È il nesso fra un universo puramente interno e il mondo di tutti. È la manifestazione diretta dell’inconoscibile agitazione che è il nostro primo movente, il primo motore. È ciò che dissimulato, alterato, sofisticato, incompreso fuori di sé, genera i mostri dell’animo umano, che non conoscono compassione, complicità, partecipazione – e quindi, libertà. È il picco più potente dell’animo.
(Unaparolaalgiorno.it)
Mi piace questa definizione, rende l’idea su quanto complessa e importante possa essere. Parliamo dell’emozione, dell’universo di elementi che può racchiudere e in particolare di quella che nasce come poesia e successivamente si riproduce in forme diverse in chi le legge. Lo facciamo con una “paladina” della poesia che palpita come emozione: Chiara Fontana, autrice di “La danza dell’ispirazione” che abbiamo approfondito in questa recensione. Una breve chiacchierata sul ruolo della poesia e sulle piacevoli conseguenze dello scrivere poesia.
Perché quando qualcosa scuote l’animo lascia un’impronta ma se poi si trasferisce sulla carta le impronte sono due. Se produce un cambiamento, anche minimo, nello stato d’animo e nella vita di un’altra persona le impronte sono tre e capirete che non è cosa banale ma piuttosto speciale. Non può passare inosservato, le impronte dovrebbero generare desiderio di imparare. Il mio consiglio è quello di iniziare a conoscere Chiara Fontana attraverso questa breve intervista e di aprire l’anima ai suoi versi. Vi accorgerete di ricevere emozioni a piccole dosi.
Per rompere il ghiaccio iniziamo con una domanda difficile: chi è Chiara Fontana?
Mi definisco eclettica, originale e poliedrica. Nutro profondo rispetto verso il prossimo, la Natura, gli animali, l’Universo in tutte le sue sfumature.
Quando si parla con un poeta di poesia il tema dell’ispirazione viene sempre fuori, sia per curiosità sia per la sua centralità. Insomma, è inevitabile. A maggior ragione dobbiamo parlarne con lei dato che questo aspetto è ampiamente presente nel suo libro, a partire dal titolo “La danza dell’ispirazione”. Qual è stata la sua fonte di ispirazione primaria nella stesura di questa opera prima e perché è una danza?
Ho dato alla luce “La danza dell’ispirazione” in un periodo della mia vita di immensa serenità personale, faticosamente conquistata al termine di una lunga fase di oppressione, sofferenza e pesantezza quotidiane. La mia fonte di ispirazione primaria è stata la liberazione totale della mia anima da ogni forma di costrizione e di giudizio, che ha portato una trasformazione radicale di me stessa e del mio rapporto con il mondo.
Ho fotografato le mie emozioni nell’istante stesso che le ho provate e quindi è una danza perché intrisa di ritmo pieno di respiro e fluidità di lettura, da cui lasciarsi intimamente coinvolgere.
Cosa sta perdendo l’uomo che può recuperare con la poesia?
Con la poesia l’umanità può recuperare i valori importanti dell’esistenza, la semplicità delle piccole cose e la grandezza legata alla consapevolezza di possederle. La poesia non ha limiti né confini, può recuperare tutto, ma solo quando è scritta con l’anima.
Diversi componimenti raccontano l’amore, nelle sue sfaccettature. Dall’amore romantico al tradimento, dall’amore filiale all’attaccamento per le piccole gioie della vita. Un amore che cambia, maturo ma sempre imperfetto, libero e fragile. Come deve essere l’amore perché sia capace di renderci soddisfatti?
La radice dell’amore nasce, prima di tutto, dalla stima e dall’accettazione di noi stessi. Solo l’amore che non distrugge questa basilare ed essenziale constatazione può essere definito tale e portare soddisfazione costruttiva nella nostra vita.
È un dono che redime e rende migliori.
Che ruolo gioca l’emozione nella sua poesia? Pensa sia importante evocare una risposta emotiva nel lettore?
Per me, la poesia è emozione e penso vivamente che sia essenziale una risposta emotiva capace di smuovere il cuore del lettore, la sua mente, i suoi ricordi, i suoi sentimenti nascosti, le sue insicurezze. Il poeta illumina la realtà e possiede il dono di regalare la speranza, anch’essa una forma di amore per il prossimo.
Sia il momento creativo per l’autore che la lettura dal punto di vista del lettore possono rappresentare una via d’uscita indispensabile se avviene quel distacco dalla realtà che più volte ha sfiorato nei suoi versi. Secondo la sua visione la solitudine è in grado di farci riscoprire valori e gioie sepolte. Come è possibile?
È possibile soltanto quando la solitudine è profondamente ricercata per “dissetare il nostro spirito”. Il concetto è ben diverso dalla solitudine imposta, in cui le nostre vibrazioni non sono in armonia con ciò che desideriamo dal mondo esterno.
Il silenzio ed il distacco momentaneo dalla quotidianità aiutano a ricaricarci, a rivedere luoghi e sentimenti con occhi nuovi e fresca serenità d’animo. La nostra vita è colma di condizionamenti e compromessi, spesso non dettati da una spinta interiore, ma necessari per “combattere “le nostre battaglie quotidiane. Cercare una tregua è il segnale di inizio verso la comprensione dei nostri limiti e, di conseguenza, provare a cambiare rotta verso una direzione diversa per edificare la nostra pace, pilastro fondamentale che aiuta a centrare anche gli obbiettivi in apparenza impossibili da realizzare.
Titolo: La danza dell'ispirazioneAutore: Chiara Fontana
Pubblicato da Robin - marzo 2023
Pagine: 74 - Genere: Poesia
Formato disponibile: Brossura, eBook
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"Ogni parola agisce sul mio cuore,
come un'impronta digitale
che riconosce il tuo amore".
Provi a raccontarci il suo processo creativo quando scrive.
Inizio a creare in qualsiasi luogo, a qualunque ora del giorno e della notte perché l’ispirazione non è a comando, ma è un “impulso geniale” del momento. Non correggo mai le mie creazioni: sono lampi istantanei che tuonano nella mia mente e devo riportarle immediatamente sul foglio così come vengono concepite ed ispirate da uno sguardo, da un semplice prato di montagna, da un viso pieno di felicità e potrei andare avanti all’infinito.
Successivamente, le rileggo, faccio finta di essere il lettore e mi chiedo se ciò che ho creato sia in grado di arrivare al suo cuore. Se così non fosse, non avrebbe senso scrivere.
Qual è la parte più gratificante dello scrivere e del pubblicare poesia? E quella più sfidante?
La parte più gratificante dello scrivere è il potere di regalare un pezzo del mio cuore al lettore. Non conosco personalmente tutte le persone che decidono di leggere le mie poesie, ma solo il fatto di avermi scelto è motivo di gratitudine perché so che anche una parte del loro cuore batte, anche solo per un istante, insieme alle poesie stesse.
Ho avuto modo di confrontarmi con molte persone; la maggior parte ritiene la poesia difficile da comprendere nelle parole e nella forma: un privilegio per pochi. La parte più sfidante dello scrivere e del pubblicare poesia, secondo me, è il potere di superare queste barriere e liberare la sua infinità capacità di illuminare il mondo e qualsiasi aspetto della vita con parole semplici e alla portata del cuore di tutti, scritte con animo sincero e profondo.
C’è qualche poeta che ha influenzata profondamente la sua visione artistica?
No.
Cosa rappresenta per lei in modo più intimo e personale come pure nel ruolo pubblico che inevitabilmente riveste “La danza dell’ispirazione”? Qual è il messaggio più importante che secondo lei dovrebbe arrivare?
Pochi giorni fa, una ragazza mi ha ringraziato perché dopo aver letto “La danza dell’ispirazione” ha trovato il coraggio di intraprendere la strada che aveva bruscamente interrotto e tornare a pianificare il suo nuovo futuro con fiducia e piena di forza interiore. È questo che rappresenta, per me, la mia raccolta di poesie: infondere speranza e luce nella vita delle persone. Nulla è perduto, dobbiamo solo riuscire a guardare e sentire la realtà con occhi nuovi, da una nuova prospettiva sul nostro domani.
Il messaggio più importante è: l’impossibile è adesso.
Sebbene ognuno cammini individualmente nel proprio percorso l’insegnamento che Chiara Fontana ci regala è che per vivere, dirsi veramente vivi, occorre ancorare a questo percorso nuovi modi di osservare e nuovi modi di percepire la realtà. La poesia è emozione e l’emozione può tutto. Fortunatamente è alla nostra portata.
Fabio Pinna