
Autore: Simona Toma
Pubblicato da Sperling & Kupfer - Maggio 2017
Pagine: 239 - Genere: Narrativa rosa
Formato disponibile: Copertina Rigida
Collana: Pandora

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Michela, dalla sua Piccola Città del Sud, è arrivata a Milano, e qui, piena di entusiasmo trova impiego in una nota agenzia pubblicitaria ed anche un fidanzato. All'improvviso perde il lavoro e viene mollata dal fidanzato e, dopo nove anni di vita nella metropoli, deve far ritorno al paesello, sola e senza lavoro. A svegliarla dal suo dolore, e dal Lexotan, ci penserà Aurora, con la saggezza dei dieci anni e con la sua incredibile voglia di vivere.

La fine di una storia d’amore coincide con la perdita di un’identità. Ci ritroviamo cacciati dalle nostre stesse vite, a inventarci un nuovo nome, un altro domani, giacché il passato che abbiamo appena finito di costruire era tutto sbagliato.
Michela è l’emblema dei nuovi quarantenni, brillanti, colti, aggrappati ad un futuro precario, fatto di lavori saltuari e amori insipidi…con la voglia di fuggire e la necessità di tornare a casa. E dopo anni di autonomia, dove davvero il cerchio della vita sembrava aver finalmente trovato la quadratura, il sogno di Michela scoppia come una bolla di sapone…il suo capo la licenzia e l’amato fidanzato la molla su due piedi senza nemmeno il coraggio di dirle il perché. E Michela lo cerca questo perché, scava nei suoi fallimenti, che poi sono i fallimenti di un’intera generazione, cresciuta forse troppo in fretta, forse troppo coccolata ma che ora deve fare i conti con una realtà a volte impossibile da costruire. Nella deriva di Michela, a salvarla è Aurora una ragazzina di dieci anni che porta nei suoi occhi chiari un dolore ed una perdita devastanti ma che proprio con il disincanto della sua età riesce a mostrare alla sua amica che la vita è ancora piena di possibilità, che niente è finito, che sempre si può ripartire e ricominciare. Accanto al duo Michela -Aurora si avvicenda una pletora di personaggi, i quali, ognuno a modo suo, lascia un segno indelebile nel lettore, a partire da Giulia, l’improbabile cugina di Michela, SuperCarla e le sue polpette che sanno di casa, Onorina ed i suoi discorsi da telenovela per arrivare a Giorgio, padre di Aurora, quarantenne anche lui sommerso da un dolore che non vuole raccontare e che cerca di anestetizzare con la sua vita rigorosa ed il suo amore smisurato per la figlia.
Da domani mi alzo presto è un romanzo generazionale, racconta con uno stile fresco ed accattivante i piccoli drammi e le dolorose cadute dei quarantenni di oggi, del loro sentirsi sempre fuori ruolo e fuori tempo, del loro non sentirsi a casa in nessun luogo. Ma è anche un romanzo di speranza, di leggerezza, di ironia, perché in fondo, la vita la devi prendere con leggerezza altrimenti resti schiacciato dai suoi rovesci e ti ritrovi in pigiama a controllare che sul comodino ci siano Lexotan e sigarette; è un romanzo che ci ricorda che la vita va vissuta e guadata con gli occhi di un bambino, aperti e sinceri, tenendo in mano un quadernetto stropicciato per scrivere ogni ricordo bello e non permettere che vada perso
Approfondimento
Simona Toma ci racconta una storia dall’apparenza semplice, quasi un clichè, ci aspettiamo l’happy endig, ma non è così. È una storia vera, è forse anche un po’ la nostra storia. Con Michela rivediamo noi stessi, le nostre paure, le nostre speranze e i nostri dolori e lo facciamo con ironia, con disincanto, facendo il tifo per lei, accompagnandola nelle sue scelte e sedendoci accanto a lei sul terrazzo di casa sua a Piccola Città le raccontiamo anche un po’ di noi e di come, quasi sempre, a salvarci è l’amore.
Ho finalmente disfatto le mie valigie e ho deciso di avere pazienza con i miei ricordi, di trattarli con tenerezza, non mi spaventano più.
Romina Celani
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