
Autore: Cinzia Giorgio
Pubblicato da Melino Nerella Edizioni - Aprile 2013
Pagine: 324 - Genere: Romanzo storico
Formato disponibile: Rilegato

📗 Acquista scontato su ibs.it
Firenze, gennaio 1475. Sandro Botticelli dipinge uno stendardo per la giostra di Giuliano de' Medici, ove è raffigurata la dea Pallade Atena, con il meraviglioso volto di Simonetta Vespucci, la bella senza pari. Lo stendardo poi scompare nel nulla, diventando una chimera, un capolavoro perduto che ogni storico dell'arte vorrebbe trovare. Roma, oggi. Erminia Schiavone, proprietaria di un pensionato per studenti in via di Ripetta, sospetta che uno di loro voglia ucciderla. Venezia, oggi. A Sofia Anastopoulos, storica dell'arte di origine greca, invitata a cena da amici, viene chiesto un parere sul suggestivo dipinto di un imitatore di Pieter Bruegel il Vecchio che il padrone di casa ha regalato a sua moglie. La cornice dorata del quadro reca la scritta: est modus in rebus.

La bellezza non ha tempo, Sofia. Le cose finiscono ma la bellezza rimane.
Sofia Anastopoulos è una storica dell’arte, donna colta ed appassionata, che, chiamata da alcuni amici a valutare la genuinità di una tela attribuita a Brugel il Vecchio, s’imbatte in strane tele antiche che mostrano la stessa dicitura “Est modus in rebus”, citazione tratta da Orazio. Seguendo il filo logico della sua potente intuizione, Sofia si trova a dover districare una matassa assai complicata e, ad accompagnarla in questa ricerca, si troverà al fianco del fascinoso e sorprendente Adrian Seward, curator del Metropolitan Museum dei New York.
Al centro del romanzo, e della ricerca di Sofia, c’è il famoso e misterioso stendardo dipinto da Sandro Botticelli per la giostra di Giuliano dei Medici, che ritraeva Simonetta Vespucci nelle vesti della dea Pallade, perduto nei secoli. Ed è proprio lo stendardo perduto il vero protagonista del romanzo, attorno al quale ruotano intrighi internazionali, commercio delle tele rubate, falsari, tanto che Sofia e Adrian metteranno a rischio la loro stessa vita; in un vortice narrativo che corre tra passato e presente, che attraversa le epoche, dal rinascimento al fascismo, e le città, dalla Firenze medicea, sconvolta dalla congiura De’ Pazzi e dalla morte di Giuliano dei Medici, alla Roma degli anni ’30, attonita dinanzi al rastrellamento del ghetto, passando per Londra e New York dei giorni nostri. Ed in tutto questo susseguirsi di storie e di intrighi, c’è in ognuno dei protagonisti del romanzo una continua aspirazione al bello, una ricerca e un desiderio di bellezza che porta a varcare i confini del lecito e dell’illecito, che diventa quasi un’ossessione, che si concretizza e si sostanzia nel ritratto perduto di Simonetta Vespucci, la sans par, colei che è così bella da non avere rivali, il volto perfetto ed eterno della Primavera, tramandato nei secoli e ancora oggi icona ineguagliata.
L’enigma Botticelli è un romanzo corposo, interessante, avvincente; un romanzo dove si intrecciano storia, arte e cultura, dove lo sguardo del lettore corre tra le epoche e gli avvenimenti che in esse si sono succeduti, tra la Firenze del ‘400 e la Roma dell’occupazione nazista, seguendo un file rouge che appassiona e avvince, intrecciando le storie del presente con quelle del passato in un flusso continuo che riesce a tenere alta la tensione narrativa.
Approfondimento
La scrittura di Cinzia Giorgio è attenta, curata, precisa e tutta la narrazione viene condotta su due livelli, storicamente e stilisticamente differenti ma perfettamente armonici: più pressante e dinamica negli eventi presenti, che vedono i protagonisti affannarsi nelle loro ricerche, incontrarsi e scontrarsi con gli eventi; più eterea, leggera, delicata nella narrazione dei fatti storici, assorta e indulgente sul destino della bella Simonetta, la quale fu amata e desiderata da molti uomini: non solo Giuliano De’ Medici e Sandro Botticelli, ma anche lo stesso Angelo Poliziano scrisse per lei il poemetto “Le stanze della giostra”.
L’enigma Botticelli è un romanzo ammaliante, arricchito da un accurato studio di ricerca e una grande conoscenza storico artistica; un prezioso capolavoro nel quale il lettore si trova immerso nella Firenze rinascimentale rivivendo e percependone i profumi, le azioni, le sensazioni; si trova a bottega con Sandro Botticelli e vive con lui le emozioni di un momento contraddistinto da un intreccio di avvenimenti storici inebrianti che, uniti all’eccellente fioritura artistica, ha lasciato al mondo una grande eredità, ed ha perpetuato la bellezza senza pari di Simonetta Vespucci.
A volte non ricordiamo i dettagli, ma sono proprio quei dettagli che fanno la differenza.
Romina Celani