Autore: Alessandro Perissinotto
Pubblicato da Piemme - Febbraio 2017
Pagine: 300 - Genere: Gialli
Formato disponibile: Copertina Rigida
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Edoardo Rubessi è un genetista di fama mondiale che dopo aver passato trentacinque anni in America torna a Torino, sua città natale. Il suo ritorno viene festeggiato da tutti, tranne che dal vecchio che riporta a galla un passato che Edoardo voleva mantenere nascosto. Un passato che si abbatterà sul suo matrimonio.
Edoardo Rubessi, famosissimo genetista candidato al premio Nobel, dopo aver passato trentacinque anni in America, dove si è sposato e ha messo su famiglia, è tornato in Italia, a Torino sua città natale, per continuare il suo lavoro sui bambini malati.
Edoardo però non è sempre stato una persona irreprensibile, tant’è che della sua gioventù non conosce nulla nemmeno sua moglie Susan. Ed è proprio quel passato, che lui vuole continuare a tenere nascosto, che invece inizia a perseguitarlo nei panni del vecchio. Il problema è che non sarà solo lui a doverlo affrontare e pagarne le conseguenze, ma principalmente sarà proprio Susan ad averci a che fare. Spinta dalla voglia di conoscere l’uomo che ha sposato, rivivrà tutti gli orrori che il tempo ha nascosto ma non cancellato.
Il terzo e più raccapricciante particolare consiste infine nel fatto che quella figura umana, così nera che pare ancora fumare e odorare di bruciato anche in fotografia, non è un cadavere: l’uomo carbonizzato sulla sedia è ancora vivo e cosciente. Lo hanno appena “spento”, forse con un soprabito, forse con dell’acqua, e sta aspettando l’ambulanza.
Dopo una descrizione così cosa si può dire? Siamo all’inizio di Quello che l’acqua nasconde, in cui la voce narrante sta parlando del suo ricordo di una fotografia. Quindi si può definire che la scena sia di terza mano, chi la descrive non era presente, quindi un qualcosa di lontano, ma la profondità e l’intensità con cui viene raccontata la scena è un pugno nello stomaco, ti lascia interdetto, incuriosito e smanioso di cercare di capire come può proseguire la storia, perché se queste sono le premesse, le aspettative sono alte.
C’è nella morte casuale, nella beffa del destino, un di più di tragedia. Il trovarsi, come si dice, nel posto sbagliato al momento sbagliato, accresce, in chi resta, il senso di ingiustizia, come se, altrimenti, la morte avesse anche un lato giusto, ragionevole, domestico.
Una narrazione completa, che riesce a essere accattivante e profonda anche quando cerca di descrivere un semplice modo dire, constatando come un avvenimento che poteva essere comico, ma che per semplice fatalità si è concluso in una strage colpendo poveri innocenti in modo casuale. Filosofeggiando sul significato della fatalità e sul significato che diamo, un po’ per rimanere tranquilli ed esorcizzare possibili incubi, e un po’ per impedirci di porci domande fastidiose.
Poi, Susan pose una domanda piuttosto normale, date le circostanze: «Eravate amici d’infanzia?».
Feci per rispondere, ma Edoardo mi anticipò, lasciandomi a bocca aperta, in tutti i sensi: «Ci siamo conosciuti all’università: io ero un giovane assistente e lui una matricola».
Con il trucco della domanda della moglie l’autore riesce in questo modo a far capire che Edoardo sta nascondendo qualcosa senza però dirlo chiaramente, mettendoci così addosso una curiosità che non ci lascerà più e a causa della quale non ci staccheremo più dal libro. Così è sicuro di averci fidelizzato e rapito interamente.
Approfondimento
Con Quello che l’acqua nasconde ci troviamo per le mani un romanzo che è una sorpresa unica.
Già dalle primissime pagine ci troviamo catapultati a Torino in un’atmosfera buia, oppressiva, piena di segreti e misteriosa, dove la nostra fantasia viene subito stimolata con la descrizione di alcune morti strane.
Pur passando subito a dare alcune nozioni storiche sulla città, per poterci coinvolgere maggiormente, l’autore mantiene ugualmente alto l’interesse perché usa toni che sembrano voler svelare segreti mistici senza in realtà dirci nulla, così che pagina dopo pagina siamo invogliati a continuare, venendo colti da colpi di scena e talmente tanta suspance da rimanere con il batticuore anche finita la lettura.
Descrizioni veramente ben fatte entrano subito nella mente del lettore come se fossero nostri ricordi, portandoci a vivere tutta la storia ancora più concretamente.
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