Scriveva Nikolaj Vasilevic Gogol nella commedia dal titolo I giocatori: “Con le carte in mano, tutti gli uomini sono eguali”.
Senza paura di essere smentiti possiamo affermare che da sempre i casinò e l’azzardo hanno uno stretto legame con la letteratura europea. Quasi impossibile elencare tutti quegli scritti che hanno una sala da gioco a fare da palcoscenico alle fortune o sfortune del protagonista.
Pensiamo a Il giocatore di Fedor Dostoevskij o, ancora, a La dama di picche di Aleksandr Puskin.
Un fascino che col passare del tempo ha finito con l’influenzare anche la settima arte. Al momento in cui scriviamo sono tre i casinò in funzione sul suolo italiano. Quello di Venezia, inaugurato nel XVII secolo è considerato il più antico al mondo. Quello de la Vallée a Saint-Vincent, in Valle d’Aosta, che ha aperto i battenti subito dopo il secondo conflitto bellico.
Ma è quello di Sanremo ad attirare la nostra attenzione volendo continuare a discutere di gioco e letteratura. Perché, come scopriamo spulciando fra le pagine del suo stesso website, negli anni Trenta del Novecento l’edificio in stile liberty progettato dall’architetto francese Eugène Ferret ospitava ogni lunedì sera degli incontri letterari. Una tradizione che per differenti motivi era andata persa col trascorrere del tempo ma che negli anni Ottanta è stata ripresa per volere dell’allora presidente della struttura ligure.
Oggigiorno, anche se posticipati di ventiquattro ore rispetto all’appuntamento originario, i martedì letterari sono l’occasione per la presentazione di libri, la promozione di incontri-dibattiti e molto altro ancora. Ma non è tutto.
La sala da gioco che nei primi sette mesi del 2018, stando ai dati forniti da Agimeg, ha raccolto ben 24,6 milioni di euro, da qualche tempo ha difatti istituito anche il Premio Letterario Nazionale Casinò di Sanremo Antonio Semeria. Un concorso riservato alle opere scritte in lingua italiana e riconducibili alle categorie “poesia inedita”, “narrativa inedita” e “narrativa edita”. E chissà che la promozione della cultura in generale e della letteratura in particolare non possa rivelarsi una strategia vincente per recuperare parte di quel volume d’affari oggi appannaggio della sale da gioco online?
Dalla fine degli anni Novanta, quando hanno fatto la loro comparsa nel web, i casinò online sono cresciuti anno dopo anno. I numeri registrati nel periodo fra gennaio e luglio 2018 parlano di 491 milioni di euro spesi dagli utenti italiani fra casinò games e poker online (nelle due varianti, torneo oppure cash). Soprattutto, se confrontati con quelli registrati nei primi sette mesi dell’anno passato, il 2017, ci mettono di fronte a una crescita in doppia cifra: + 21,8%.
Ed il trend dovrebbe rimanere immutato fino alla conclusione dell’anno, perché per ottenere il titolo, seppur virtuale, di miglior operatore di casinò in Italia, acciuffando fette di mercato sempre maggiori, le innovazioni e i miglioramenti devono essere costanti, fornendo ai giocatori servizi sempre migliori, sicuri e affidabili.