Autore: Rita Monaldi e Francesco Sorti
Pubblicato da Baldini&Castoldi - Luglio 2016
Pagine: 494 - Formato disponibile: Copertina Rigida
Collana: Romanzi e racconti
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Capri, agosto 1939. Lo scrittore Curzio Malaparte, rubacuori ed enfant terribile del fascismo, durante uno scintillante party pieno di ufficiali nazisti e milionari americani, viene accostato dalla polizia segreta di Mussolini. I due agenti rivelano a Malaparte che qualcuno lo accusa dell'omicidio, avvenuto quattro anni prima, di una giovane poetessa inglese, misteriosamente precipitata da un dirupo. Malaparte allora, piuttosto che farsi arrestare, decide di darsi alla macchia e con l'aiuto di amici fidati, decide di far luce sul mistero e scoprire l'assassino. Ma la sua ricerca gli farà scoprire molto di più.
Il vero potere non si amministra con la giustizia, ma con il capriccio.
Fermo lì Malaparte. Siediti e raccontaci la tua vita, siediti e scrivi per noi dei tuoi anni, delle tue idee, dei tuoi romanzi, raccontaci di quel tempo che non esiste più, spazzato via dalla guerra e dall’oblio degli uomini, raccontaci delle tue donne, dei tuoi amori.
E Malaparte – pseudonimo di Kurt Erich Suckert – il poliedrico scrittore che passò dall’adesione al fascismo all’antifascismo, scontando persino il confino, ci prende per mano e ci trasporta nell’isola di Capri, in una calda estate del 1939. È qui che si apre Malaparte. Morto come me, nella bella isola assolata e selvaggia, luogo di feste e di incontri, quando due agenti dell’OVRA, la polizia segreta di Mussolini, convocano Malaparte: “Abbiamo comunicazioni da farle. C’è un procedimento penale contro di lei, con l’accusa di omicidio.”
Da qui, dall’accusa di aver ucciso una sua amante, la vita di Malaparte si srotola davanti agli occhi del lettore, tra flash-back dolorosi e indagini presenti, in un vortice di colpi di scena che si inabissano verso un finale sorprendente
E nel suo narrare, Malaparte ci racconta la Storia, ci parla di quegli anni splendidi e ruggenti, di un’Europa giovane e ignara dell’orrore che si affacciava alle sue porte.
Malaparte squarcia il velo del tempo e dispiega davanti ai nostri occhi la società bella e spensierata di quegli anni fulgidi di feste e di incontri, di amori, di intrighi, anni inconsapevoli che un nuovo conflitto mondiale avrebbe segnato per gli anni a venire il volto ed il cuore dell’Europa.
Ci prende per mano, Malparte, e ci porta a scoprire i segreti e le debolezze degli uomini e delle donne che la Storia segnerà in maniera spietata, entra nelle loro case, nella loro quotidianità e ci restituisce il ritratto freddo ed impeccabile di un’epoca che inconsapevole correva incontro al baratro di una guerra sanguinosa, come con il tenero ritratto di Mafalda di Savoia, ignara del futuro che le era riservata, ignara della guerra che stava per arrivare e che l’avrebbe portata a morire, sola e dimenticata da tutti, nel campo di concentramento di Buchenwald.
E su tutto, troneggia placida e serafica l’isola di Capri, con la sua natura lussureggiante, con la sua luna, che sa di latte e di ananas, di vino bianco e di mare, così vicina da poterla leccare, testimone muta e discreta delle miserie umane
E noi corriamo e ci indigniamo con Malaparte, ci arrampichiamo con lui lungo le scogliere selvagge per sfuggire all’OVRA, nuotiamo nel mare azzurro e limpido, conosciamo la Morte e la Vita, piangiamo silenti sul cadavere di Matteotti e sui tanti morti senza nome e senza ricordo che il fascismo lasciò dietro di sé.
Malaparte. Morte come me è un libro complesso, tormentato, intenso, è insieme un affresco storico, un romanzo giallo e un romanzo di formazione, a tratti poetico, a volte sarcastico, a volte ironico, a tratti drammatico. È un romanzo che ci obbliga ad avere memoria degli eventi e della storia, che ci ricorda, con forza e con drammaticità, che la vita vale la pena di essere vissuta solo nella misura in cui riesce a lasciare una traccia, un segno, seppur lieve, nelle altre vite. Il nostro unico bagaglio, nel viaggio della vita, è la memoria.
Approfondimento
Malaparte è un personaggio assai poliedrico, in lui vita e morte, amore e lontananza si mescolano e si confondo; la sua storia è fatta di ricorse e salite, di disperazione e speranza, di grandi legami e di profonda solitudine. Ma è un personaggio vero, che non si tira indietro, che ruba e bara, inganna e imbroglia pur di avere salva la vita… ma davvero cosa può salvarci la vita?
Forse sarà banale, ma a salvare la vita di ognuno è un solo e unico gesto d’amore.
Quel Cristo nudo era come l’Uomo Che Cade, il Dio che cade con noi: esso annunciava ognuno degli ebrei che sarebbero caduti, nudi e torturati come quel Cristo, con il capo reclinato come quel Cristo, con le braccia elevate al Cielo come quel Cristo, nei campi di sterminio in cui Hitler li avrebbe rinchiusi.
Romina Celani