Una rivoluzione è in atto nel campo dell’editoria grazie all’avvento degli e-book. E-book, dall’inglese electronic book cioè libri in formato elettronico o meglio digitale, saranno il futuro delle nostre letture. Basta volumi pesanti, basta righe scritte fitte che si vedono male, basta viaggi dove si può scegliere un solo titolo perché i libri occupano posto in valigia e soprattutto pesano. Nel 1971 Michael S. Hart, un autore americano appassionato di elettronica morto lo scorso anno in povertà, lancia il Progetto Gutenberg, un’iniziativa che ha l’obiettivo di costituire una biblioteca di versioni elettroniche di libri stampati e questo viene considerato l’anno di nascita degli e-book.
Oggi il progetto Gutenberg offre quasi 40.000 volumi gratuiti. Nel 1987 viene pubblicato e distribuito il primo romanzo su floppy e nel ’95 Amazon.com mette in vendita via Internet i primi libri cartacei. Nel 2010 la Apple lancia il tablet computer iPad, un dispositivo multifunzione utilizzabile anche come ereader e l’Association of American Publishers annuncia che nel febbraio del 2011 per la prima volta il formato più venduto è quello basato su e-book. Gli e-book non sono semplicemente dei documenti stampati su computer ma sono una vera e propria riproduzione di un libro cartaceo in forma digitale dove si girano le pagine come per quelli veri.
In Italia la prima persona ad occuparsi di questo settore è Antonio Tombolini che fonda, nel 2006, il negozio on-line Simplicissimus Book Farm. Tombolini voleva capire se quello che stava succedendo nella musica con il passaggio al digitale sarebbe avvenuto anche nell’editoria. Racconta che rispetto agli Stati Uniti siamo indietro di 4 anni ma quello degli e-book è un fenomeno ormai avviato e noi siamo nel mezzo di una transizione che sarà molto più rapida di quello che pensiamo. Infatti aggiunge che il digitale, per il basso costo, consente la sperimentazione cosa che gli editori tradizionali non si possono permettere. Con questi cambiamenti gli autori dovranno imparare nuovi mestieri tra i quali la promozione che oggi avviene più in rete che non attraverso i cosiddetti canali tradizionali.
Renato Salvetti, direttore generale di Egidita, il più grosso distributore nel campo dell’editoria digitale che comprende gruppi editoriali che vanno da RCS a Sellerio con circa 100 editori, dice che un libro non è un oggetto ma un contenuto quindi può essere sia cartaceo che digitale. Nei primi 3 mesi del 2012 il fatturato della sua società è stato come quello di tutto il 2011 e hanno a disposizione 13.000 titoli mentre solo un anno fa ne avevano 5000. La Mondadori inizialmente non ha aderito subito ai progetti degli e-book contando sul grande numero di librerie con il suo marchio ma si è adeguata e oggi il catalogo offre una selezione di oltre 1000 titoli. Oggi Amazon.com vende molti più libri in formato digitale che non cartaceo in particolare negli Stati Uniti.
In Italia siamo ancora lontani da queste cifre ma sicuramente ci sarà una vera e propria rivoluzione delle vendite infatti Bookrepublic, la libreria online di ebook, ha partecipato quest’anno al Salone del Libro di Torino. Ma la rivoluzione non finisce qui. Jennifer Egan, vincitrice lo scorso anno del Pulitzer con “Il tempo è un bastardo”, sta pubblicando un romanzo sul New Yorker via twitter.
Elisabetta Villaggio