
Pubblicato da Einaudi - Febbraio 2015
Pagine: 277 - Genere: Narrativa rosa
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: I Coralli

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Nathaniel è un giovane trentenne, intellettuale di new York che cerca di sfondare nel mondo dell'editoria. La sua vita sentimentale tra alti e bassi rivive nelle pagine del libro di fianco alla sua ascesa come scrittore.
-Possiamo parlare di qualcosa che non siano le relazioni, per favore?- disse, invece – Cioé, ci sono un sacco di cose più interessanti di chi vuole uscire con chi e “Oddio non l’hai ancora chiamata?” Sembra di stare in Sex and the City, cazzo. Aurit inarcò un sopracciglio e gettò la testa all’indietro […] – Oh scusa, Nate. Mi ero dimenticata di quanto sei profondo. Che scema che sono, non riesco a capacitarmi di averti annoiato coi miei pettegolezzi da ragazzina. Su parliamo del disarmo nucleare.
Come aveva fatto a finire dalla parte del torto? Nate non sapeva cosa fosse successo, ma ormai era troppo tardi per rimediare.
Nathaniel P. è uno scrittore, un intellettuale della classe media americana, di buona famiglia, con una intelligenza e una spiccata ironia e con studi importanti alle spalle. Negli ultimi anni dopo la laurea ha cercato di essere indipendente e libero, sia di pensiero che nelle sue relazioni. Si è barcamenato da un lavoro all’altro, passando da un letto all’altro di giovani stagiste e studentesse come lui, senza nessuno strascico sentimentale.
Prima c’è Elisa, poi tra le sue amiche conosce Hannah e tutto sembra cambiare, con lei ha una relazione che va al di là dell’attrazione sessuale, trova in lei una confidente e una persona simpatica e spigliata.
“Hannah gli disse che crescendo si era sentita sottovalutata.
-Tutti si aspettano che una ragazza perbene sia intelligente, ma con “intelligente” intendono che abbia una bella grafia e un armadietto in ordine e che consegni sempre i compiti in tempo.Mai che si aspettino qualcosa come un’idea o un pensiero originale-. Disse che per lei scrivere era stato un modo per farsi ascoltare.
Amori e disamori di Nathaniel P. è scritto in terza persona, ma i pensieri di Nate sembrano vividi e reali sulle pagine, i pensieri di qualsiasi ragazzo trentenne poco incline ad impegnarsi e molto ambizioso in ambito professionale. La scrittura e la stesura finale del suo romanzo sembrano lo spartiacque tra la vita zoppicante sotto tutti i punti di vista e la solidità anche sentimentale, almeno così sembrerebbe.
Ho apprezzato i dialoghi spiritosi e pieni di botta e risposta, cambiamenti umorali e reciproche accuse; rispecchiano i battibecchi nelle coppie e i rapporti che si creano nelle relazioni piene di compromessi, di cose non dette e di malintesi. Ho fatto un po’ fatica ad entrare nelle dinamiche del libro visto che l’ambientazione newyorkese ed alcuni nomi dei personaggi e dei luoghi non aiutano a stabilire una connessione con il testo di immediata vicinanza. Non c’è una vera e propria trama, ma una sequenza tra azioni e reazioni dei vari personaggi e non aiuta se non dopo averne capito i pensieri e aver letto buona parte del romanzo. In alcune parti risulta il linguaggio sembra troppo nevrotico e si fa fatica a seguirne il filo logico, a volte troppo teatrale sotto questo aspetto e poco descrittivo. Il ritmo è veloce e serrato, le parti più distensive sono quelle in cui le relazioni sono esplicate in modo semplice e si riferiscono a cene, feste e quasi sempre quando ci sono gli amici di Nate a interrompere il continuo dialogo tra lui e la ragazza di turno.
In Amori e disamori di Nathaniel P. si toccano anche argomenti importanti come femminismo, la ricerca del successo, il talento, sempre attraverso le parti dialogate. Ho apprezzato maggiormente l’ultima parte in cui si fanno chiare le prospettive del personaggio e sembra tutto molto più semplice. Nate non fa niente per essere gradevole, come spesso succede alla fine delle storie d’amore, ma anche molto dolce e comprensivo quando tutto inizia: non è lontano da quello che succede nella vita reale.
Approfondimento
Il merito di Adelle Waldman è stato coglierre aspetti della psicologia maschile e metterli nero su bianco.
Le relazioni tra i personaggi sono credibili e pieni di vitalità, quello che non sono riuscita ad apprezzare è la mancanza di una trama vera e propria e di punti certi da parte del lettore. Si fa fatica ad entrare nel romanzo. Il linguaggio è spesso troppo veloce per cogliere appieno le sfumature, altre eccessivo e fine a se stesso. Alcune parti però sono veramente godibili e alla fine del libro rimane un sorriso sul volto, visto che la vicenda non ha un finale definito e ci si immagina come potrebbe andare. Il merito è quello di aprire una visione vera senza filtri sulle vite dei trentenni insicuri e pieni di interessi. La stessa autrice è giovane e collabora con Vogue e new York Times, nel libro si sente l’eco delle sue esperienze dirette e dei suoi pensieri da donna in carriera.
Gloria Rubino