
Autore: Francesco Muzzopappa
- Giugno 2017
Pagine: 218 - Genere: Narrativa
Formato disponibile: Brossura
Collana: Le Meraviglie

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Leonardo lavora da tre anni al MU.CO. (museo d'arte contemporanea) di Varese, con un'assunzione obbligatoria, perché a quindici anni, in un'incidente, ha perso tre dita. Leo ha una fidanzata, si chiama Andrea, è bellissima, ricchissima e soprattutto molto cattolica, rispetta alla lettera i dieci comandamenti, non dice parolacce, e, soprattutto, non fa sesso. Non fa sesso con lui, però, perché Leonardo, sul punto di farle la sua proposta di matrimonio a sorpresa, la scopre a letto con un altro. A quel punto, la sua vita va in pezzi ed alla disperazione più nera seguirà la vendetta, infrangendo uno per uno tutti i dieci comandamenti.

“La sfiga, come un diamante, è per sempre.”
Leo è un bravo ragazzo, sfigato ma serio; anzi è il classico bravo ragazzo, ma di quelli che nemmeno la nonna con la vocazione del “parente prete” affibbierebbe alla nipote prediletta. Se fosse stato adolescente ai giorni d’oggi, con le sue due dita mancanti, sarebbe di certo stato la vittima prediletta del bulletto di turno, ma per fortuna, l’unica della sua vita, l’adolescenza, in un modo o nell’altro, l’ha passata negli anni novanta ed oggi si trova a lavorare al Mu.Co. di Varese come custode ed a vivere una romantica storia d’amore con Andrea, bella, ricca, intelligente, devota, osservante e praticante che stende sulla loro meravigliosa storia il vessillo della “castità”. E Leo la rispetta, inginocchiato davanti alla monumentale statua della Vergine Maria che Andrea gli ha regalato, progetta e sogna un prossimo futuro insieme…solo che Andrea è si casta e pura, ma solo con lui!! Perché mentre si accinge a farle la fatidica proposta di matrimonio, Leo scopre Andrea in altre faccende affaccendata con il suo vicino di casa. Catastrofe, rovina, disperazione!!!
Il povero Leo affronta giorni bui chiusi nella sua stanza; chiuso a smaltire le ferie arretrate, piange e si dispera, fino a quando, dopo una salutare doccia, elabora un piano micidiale….il piano VEV (virile e vendicativo). Si perché Leo, il ragazzo perbene, il buono per antonomasia, ha deciso di infrangere tutti e dieci i comandamenti, di mettere sotto i piedi il decalogo del Signore e vendicarsi così di Andrea. Comincia così il cammino catartico di Leo, che, attraverso la distruzione sistematica dei comandamenti e con il concretizzarsi del suo diabolico piano, si riappropria di se stesso, della sua vita, allontana le ipocrisie e l’arroganza di un mondo che non gli apparteneva per ritrovare la stabilità e la serenità in una quotidianità rassicurante.
Leo è un mito, è il cavaliere senza macchia e senza paura in Panda e con zero addominali, è l’eroe mascherato che invece di riportare l’ordine costituito, questo finto ordine lo stravolge e lo scardina con un’arma micidiale e potentissima: una sana autoironia. Il romanzo ha un ritmo incalzante, non puoi fare a meno di ridere, ma di quel riso sincero, che ti sale dal cuore e ti allarga la bocca, così come non puoi fare a meno di prendere le parti di Leo, di incitarlo ad andare avanti, a superare con la più pungente delle ironia la sua delusione così cocente…che è anche un po’ anche la nostra, perché diciamoci la verità…Leo sarà pure uno sfigato..ma Andrea è davvero una stronza!
Dente per dente è un romanzo semplice e dissacrante, si legge facilmente e velocemente ma la storia di Leo, con tutti i suoi improbabili amici, rimane lì, nella testa, a lungo; nella sua storia vediamo anche la nostra storia, e allora ci scappa un sorriso e la voglia di infrangere un comandamento!
Approfondimento
Muzzopappa ha una prosa dirompente, dissacrante ma mai volgare, divertente, avvolgente che accompagnare il lettore al centro di una storia sagace, spassosa e irresistibile, che però riesce a mettere a nudo le parte più nascosta e fragile dell’essere umano, riesce, con intelligente ironia, a sdrammatizzare il senso di perdita dietro al tradimento, ad alleggerire quella sensazione di inadeguatezza generata dall’imperfezione difronte ad una società che ci vuole “belli-ricchi-intelligenti”; smaschera l’ipocrisia dei nuovi credenti…con la Pontiac in garage e la marjuana nella serra.
“Sono e resto un uomo imperfetto, Andrea, ma ti ho regalato l’amore più solido e perfetto di cui sia stato capace. Se questo non è bastato, fidati, non basterà. Una storia può ricominciare mille volte, anche su nuove basi. Ma ogni storia ha bisogno di una spinta, di un motivo per rinascere. E io, Andrea, quel motivo non ce l’ho. Non più.”
Romina Celani
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