Mala tempora currunt: la filosofia è stata bandita da alcuni corsi di laurea, Pedagogia e Scienza dell’educazione, in quanto non avrebbe ricadute pratiche, come se i futuri educatori potessero fare a meno di quella sacra disciplina in cui si forma lo spirito teoretico, critico e politico. Cosa sarà di questi educatori che ignorano il tafano di Atene, il divulgatore della nuova religio, quello che induceva a conoscere se stessi e a non eccedere in nulla se non nella ricerca del Bello/Bene assoluti? Come si può insegnare digiuni del pensiero politico di Platone, delle sue nobili dissertazioni sulla Repubblica, su quello Stato che può funzionare solo sotto la guida dei filosofi? Quis custodiet custodes se la filosofia è bandita dallo Stato? Platone si starà rivoltando nella tomba a sentire che anche nelle scuole, alcune hanno già applicato la riforma, si intende ridurre lo studio della filosofia a soli due anni. Certo perché la Filosofia mette in crisi il potere, in relazione i saperi, sviluppando lo spirito critico e l’interdisciplinarietà, fa guardare oltre il mero dato sensibile, solleva dal grigiore del realismo dell’hic et nunc e prefigura un domani diverso dall’oggi ,mettendo in seria discussione lo status quo.
Solo la filosofia riconfigura i saperi in un quadro unitario; pur conservando la specificità delle singole discipline, ne mette in relazione i linguaggi; apre confronti , scontri rispetto all’esistente a favore di una diversa disposizione delle cose. In tal senso essa contiene un’anima politica, ( Platone docet), è sempre in relazione con la storia e ne auspica e sollecita l’evoluzione. I nostri politici la temono e la condannano a morte; ritorna il dramma di una pseudo-democrazia, come quella di Socrate,condannato a bere la cicuta.
I tempi più duri della storia coincidono con quelli in cui i filosofi furono cacciati dallo Stato, e pensiamo a quanto debole fosse la cultura dei Romani nel periodo in cui ignoravano la filosofia; poi venne la rivoluzione del II^ sec. A C., che coincide con l’introduzione a Roma della filosofia stoica di Panezio e Poseidonio. Ora la rotta si inverte: ritorna la barbarie, l’oscurantismo intellettuale, la pura forma visibile; senza la filosofia l’uomo è una maschera di menzogna, non si guarda più dentro, non si conosce, scivola nell’analfabetismo emotivo e nel conseguente nichilismo.
Non siamo nuovi a questi attacchi; già negli anni ’70 si è tentato di cacciare la filosofia dalle scuole, ma la sollevazione dei docenti fece recedere il Ministro della Pubblica istruzione, speriamo che ancor oggi facciano sentire la loro voce, altrimenti assisteremo ad un inverecondo appiattimento culturale, ad un pedissequo adattamento al reale , alla caduta dello slancio metafisico. La politica vera , già in seria crisi, perirà sotto l’ascia dell’ignoranza imperante e, non ultimo dei danni , anche Dio morirà insieme a Nietzsche.