
Autore: Camilla Läckberg
Pubblicato da Einaudi - Novembre 2018
Pagine: 152 - Genere: Thriller
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Einaudi stile libero big

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Uccidere per salvarsi: ecco il compromesso che tre donne accettano pur di liberarsi dalle violenze domestiche dei loro uomini.

Non esiste solo la violenza sessuale, non è questa l’unica vessazione a cui un uomo può sottoporre una donna. Ben più crudeli, se non altro per la durata e la ripetitività di gesti e atteggiamenti, sono le violenze domestiche a cui sono costrette da anni le tre protagoniste di Donne che non perdonano: Ingrid, Victoria e Birgitta.
Ingrid è un’ex giornalista che, abbandonata la carriera per occuparsi della figlia e della casa, scopre a soli due mesi dalla gravidanza il primo tradimento del marito, un uomo a capo di una prestigiosa testata giornalistica. Nonostante la decisione di perdonarlo, di continuare la vita insieme, in Ingrid nasce il dubbio e la preoccupazione che l’episodio non abbia natura isolata: come fosse un’investigatrice privata, allora, spia il marito alla ricerca del suo ennesimo tradimento.
Victoria, invece, è una giovane ragazza russa dal passato misterioso: il suo primo amore è stato ucciso in circostanze sospette e lei è costretta a lasciare il paese. È così che accetta di diventare la ‘moglie per corrispondenza’ di Malte, svedese e ubriacone, con la tendenza ad alzare le mani.
L’ultima delle tre protagoniste è Birgitta, una maestra di scuola elementare, costretta a rifiutare ogni controllo medico per non rivelare al mondo esterno i lividi delle botte inferte dal marito aggressivo eppure fin controllato nella sua rabbia data l’attenzione a non picchiarla mai in punti visibili.
Victoria era nelle sue mani, la fattoria era praticamente una prigione. Se almeno avesse avuto un’amica, qualcuno con cui parlare e che la trattasse da essere umano e non da bambola gonfiabile capace anche di cucinare e tenere pulita la casa.
La disperazione delle tre donne, unita alla loro solitudine e all’impossibilità di giovarsi di un aiuto familiare, come descritto in questo passo riguardante Victoria, le porta a cercare supporto e consiglio sul web: attraverso una messaggistica privata, tre perfette sconosciute complottano contro i loro carnefici. Dovranno morire, e loro saranno libere.
Approfondimento:
La formula corale di Donne che non perdonano, con l’evoluzione della storia personale di ogni donna nella rotazione dei capitoli, impone al lettore la comparazione tra le esperienze vissute dalle tre protagoniste: si tratta in due casi di maltrattamenti e violenze principalmente fisiche, nell’altro di tradimenti e bugie. Questo è forse il primo motivo di riflessione nel libro: tradire è violare la fiducia, il rispetto, l’autostima della donna, è confinare la sua importanza, è usare un’altra donna per il proprio soddisfacimento fisico, è togliere attenzioni a una figlia. Chi tradisce condanna dunque non una ma tre donne: la moglie, l’amante e la figlia. Tommy, il giornalista e marito di Ingrid, è accusato inoltre di non prestare attenzione alle denunce di presunte molestie che le giovani neoassunte della testate attribuiscono a due anziani collaboratori: Ingrid si ribellerà anche per loro, per vietare e porre fine a ogni tipo di violenza sulla donna, in casa e sul lavoro.
Altro motivo di riflessione di Donne che non perdonano è dato dalla voglia di riscatto femminile e dalla loro astuzia: gli stratagemmi messi in campo per liberarsi dei tre mariti, infatti, non potevano che essere partoriti da una mente femminile, attenta ai dettagli e preparata a gestire qualsivoglia evenienza. Perché, come il romanzo di Camilla Läckberg testimonia, benché soggetti fragili e talora sottomessi all’uomo, anche le donne posso avere il coltello dalla parte del manico, anche loro possono decidere della sorte di un altro essere umano. E possono, come il mito della fenice narra, rinascere dalla loro ceneri per vendicarsi di chi ha attentato alla loro esistenza e finalmente godere l’agognata libertà.
Nonostante Donne che non perdonano sia un romanzo moralmente scorretto allora, e forse per questo tanto contestato, è un romanzo che apre la mente, che fa riflettere, che punta il dito contro il maschilismo e che, invocando la solidarietà femminile, finalmente concede la parità di diritti: sia mariti che mogli, sia fidanzati che fidanzate, possono diventare stalker, aggressori, e persino omicidi.
Serena Testa
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