Autore: Alice Basso
Pubblicato da Garzanti - Maggio 2021
Pagine: 304 - Genere: Gialli, Romanzo storico
Formato disponibile: Copertina Rigida, eBook
Collana: Narratori moderni
ISBN: 9788811818779
ASIN: B093C598N4
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Tornano le avventure di Anita e Sebastiano nella Torino fascista, dove il Duce è appena tornato dopo aver fatto il suo discorso, mentre loro sono impegnati a scrivere storie di “ordinaria follia” a denuncia del regime, sotto le mentite spoglie di gialli americani nella casa editrice Saturnalia. Ma questa volta la posta è più alta e i due detective in erba si cimentano nella risoluzione di un caso alquanto ostico.
Torino significa Alpi che significano montagna che significa fresco. Ma Torino mica è in montagna, Torino è in basso. Le montagne le fanno attorno un girotondo che pare un catino. Risultato: d’estate, l’aria ristagna e si arroventa, e a Torino si suda come nel cavo orale di un somaro.
Torino 1935, Anita e Sebastiano stanno lavorando alle nuove storie prima che esca la rivista Saturnalia, entrambi anti regime, trascrivono nella loro rivista gialli americani, e tra di esse un po’ nascosta figura ogni tanto qualche loro racconto che mette in luce storie accadute a Torino da mettere in evidenza, camuffate da gialli d’oltre oceano. Questo mese il fulcro della storia sono le donne, compito: scovare delle storie dove troneggi la figura della donna audace, combattiva, ironia e istrionica, una sorta di detective in gonnella che va ad oscurare per un po’, ma solo per un po’ la figura maschile del tempo.
Ad Anita non sembra vero, lei che mal sopporta le restrizioni del regime, che ha rimandato anche il matrimonio con Corrado per poter lavorare, che legge libri proibiti permeati di uguaglianza e libertà, si butta a capofitto nella ricerca, ma la realtà non eguaglia mai la fantasia. Le donne che dovrebbero essere protette e onorate vengono come sempre oltraggiate e abbandonate, come Gioia, ragazza madre che ha dato il suo bambino in adozione a dei conti e successivamente viene ritrovata morta nel loro giardino durante la festa di presentazione del bambino. Anita non conosce Gioia, ma qualcosa scatta in lei, vuole capire, vuole andare a fondo e risolvere il mistero. Con l’aiuto delle sue fedeli amiche e lo zampino di Sebastiano risolveranno il caso.
Il grido della rosa. mi sono chiesta all’inizio della lettura, come mai l’autrice Alice Basso avesse scelto proprio questo titolo, all’inizio sembrava quasi essere un non senso, ma alla fine credo di aver capito. Vorrei interpretare la rosa come la figura della donna e il grido, quasi una protesta, un dover urlare: eccomi qua, ci sono anche io, osservatemi, guardatemi non fate finta di niente. La Basso analizza concretamente la condizione della donna nel contesto storico, affrontando un tema spinoso come la prostituzione nelle cosiddette “case chiuse” di un tempo e delle ragazze madri. Figura che sembra essere adulata dal regime ma che invece successivamente circuisce e sottomette.
Approfondimento
Personaggio particolare quello di Anita Bo, che sembra ingenua e non curante in alcuni momenti, quanto audace e battagliera in altri. Si addentra nell’indagine con spirito di abnegazione e rivalsa, rivalsa che cerca per una ragazza che ha subito tanto e che alla fine invece di ribellarsi, scappa, ma non dal suo carnefice, o almeno non infondo, ma da quello che prova, dallo scandalo che può creare, dalla sua situazione di gravidanza fuori dal matrimonio che all’epoca gettava ancora scompiglio.
Nel complesso Il grido della rosa non mi ha convinto molto, spesso ripetitiva e la storia non proprio accattivante mi ha un po’ spiazzato, dopo aver letto i primi romanzi di Alice Basso che al contrario ho trovato molto più convincenti. Anche dal punto di vista del giallo e del mistero peccava un po’.
Nota intrigante “l’attrazione” proibita tra Sebastiano e Anita che a breve, nonostante il quasi matrimonio di Anita e la relazione “botte di ferro” di Sebastiano, probabilmente esploderà. Nonostante tutto, voglio leggere il seguito, chissà che non ci riservi sorprese.
Giuseppina Guerra