Il mio letto era la tua casa
che ancora ti cercavi,
ero io la tua casa
di frementi dita
scoppi al cuore
sorrisi profondi fino all’osso,
ora lasciti di profumo leggero
che ho respirato preso e smontato.
Sai di sportelli chiusi per sempre
conta le strette mancate
i respiri all’aria vuoti a perdere.
Sai di come si frange il vento coi pugni.
Che ancora ti cerchi
pervenuta a metà.
Non farlo dentro al mio petto scucito
perché lì sono di senza arrivi
e mai partenze.