata, intimidita dalla servitù, incapace di amare Johanna, sbigottita dalla grandezza e dalla magnificenza della casa, cui aveva dato appena un’occhiata mentre Nicholas l’accompagnava di sopra. E nemmeno Nicholas le piaceva del tutto. Le dava una strana sensazione che era per metà gradevole e per metà fatta di timidezza e disagio. Vorrei non essere venuta, pensò, ma mentre lo pensava sapeva che non era vero. Fin dal primo momento in cui ne aveva sentito parlare si era sentita attirata verso Dragonwyck, e adesso che ci si trovava le sembrava che la attirasse ancora di più.
Arrivata al castello, Miranda percepisce subito uno strano freddo glaciale, un ambiente scuro e privo di sentimenti l’accoglie. La moglie di Nicholas, Johanna è una donna dalla stazza enorme con il solo desiderio di cibarsi più volte al giorno. Dallo sguardo vacuo e distante, Katrine, la figlia, è come se non esistesse e poi non manca l’inquietante presenza di una megera sempre pronta a spaventare.
Johanna è gelosa della bellezza di Miranda e cerca di allontanarla dal marito evitandole momenti ufficiali, al contrario Nicholas le comprerà abiti e gioielli per godere della sua luminosa presenza.
Sullo sfondo del racconto si svolge la guerra fra i latifondisti e i vecchi proprietari terrieri come Van Ryn e la sfida fra il nuovo ed il vecchio regime, capitolata dall’impavido medico del paese Jeff Turner, un uomo che dapprima odierà la figura di Miranda per restarne poi profondamente scosso e innamorato.
Ogni movimento della narrazione in Il castello di Dragonwyck è intessuto da tragiche provocazioni, paura, maledizioni e voci spettrali. La morte improvvisa di Johanna poi travolgerà la situazione portando dell’ineccepibile all’intera vicenda.
Un matrimonio alle porte quello fra Nicholas e Miranda aprirà la seconda parte dell’opera e fino alla morte di uno dei due condurrà il lettore in un saliscendi impensabile e succulento.
Approfondimento
Anya Seton è forse poco conosciuta oggigiorno, ma da rivalutare all’istante. Magnifica scrittrice del true romance, ma anche del romanzo storico approfondito e biografico, Anya ha una capacità fenomenale di tratteggiare i personaggi e di raccontare la paura senza svelare proprio nulla, sono le sole e semplici parole a creare suspence. Artefice di svariate opere tutte da recuperare molte delle quali non più ripubblicate e da scovare nei mercatini di vintage. La sua è una narrativa da mozzare il fiato, incupisce da subito e non si smentisce fino alla fine, anche in quest’opera il finale non era così scontato e sicuro, ed inoltre vi è sempre la rivalsa del male sul bene anche solo per poesia.
Davvero da riscoprire con ammirazione.
Nausicaa Baldasso