
Autore: Michel Bussi
Pubblicato da E / O - Novembre 2016
Pagine: 512 - Genere: Thriller
Formato disponibile: Brossura
Collana: Dal mondo

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Estate 1989. Una Clotilde quindicenne, introversa, scostante ma allo stesso tempo curiosa e intelligente si muove negli spazi paradisiaci della penisola corsa della Revellata. Idillio spezzato da un terribile incidente stradale che causa la morte di suo padre, di sua madre e di suo fratello.
Estate 2016. Una Clotilde adulta, sposata e madre di una ragazza adolescente decide di fare, con marito e figlia, una vacanza proprio nei luoghi della sua gioventù, nel tentativo di riuscire a dare un taglio netto col passato traumatico dell’incidente.

Tempo assassino di Michel Bussi è il romanzo con cui il celebrato autore francese ritorna dinnanzi agli occhi del grande pubblico, dopo l’acclamato successo di Ninfee Nere. Clotilde, protagonista del romanzo, torna dopo anni in Corsica, dove si consumò l’incidente automobilistico che le portò via l’intera famiglia. Quando arriva, però, sin da subito iniziano ad avvenire fenomeni alquanto sinistri, tra i quali l’arrivo di una lettera indirizzata alla protagonista che sembrerebbe, in tutto e per tutto, scritta da sua madre. Da questo inspiegabile evento, si dipana l’intera narrazione, a cavallo tra un giallo e un thriller.
Tempo assassino si configura però come un giallo/thriller più edulcorato, e in cui si fa un non sporadico uso di tecniche narrative e stratagemmi linguistici solidamente codificati nella letteratura del genere e che quindi, se da un lato non consentono all’opera di esprimere appieno un peculiare estro artistico, dall’altro hanno il pregio di essere comunque ben inseriti all’interno della narrazione. Quest’ultima, come si confà al thriller, si basa molto su scene di azione, “fisiche”, dedite alla ricerca di indizi, luoghi, frasi, nonostante sia possibile rintracciare, soprattutto a posteriori, tematiche importanti che sottostanno alle azioni dei personaggi.
Il titolo del romanzo appare, difatti, quanto mai esplicativo per inquadrare i temi del racconto. “Tempo assassino”. Tempo che diventa l’omicida dei nostri affetti, dei nostri valori, delle nostre convinzioni e aspirazioni. Tempo, i cui ricordi traumatici si annidano nei più piccoli dettagli compromettendo anche il nostro presente. Questa è la situazione che la protagonista vive per la maggior parte della narrazione, è con questo fardello che si relaziona col mondo e con il quale, nonostante tutto, cerca di risanare il suo passato. Ma alla fine di questo scavare, trovare, rivelare, affrontare tasselli della sua precedente vita, Clotilde non fa nient’altro che purificarsi e crescere. E alla fine di questo percorso di formazione catartico il tempo si rivela nella sua più assoluta neutralità, alla quale siamo solo noi ad attribuire giudizi e riflessioni. Ciò che si dimostra importante è l’essere in grado il più possibile di preservare quel senso di bellezza, di buono che c’è nella presenza immutabile del mondo, della natura.
E sono proprio la natura, lo spazio geografico gli altri grandi protagonisti del racconto. Una natura nella quale la Clotilde ragazzina impara a osservare la bellezza del mondo esterno, nella quale cresce, si innamora, si dispera. La stessa natura che ha forgiato il carattere tradizionalista dei corsi, del nonno Cassanu, quella stessa natura che diventa ambiente indispensabile per la costruzione dell’omicidio.
Approfondimento
Tempo assassino è comunemente inserito nella categoria del thriller, ma rispetto agli standard, appare più mitigato, grazie allo stile di scrittura, che rimane leggero ed emotivamente sostenibile. Ciò su cui si punta, non sono momenti di puro sgomento, terrore, ma su un sotteso senso di inquietudine, dato dagli eventi inspiegabili, inconsueti, sull’unheimlich.
La struttura del romanzo rende anch’essa agevole la lettura: pur essendo di circa 500 pagine, i capitoli sono molto brevi e si alternano tra capitoli del passato, rappresentati dal diario che Clotilde scrive quando è ragazzina, rivolgendosi ad un ipotetico lettore futuro, e capitoli che si svolgono sul piano temporale del presente con una Clotilde adulta ed impegnata a risolvere il mistero. Ed è proprio dal suo punto di vista che la narrazione (tranne rare eccezioni) viene raccontata, favorendo un’ulteriore immedesimazione.
Tempo assassino è un giallo dai toni thriller ideale per essere fruito per il grande pubblico, non solo per lo stile di scrittura, ma soprattutto per come sono calibrati, al suo interno, gli elementi caratteristici del genere letterario. Pur essendo presenti, questi ultimi non costituiscono una presenza prepotente nella mente e nello spirito del lettore, perciò se da un lato ciò lo rende appetibile e apprezzabile da pressoché qualsiasi tipologia di fruitore (anche coloro che hanno pochi approcci a questo tipo di narrativa), gli amanti del genere potrebbero non ritenerla quella lettura peculiare che arricchisca la loro conoscenza in ambito della giallistica/thriller. Ad ogni modo il romanzo di Michel Bussi è una lettura ben congeniata, immersiva, accattivante e fruibile.
Gabriella Esposito