
Autore: Lorena Montagnini, Paolo Galassi
Pubblicato da Galassia Arte - 2012
Genere: Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Brossura
Collana: Fantascienza

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In un mondo disastrato da calamità naturali Viola e Sam sono ancora fiduciosi in un futuro migliore. Durante una notte di totale black-out scappano dalla città per fondare in campagna una nuova comunità.

Questo progetto intende porre un quesito molto importante: cosa accadrebbe se un giorno nel mondo venisse a mancare, per un periodo imprecisato, l’energia elettrica? Secondo la N.A.S.A. e la National Academy of Sciences degli Stati Uniti, che dal 2009 ad oggi lanciano allarmi alla società mondiale, l’ipotesi è tutt’altro che improbabile. Tema particolare e controverso, che da anni fa discutere all’interno di programmi tv e riviste scientifiche, esperti di tutto il mondo. Argomento che appassiona le popolazioni di tutto il pianeta e che nessuno, ad oggi, ha mai affrontato all’interno di un romanzo. Non ci resta che scrivere (2012 Diario di inizio Umanità) è un romanzo che narra le vicende di Samuele, Viola e i loro amici, trovatisi a dover cercare di sopravvivere in un mondo nuovo, privato dell’energia elettrica a causa di un black-out globale derivato da una tempesta geomagnetica, scaturita dal sole, in un futuro prossimo.
Il romanzo di Paolo Galassi e Lorena Montagnini Non ci resta che scrivere (2012 diario di inizio umanità) unisce uno stile di scrittura ritmato e scorrevole ad una profondità densa e avvolgente. Si legge d’un fiato, con la consapevolezza di voler tornare indietro una volta arrivati alla fine per rivivere ogni sensazione. Ci si affeziona alle pagine, alle frasi che arrivano all’anima prima che alla mente. E’ un mix di pensieri regalati, inaspettati e coinvolgenti all’interno di una trama tutt’altro che scontata che lascia un sapore sospeso. Lo stile si adatta al carattere dei personaggi pur mantenendosi intatto: stesso tono, stessi occhi, stesso cuore. E’ coerente, pulito e non arrogante, non vuole colpire per forza ma succede e, nella sua semplicità, è inarrestabile. Concreto e armonioso non è diluito, non ci sono ripetizioni o rivisitazioni di concetti ed alterna parti leggere a questioni profonde.
Questo movimento lo rende simile alla vita, lo rende vivo. Non intrappola in una strada obbligata, lasciando libero il lettore, riflettendosi in ricordi e aneddoti acquista la capacità di ricomporsi in coreografie diverse ad ogni lettura, in ogni lettore, si flette diventando in effetti ciò che gli si chiede. La linea lungo la quale scorre è una trama affascinante, una visione del 2012 non centrata sugli eventi ma sulla vita, sulle persone, racconta di noi, possiamo definirlo un viaggio nelle vite e un viaggio intimo perchè, nel suo far rivivere ricordi, pensieri, paesaggi, stili di vita, passato e presente risveglia domande che ci facciamo poco spesso ma che vivono dentro di noi, assopite. Qui l’animo umano è in primo piano con le sue paure e incertezze, con le sue radici nell’incontrollabile, nell’eco di chi siamo. Commuove, diverte e rilassa sul futuro, ci accompagna dolcemente in una filosofia ricordandoci che la vita è ciò che accade mentre programmiamo altro e che il nostro sistema complesso fatto di punti di riferimento, attività, credenze non è che un buon modo per fuggire da noi, troppo abituati a gestire, sempre troppo legati ad aspettative e controllo. Un grazie a Paolo e Lorena che ci regalano con questo romanzo un modo nuovo di vedere le cose, grazie al loro coraggio nel raccontare, grazie al coraggio che rende liberi dopo il romanzo e che ci fa credere e pensare che qualsiasi cosa accada noi possiamo farci qualcosa, anche lasciandoci andare, slegati dagli eventi perchè la vita è piena di sorprese e il nostro programmare troppo rende schiavi anche se più sicuri .. sicuri di essere schiavi. ….
Lucia Montauti