
Autore: Daniel Albizzati
Pubblicato da Fazi - Ottobre 2022
Pagine: 211 - Genere: Narrativa
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Le strade
ISBN: 9791259671165
ASIN: https://amzn.to/3QZs31v

📗 Acquista scontato su ibs.it
📙 Amazon (spedizione gratuita)
📗 eBook su ibs.it
📙 Versione Kindle
📗 Trovalo usato
✪ Le recensioni dei lettori su Goodreads
Un naufragio su un’isola piccolissima, in cui si incontrano correnti provenienti da diversi punti del pianeta e portano con sé plastica e rifiuti. Un giovane in fuga da una vita fatta di guai, che deve imparare l’arte della sopravvivenza e il rispetto della natura, oltre che affinare la sua capacità di ascoltare il silenzio e coglierne gli insegnamenti, che si nascondono anche tra le pagine dei libri, suoi unici compagni d’avventura.

Ho guardato tutto intorno a 360 gradi ma non ho visto niente. All’orizzonte solo acqua… solo il mare gigantesco…neanche il puntino minuscolo di una nave. Solo la spazzatura che galleggia e poi giù la spiaggia… l’immondizia sulla sabbia…il container piccolo piccolo sugli scogli. Non sono rimasto molto…stare lassù a quella altezza mi ha fatto pensare a cose brutte.
Un container di libri e la solitudine: un sogno per alcuni, ma un vero e proprio incubo per un giovane coatto senza istruzione, costretto a un naufragio di fortuna su un’isola in mezzo al niente, a cui è approdato restando aggrappato a un container carico, appunto, di libri.
Quella di Il naufragio è una trama davvero originale, sviluppata in modo semplice, ma veicolo di contenuti profondi e molto interessanti. Attraverso il processo di sopravvivenza di Vadim, che ha alle spalle un passato di vizi, stravizi e vuoto simile a quello delle migliaia di bottiglie di plastica che la corrente trascina sulle coste dell’isola in cui è naufragato, il lettore trova tra le pagine del romanzo una profonda riflessione sulle sfide più stimolanti della vita contemporanea, in cui problemi legati all’inquinamento ambientale si affiancano allo sgretolarsi dei sogni e delle illusioni delle nuove generazioni, troppo spesso rassegnate a condurre un’esistenza incolore e amarissima.
Vadim, inizialmente restio e incapace di apprezzare il valore dei libri che paiono volerlo prendere per mano e sostenerlo durante l’avventura, impara pian piano a scavare tra le pagine, ad andare oltre le parole per coglierne il significato profondo, quello che i vari protagonisti dei romanzi gli mostrano. A Vadim non resta che nutrirsi di questi nuovi spunti, sorbirne l’essenzialità e, sperimentare, anche attraverso la scrittura del diario in cui annota i suoi pensieri quotidiani, la ricerca della miglior soluzione possibile a una deriva che ha assunto proporzioni e dimensioni notevoli e difficilmente ignorabili.
I libri diventano un rifugio sicuro, sanno indicare la strada da percorrere e infondere coraggio:
Il piccolo principe è un librone! È poesia vera ed è pieno di chicche sagge che ti insegnano la vita. L’ho finito oggi e poi mi sono steso sulla sabbia usando il libro come un piccolo cuscino. Gli voglio proprio bene a questo principe che m’è entrato in testa. Guardavo il cielo e lo cercavo tra le nuvole e mentre piangevo gli dicevo che se tra i suoi viaggi ha un po’ di tempo, magari può venire qui a vedere quest’isola.
Il naufragio è il diario di un naufrago inizialmente senza speranze, un giovane perso in una realtà fatta di droga e delinquenza e con un destino segnato a cui viene offerta la possibilità di intraprendere un viaggio interiore, che diventa un potente strumento di salvezza.
Approfondimento
Durante la sua permanenza nell’isola, tra le mani di Vadim capitano i volumi più disparati, dal romanzo storico a quello d’avventura, dal saggio filosofico alla Recherche di Proust.
Ogni pagina regala al giovane la possibilità di scoprire un’emozione e di viverne le sensazioni; ogni riga lo aiuta ad approfondire e ampliare la sua cultura- inizialmente davvero misera- così da metterla a servizio anche della sua scrittura, che si fa sempre più ricca, raffinata e intensa.
Lo so perché sei tornata. Sei l’insieme degli errori che ho fatto e che mi si ripresentano con le tue grida. Sei la recrudescenza dei miei sensi di colpa, degli sbagli, il marcio della mia anima che torna e ritorna, come la spazzatura su questa spiaggia…Sei il tanfo della mia coscienza. Sei il conto salato che prima o poi avrei dovuto saldare.
Un percorso doloroso, graffi nell’anima che lasciano segni; una rinascita necessaria, un futuro da spacciato che si ribalta e mostra un nuovo volto, fatto di consapevolezza e fiducia, di speranza e di coraggio.
…non scappo più. Resto fermo. E stando qui, dentro di me, non mi insegue più nessun incubo…