
Autore: Juli Zeh
Pubblicato da Fazi - Gennaio 2021
Pagine: 350 - Genere: Romanzo distopico, Thriller
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Le strade
ISBN: 9788893255165

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In una Germania messa in ginocchio da una crisi a livello finanziario senza precedenti e da flussi di migrazione di massa difficilmente arginabili, un uomo e una donna vanno controcorrente e fondano una società che li rende ricchi e piuttosto noti. Fino a quando un misterioso attentato spariglia le carte e rimette tutto in discussione.

L’arrivo dei bambini ha modificato il ritmo delle giornate. Prima ci si incontrava al calar del sole per l’aperitivo, e non in pieno giorno per cena. Ma è normale, capita a tutti quelli che fanno parte dell’esercito dei genitori di figli unici. ‘erano tempi in cui Britta lavorava fino a mezzanotte, dormiva fino a mezzogiorno… Ma questa routine è finita sette anni fa, quando è nata la piccola vera. Di tanto in tanto Britta prova una leggera vertigine, un sussulto di paura, sintomo di un jet lag esistenziale.
La vicenda che vede Britta e il suo socio come protagonisti si svolge in Germania in un futuro 2025. Britta è una donna come tante, vive con Richard e la piccola Vera in un cubo di cemento e vetro in un quartiere tranquillo, pratico, spazioso, facile da pulire, proprio come la stessa cittadina di Brauschweig, fatta di linee dritte, superfici piatte e nessuna incertezza.
La Germania è attraversata da una profonda crisi finanziaria e dall’affermarsi di un movimento ultra-populista che contribuisce ad un’atmosfera pesante e difficile da sostenere.
Britta è una donna pragmatica e, pur in un momento così difficile, ha saputo sfruttare la situazione a proprio vantaggio, creando, insieme al socio Babak, Il Ponte. Si tratta di uno studio di counseling singolare e alternativo, capace di individuare, prima di tutto, soggetti inclini al suicidio. L’individuazione è resa possibile da un particolare algoritmo messo a punto dai due titolari dello studio.
In verità si potrebbero tappezzare intere pareti con le tesi sul fenomeno dei suicidi. Paura del futuro. Burnout. Fine della separazione dei ruoli. Seconda crisi finanziaria. Disgregazione dell’Europa. Indifferenza nei confronti delle classi più deboli. Maggiore discriminazione verso gli emarginati. Cattiva alimentazione. Solitudine. Scarso movimento. Decadenza. Senso di colpa. Il fallimento dei genitori degli anni Novanta nell’educare i figli.
Ma qual è il vantaggio di tale scoperta? È presto detto. Britta e Babak offrono agli aspiranti suicidi la possibilità di immolarsi per una giusta causa, con azioni programmate in maniera precisa e capillare e tali da rivelarsi eclatanti e grandiose. Gli affari, per il Ponte, vanno a gonfie vele e la vita di Britta è colma di successo e ricchezza.
Ma si sa, le cose belle non durano mai troppo a lungo. Quando un attentato piuttosto misterioso si consuma all’aeroporto di Lipsia, le certezze di Britta si sgretolano e il timore della presenza di una pericolosa concorrenza si fa via via più concreto e i tentativi della donna di far fuori gli avversari si scontrano con un’organizzazione più potente del previsto la cui forza è stata decisamente sottovalutata.
In Cuori vuoti si mescolano sapientemente il thriller politico, il romanzo distopico e l’approfondimento psicologico e Juli Zeh si rivela una volta ancora narratrice capace di analizzare in maniera precisissima e satirica allo stesso tempo il malessere della società moderna.
Approfondimento
Cuori vuoti è un romanzo intrigante, un ritratto a sangue freddo e senza sconti né belletti di un futuro molto, forse troppo, vicino. Juli Zeh è un’autrice piena di talento, abile nell’individuare i principali temi del nostro presente e renderli fruibili attraverso una narrazione serrata e appassionante.
Interessanti i passaggi in cui la vera anima della protagonista viene messa in luce:
Per la verità Britta detesta i parchi giochi. Le fa tristezza vedere come si riducono le persone che si interessano soltanto dei propri figli…Coppie che costruiscono pine d’entusiasmo castelli di sabbia mentre il figlio di tre anni fissa annoiato il vuoto. A Britta non piacciono i biberon né le gallette di riso. Trova tremendo dover ascoltare donne che per metà pomeriggio parlano soltanto del fatto che i capricci del pargolo potrebbero indicare un qualche particolare talento.
Britta è una donna che ama il proprio strano lavoro e ne parla con estremo orgoglio:
…il Ponte si attiene a un codice rigoroso: basso numero di vittime, nessuna escalation, nessun danno collaterale…Il Ponte ha pianificato e stabilizzato il settore. Provvede all’adeguato senso di minaccia di cui ogni società ha bisogno…Se non avesse così spesso la nausea, forse (Britta) direbbe che è felice.
Il romanzo è il ritratto di uno scenario decisamente inquietante, in cui tutto si basa solo e unicamente sul senso di efficienza e pianificazione; un mondo in cui termini come empatia e condivisione non trovano collocazione; una realtà vuota e desolata con un’anima fredda come il ghiaccio.