
Autore: Louise Penny
Pubblicato da Piemme - Ottobre 2017
Pagine: 432 - Genere: Thriller psicologico
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Thriller

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L’ex ispettore capo della Squadra omicidi del Québec, Armand Gamache, vive gli anni della sua pensione a Three Pines, piccola cittadina tranquilla dove non accade mai nulla. Fino al giorno in cui gli viene rivolta una richiesta di aiuto: un nuovo mistero lo costringerà a rimettersi in gioco e ad abbandonare la quiete dei suoi giorni.

Armand Gamache , ex ispettore capo della Squadra omicidi della Sureté du Québec, sta conducendo una vita tranquilla a Three Pines insieme a sua moglie, Reine – Marie, e al suo fedele pastore tedesco Henri.
Ogni giorno passa il suo tempo seduto su una panchina in compagnia di un libriccino che porta sempre in una tasca interna della giacca, alternando la lettura alla veduta del paesaggio collinare.
Finché un giorno la sua quiete viene interrotta da una sua vicina di casa, Clara Morrow, una pittrice.
Eppure, ben più elusivi e pericolosi dei fatti, i veri oggetti della sua ricerca erano i sentimenti. Perché erano quelli che portavano alla verità.
Clara rivela una preoccupazione che porta nel suo cuore da un po’ di tempo: suo marito Peter, pittore anche lui, è scomparso.
Non ha trovato nemmeno il coraggio di confidarsi con la sua più cara amica Myrna, una donna che si occupa dell’emporio del paese e psicologa di Armand.
L’ex ispettore capo ha un passato doloroso, qualcosa di terribile che l’ha visto coinvolto insieme a suo genero Jean – Guy Beauvoir , anch’egli della Squadra omicidi del Québec. Tra lotte interiori e ricordi dolorosi risolti con la terapia di Myrna, sarà proprio la richiesta di aiuto di Clara a costringere sé stesso ad entrare nuovamente in campo, secondo il richiamo della propria etica professionale e del proprio dovere.
Armand decide di rivelare tutto a sua moglie e a suo genero Jean – Guy, arrivato a Three Pines per le vacanze insieme a sua moglie Annie.
Reine –Marie accetta tutto con devozione, pur temendo il ritorno dei pericoli del passato.
Inizia una serie di indagini che vedrà coinvolta Myrna, dopo aver saputo della scomparsa di Peter, Clara, Armand e Jean – Guy. Le indagini porteranno il team a scoprire il tragitto europeo compiuto da Peter, concluso in una terra dannata dove tutto era cominciato: la regione desolata del fiume San Lorenzo chiamata “la Terra che Dio donò a Caino”.
E il mistero si infittisce. Cosa ha portato Peter ad allontanarsi per sempre da Clara dopo averle promesso di tornare da lei l’anno successivo? Quali sono le paure di Peter, pittore tormentato in cerca di ispirazione e, forse, di una musa?
La via di casa è un thriller con una trama interessante, un mistero che suscita suspense dalle prime pagine. Presente un’atmosfera di antica magia celtica, soprattutto nelle descrizioni di alcuni luoghi desolati e lontani dall’impronta umana. Il tutto rende affascinante lo stile della scrittura che sposa bene la storia.
Approfondimento
Il personaggio di Armand è la figura di un ispettore capo che ha vissuto forti dolori, l’eroe dalle fragilità umane che mette in gioco la propria vita per gli altri.
La calma, la tenacia e la determinazione creano un carattere difficile da dimenticare. Intorno a lui ruota la figura di sua moglie in maniera completa: ogni grande uomo ha al suo fianco una grande donna, ponderata, paziente, devota, una buona consigliera pronta ad aiutare ad affrontare la tempesta. Tutto questo è Reine – Marie.
I vicini di casa, Clara, Myrna, la stessa Ruth (la stramba donna del paese che alleva un’oca di nome Rosa e che scrive poesie) colorano il romanzo in maniera perfetta, come il quadro idilliaco di un paesaggio bucolico fatto di tranquille serate in giardino tra chiacchierate e lunghe cene in bella compagnia.
La classica vita perfetta che viene interrotta da un mistero che non promette nulla di buono.
Unica nota negativa (peccato davvero): l’atmosfera noir e l’elemento magico non vengono portati avanti fino alla fine della storia. Da alcuni passaggi in poi, la trama rimane fedele al genere thriller.
Erano al sicuro. Quello era un rifugio. Era difficile dire se fossero le case a proteggere gli alberi o gli alberi a vegliare sulle case.
Elisabetta Stega