
Autore: Cristina Comencini
Pubblicato da Einaudi - Aprile 2016
Pagine: 166 - Genere: Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Brossura
Collana: I coralli

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Il corpo della madre di Caterina giace di fianco a quello dell'uomo per il quale ha abbandonato la sua famiglia, in un albergo in Grecia. Caterina, in viaggio per il riconoscimento del cadavere, è costretta a scoprire quanto il destino sia in grado di compiere strane piroette, pur di far trovare a ognuno le proprie risposte.

Tutto è iniziato in quella vacanza, quando io ho scelto di abitare il tuo mondo e tu di lasciarlo. Non importa se ci sono voluti anni, era già tutto lì. Avremmo dovuto buttare giù il muro che ci divideva solo apparentemente, come ora, in questa stanza, perché in realtà avevamo la stessa morte nel cuore.
Tutti sanno quanto siano importanti i primi anni di vita di ogni individuo. Forse nessuno lo sa meglio di Caterina. Il buio dei suoi primi sei anni di vita, illuminato qua e là di flashback dolorosi, le ha impedito di provare amore. Una bambina costretta a vivere in un’assoluta sterilità emotiva e nella povertà materiale, tra abusi da parte dei genitori biologici e problemi di salute. Tutto cambia quando incontra la sua vera mamma, quella che l’ha cresciuta, che l’ha fatta studiare, che ha provato a insegnarle a lasciar parlare il suo cuore nella gioia e nel dolore: Graziella. Grazie a lei e al papà riesce a crescere in salute, a trovare il proprio percorso nella vita, a metter su la propria famiglia e ad avere due figli.
Nonostante tutto questo, nonostante il contrasto evidente tra il buio di un passato impossibile da ricordare e la luce di un’evoluzione inaspettata e brillante, Caterina non sa essere felice. Non sa amare incondizionatamente, si sente in colpa nei confronti di quel marito tanto amorevole, che tanto crede in lei. Non riesce ad amare neppure sua madre. Ed è proprio per questo che sua madre si perde, allontanandosi dalla propria famiglia per lasciarsi andare all’amore per un artista dalla vita ingarbugliata.
Caterina riceve la telefonata che le fa tremare il cuore, con la quale le viene comunicato che sua madre è morta in un albergo in Grecia accanto a Sebastiano, l’artista stravagante. La storia si intreccia, così, con quella di Daniele, figlio di Sebastiano, che Caterina giudica subito come un pazzo. Capace di cambiare umore nell’arco di un pugno di secondi, ha una curiosità infantile che riesce a incuriosirla. È proprio dal loro incontro infausto che entrambi comprenderanno di essere vivi, di non poter cambiare ciò che è stato e di non poter decidere ciò che sarà.
Approfondimento
La penna di Cristina Comencini si rivela, a tratti, piuttosto criptica in questo romanzo. Essere vivi ha certamente una vitalità sfuggente, tagliente, a tratti misteriosa. Caterina si incammina su di un percorso piuttosto impegnativo da seguire: ci vuole coraggio per leggere questo libro con il giusto spirito, lo stesso coraggio che dimostra di avere la protagonista.
Lo stile col quale vengono narrate le vicende risulta essere impetuoso, di getto, ed enfatizza alla perfezione ciò che presumibilmente si trovano a vivere i personaggi coinvolti nelle vicende. A tratti Essere vivi risulta quasi surreale, alcune reazioni agli eventi risultano inaspettate, per certi versi contrari alla morale comune, ma la loro genuinità e spontaneità le fa sembrare la scelta migliore. Un romanzo in cui la vita esplode con un’epifania che arriva quando meno te lo aspetti, Caterina.