
Autore: Maurizio de Giovanni
Pubblicato da Einaudi - Giugno 2016
Pagine: 374 - Genere: Gialli
Formato disponibile: Brossura
Collana: Stile libero big

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Dopo quindici anni Vincenzo mantiene la promessa, torna dalla sua Cettina per riprendere il loro amore da dove avevano interrotto, a qualsiasi costo deve averla, altrimenti niente di quello che è stato o di quello che sarà avrà avuto, né avrà, senso. Rabbia, delusione, disperazione seguono le note di un’antica serenata. Un corpo martoriato sotto una pioggia che non cessa. Trai vicoli di Napoli e i fantasmi che sussurrano il commissario Ricciardi indagherà senza riposo su un delitto che per tutti è già risolto.

Il vecchio batte la mano sulla custodia del mandolino; un colpo secco, rabbioso. Come uno sparo. No! Nel momento in cui scrive, lui l’ha perduta. Fai sempre lo stesso errore, credi che una canzone sia una canzone e che sia scritta per essere cantata. Nono è così. La canzone è un messaggio, lo capisci? Un messaggio.
Nella terra delle opportunità, Vincenzo Sannino arriva come tanti, imbarcato clandestinamente. L’inizio è duro, svolge i lavori più umili e faticosi, la nostalgia di casa e di lei, Cettina, l’amore della sua vita sono un fardello pesante da portare. Poi la svolta, l’occasione che non si lascia sfuggire, grazie al suo talento naturale a schivare e tirare pugni. In breve conquista il titolo mondiale di boxe nella categoria medio-massimi, diventando un idolo perfino in patria, dove il regime fascista lo incorona simbolo del maschio italico. A ogni incontro, anche quello più duro, il desiderio di ritornare da lei lo spinge e lo porta alla vittoria, ogni volta, fino all’incontro con Rose, un mastodontico pugile nero, al quale spezza la vita col suo famoso colpo finale “the snake bite”. Schiacciato dal senso di colpa, decide di abbandonare la boxe ritornare a casa e riprendere la sua vita da dove aveva interrotto, con la donna del suo destino.
Il ritorno a Napoli dopo quindici anni non è come se l’era aspettato, il tempo è passato, la vita è andata avanti e i cambiamenti sono stati tanti. Una serenata antica risuona nella notte risvegliando sentimenti lontani, ma la realtà è un’altra Cettina è sposata e sembra averlo dimenticato. Per Vincenzo, che per tutti ora è Vinnie the snake, la delusione è forte, la rabbia lo invade. La morte di Costantino Irace, marito di Cettina, trovato in un angolo del porto, massacrato a pugni sembra un delitto già risolto e, per i sostenitori del Regime, un buon pretesto per condannare e punire quel pugile vigliacco che si rifiuta di tornare sul ring e dare lustro al tricolore. Per il commissario Ricciardi e il suo collaboratore, il brigadiere Maione, sarà un’impresa difficile portare avanti le indagini. Nonostante le pressioni che arrivano dall’alto, le voci e le presenze che gli infestano la mente, Ricciardi è deciso a portare a termine le sue ricerche, facendo i conti anche con la sua vita privata e le pene d’amore che gli tormentano il cuore. Senza riposo e sotto una pioggia martellante si addentrerà nei meandri di quel mistero seguendo istinto e intuizioni.
Serenata senza nome è un giallo con venature romantiche, i dialoghi sono scorrevoli, divertenti quando occorre, l’uso della seconda persona plurale nei dialoghi (largamente usata ancora oggi in segno di rispetto) trasporta il lettore direttamente nel periodo fascista. Le descrizioni dei luoghi sono dettagliate, tanto che e in alcuni passaggi sembra di sentire il suoni e l’ odore del mare.
Napoli è attraversata in ogni parte: dai quartieri poveri trai vicoli nei “bassi” e i palazzi sontuosi degli aristocratici napoletani con i loro ricevimenti, fotografia di un’immagine tipica del periodo, un vero e proprio tuffo nel passato. A rendere affascinante la storia contribuisce parecchio la natura misteriosa del protagonista, un nobile benestante con la passione per la soluzione dei delitti, che vede e sente voci provenienti dall’aldilà, amato da più donne ma dal carattere ombroso e solitario. Ad accompagnarlo nelle ricerche il suo braccio destro, il brigadiere Maione, un omone grande e grosso dal temperamento irascibile ma votato completamente alla famiglia e agli amici. L’ambientazione è spettacolare nonostante il tempo piovoso non sia quello che di solito si associa alla città in cui si svolge la vicenda anche i personaggi secondari sono descritti e caratterizzati in maniera precisa, ognuno di essi ha una propria collocazione e un proprio ruolo nella storia.
Approfondimento
Tutta la vicenda viene introdotta con il racconto di un vecchio visionario che attraverso la musica spiega al giovane allievo la storia della “Serenata senza nome” e di come questo capolavoro della musica classica napoletana debba essere eseguita per esprimere appieno le intenzioni dell’autore. Consiglio al lettore di Serenata senza nome di ascoltarla dopo la lettura del libro per potere godere della melodia e le sensazioni che solo la musica può trasmettere e apprezzare maggiormente la lettura.
Olga Abbate