
Autore: Peter Handke
Pubblicato da Guanda - Novembre 2019
Pagine: 432 - Genere: Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Narratori della Fenice
ISBN: 9788823522411

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Il viaggio pieno di peripezie ed incontri della ladra di frutta, una giovane ragazza che parte da Parigi e attraversa la Piccardia per ritrovare la madre e la sua famiglia.

Niente di niente ti potrà succedere, mia cara ladra di frutta, almeno non dall’esterno…Dall’interno, be’, sì…Ah, il tuo cuore: guarda com’è fatto, sembra destinato a spezzarsi per un nonnulla, e anche tu sei stata fatta e concepita per dormire in un bagno di sudore, nell’angoscia, e per non risvegliarti mai più…AL tempo stesso: nessuno è più gioioso, più colmo di gioia, più portato a gioire di te, o mia ladra di frutta!
Il narratore inizia il suo racconto in un giardino, un’ape l’ha punto ad un piede. Una descrizione iniziale che si dilunga alla ricerca di un espediente per unire la visione del narratore alla nostra di lettori. Si fa fatica, ma una volta che entra in scena la ladra di frutta, solo allora, si capisce che il vero protagonista non è il narratore, bensì quella giovane ragazza. Di lei non si sa niente, non viene descritta la sua attività giornaliera, nemmeno il suo modo di vestire se non in alcuni particolari (un foulard, una gonna), nemmeno la sua vita fino a quel momento. Quella ragazza non ha un nome, si sa soltanto che ogni tanto arriva nel giardino e ruba un piccolo frutto, quello più alto, senza farsi sentire, arriva e se ne va.
La seguiamo nel suo viaggio. La ladra di frutta decide di partire. Sembra una cittadina del mondo, una viandante che non ha un luogo da chiamare casa eppure lo cerca. Parte da Parigi verso la Piccardia. Prima in treno, poi a lungo cammina a piedi e nella sua faticosa ricerca viene a contatto con vari personaggi. Nessuno di loro ha un nome, tranne Ivan, un giovane ragazzo come lei, che la accompagna per un tratto di strada per poi tornare al suo lavoro di consegne a domicilio.
-C’è posto solo per colui che porta con sé il proprio posto-, lei aveva sì, ovunque andasse, portato con sé il proprio posto, ma nella società in cui giungeva di volta in volta di quello non c’era alcuna richiesta
L’obiettivo della ladra di frutta è ritrovare sua madre, bancaria, che da un anno non vede più, ma alla fine è solo un espediente per raccontare altro, se non il percorso della vita stessa, quella della protagonista e infine quella di tutti noi.
Le descrizioni sono poetiche, spiegate con una sintassi semplice, ma con molte figure retoriche. Non ci si dilunga sul come, ma sui modi, sulle particolarità, su quello che vedono i personaggi e quello che loro pensano in quel momento. Le riflessioni sulla vita e sul viaggio sono molte e non servono a coinvolgere il lettore come spesso accade, per attrarre l’attenzione, bensì sono parte della narrazione stessa.
La trama non è la cosa essenziale di questo romanzo, ma il modo in cui è scritto, nel complesso crea sensazioni ed emozioni che rimangono impressi. La forza narrativa è proprio nella protagonista e in ciò che la circonda, in ogni minima variazione della sua vita che sembra piccola cosa, nella natura parte integrante della storia, ma in realtà la cambia interiormente. Il viaggio è dentro le parole, dentro le nostre vite, nella nostra mente.
Approfondimento
Peter Handke ha vinto il premio Nobel per la letteratura nel 2019, la motivazione è stata:«per la sua opera influente che, con ingegno linguistico, ha esplorato le periferie e le specificità dell’esperienza umana». La ladra di frutta oltre ad esplorare l’interiorità umana, è un’opera miliare della letteratura di Handke. Alcune caratteristiche del personaggio ricalcano anche la vita dell’autore: la ricerca della madre, morta suicida quella di Handke; le origini balcaniche simili ad entrambi; l’amore per la natura. Lettura non è semplice, per chi ama le trame complesse e piene di personaggi ben delineati. Si deve leggere lentamente per cogliere ogni sfumatura letteraria e ogni piccola variazione dell’animo, della ladra di frutta e di noi lettori.
Gloria Rubino