
Autore: Alice Oseman
Pubblicato da Mondadori - Marzo 2023
Pagine: 408 - Genere: Letteratura per ragazzi, New Adult, Young Adult
Formato disponibile: Audiolibro, Brossura, eBook
Collana: Oscar fantastica
ISBN: 9788804755838
ASIN: B0BWPHFJ2B

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«Sto morendo. Letteralmente, sto morendo.» «Altamente sconsigliato» replica Juliet, come se avesse fatto due settimane di vacanza sull'isola della Morte e le avesse dato due stelline su cinque su TripAdvisor.

Mi piace pensare che Dio abbia un piano per noi. Ma penso anche che c’è troppa merda al mondo perché questi piani siano perfetti per ogni singola persona. O forse Dio non ha tempo di scrivere un piano per tutti. Alcuni di noi vivono solo la propria vita facendo del proprio meglio, e ogni tanto sbagliano.
Alice Oseman è conosciuta nel mondo letterario attuale per essere un’ottima scrittrice, dedicata esclusivamente al pubblico giovanile.
In I was born for this le tematiche trattate, ampiamente condite da un prolifico slang, sono psicologiche e di gran valore morale, certo bisogna andare oltre la trama e a volte non si coglie velocemente lo schema, ma certamente è più semplice per chi non ha artifizi sociali e una mentalità da boomer.
La storia dopo un’accurata introspezione della protagonista principale che si fa chiamare Angel di origini arabe con poca propensione allo studio, dolce, sensibile, educata, ma anche molto sola, delinea in maniera progressiva quelle che saranno le vicende successive, tra cui il feroce litigio con la madre e il viaggio tanto desiderato verso Londra in occasione del concerto di un famosissimo gruppo pop rock, i The Ark.
Quando il treno riparte da Leicester Square e la connessione a internet non funziona più, mi metto le cuffie e ascolto gli Ark, provando a smettere di pensare. È stata una bella serata. Ho parlato con un sacco di gente. È stata una bella serata. È difficile pensarla così, forse, quando sei da sola sulla metro londinese alle undici e mezza di un martedì sera. Mi chiedo perché sia così triste. Tutti quei discorsi sul futuro, sulla carriera eccetera? Perché dovrebbero rendermi triste? È solo che non mi piace pensarci. E quindi? A chi importa? Non ho bisogno di pensarci. Tutti sembrano sapere cosa fare della propria vita tranne me.
Qui Angel sarà ospitata da Juliet, una ragazza espansiva e decisa conosciuta sul gruppo social frequentato dagli appassionati dei The Ark.
Angel per la prima volta si trova ad affrontare la realtà con un’amicizia che non è più solo online, ma che la porterà a scontrarsi con le emozioni vere, come la gelosia.
Juliet, infatti, ha invitato a passare le giornate che anticipano il raduno ed il concerto anche un ragazzo, Mac, che Angel proprio non aspettava di trovarsi di fronte, lei credeva ingenuamente di vivere le magiche esperienze solo insieme a Juliet, la sua unica amica. Questo confronto improvviso con Mac la indurisce anche perché scopre che lui non è un fan dei The Ark, ma è solo una messa in scena per fare colpo su Juliet.
La relazione così compromessa tra le amiche viene affiancata nella narrazione dalla concretizzazione del fandom, dove l’esasperazione si alterna all’inesperienza della realtà e alla rappresentazione umana dei tre cantanti dei The Ark, tra cui spuntano maggiormente Jimmy e Rowan.
Lo scontro brutale tra la volontà di essere sé stessi e l’apparenza di essere quello che viene richiesto è un dibattito continuo e si esaurisce solo nell’epilogo in cui tutti i protagonisti arrivano a capire quanto ci sia di falso e vero nella loro esistenza.
Jimmy ama la musica, ma il viverla pubblicamente ed il condividerla soprattutto con i fan lo trascina in costanti attacchi di panico, mentre Rowan odia il fandom e considera i fan senza cervello.
Ho di nuovo la mia maschera felice addosso e tutto va a meraviglia e poi all’improvviso non più. Una ragazza arriva da dietro la tenda e tutto è come al solito e poi non lo è più. Invece di sorridere e tenderci il telefono per farsi una foto estrae un mattone dalla borsa. Un mattone. Come quelli che useresti per costruire un muretto in giardino. Lo staff della sicurezza non è sovrumano. La ragazza lancia il mattone addosso a Rowan prima che le possano saltare addosso. […]
Sono ovunque intorno a me. Mi toccano. Mi toccano le braccia, le mani, la faccia. Non riesco a muovermi. Non riesco a respirare. Chiudo gli occhi. Mi copro la testa con le braccia. Non voglio vederle.
Rowan ha un amore tenuto volutamente segreto per evitare scandali, Bliss. Una giovane ragazza che lavora come commessa, che casualmente farà conoscenza di Angel e sarà questo il primo passo che avvicinerà la protagonista al vissuto dei The Ark.
Durante il concerto non mancheranno momenti agitati e al termine Jimmy si rinchiuderà in bagno per sfogare la propria ansia, qui si imbatterà in Angel sfuggita dalla calca del fandom, l’incontro porterà Jimmy a instaurare un rapporto di amicizia con la ragazza e a farle conoscere in un secondo momento la propria famiglia, composta unicamente da un nonno.
Sul finire la Oseman monda meccanicamente le vicende arrabattando un finale che è quello che si aspetta il lettore, forse troppo frettolosamente, le emozioni profonde che si vivono nei primi capitoli attraverso la minuziosa caratterizzazione dei personaggi si perdono, offuscate dalla rapidità con cui si cerca di arrivare al succo del racconto.
Nonostante il climax fortemente psicologico, I was born for this fatica a farsi accogliere da un pubblico più adulto.
Approfondimento
Anche se i personaggi tratteggiati inizialmente perdono dimensione a mano a mano che si giunge al capitolo conclusivo, Juliet e Mac svaniscono completamente, mentre Bliss che sembrava promettente naufraga nell’agitazione delirante che influenzerà Jimmy, la storia ha il suo perché, aiuta in qualche modo ad approfondire le bugie che si celano dietro alle ossessioni, interrogandosi su quanto siano anomale a volte le passioni e il totale riconoscimento dell’idolo a discapito dell’altro o peggio di noi stessi.
Nausicaa Baldasso