
Autore: Henning Mankell
Pubblicato da Marsilio - 02/11/2017
Pagine: 320 - Genere: Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Rilegato
Collana: Romanzi e racconti

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Leyla, Tanja e Tea-Bag sono tre ragazze arrivate in Svezia cariche di sogni. In fuga da paesi disperati, credono di poter cominciare una nuova vita, ma si trovano invece a fare i conti con una solitudine incolmabile: circondate da mura di paura, devono ogni giorno conquistarsi il diritto di esistere, costrette in un infinito presente, senza più niente alle spalle e senza niente ad aspettarle. Paradossalmente, sono proprio loro, le “ragazze ombra”, a riaprire le porte dell’ispirazione a Jesper Humlin, stimato poeta di Stoccolma che, nel tentativo di recuperare la sua vena creativa, coinvolge rifugiati e illetterati in un corso di scrittura, lasciando che Leyla, Tanja e Tea-Bag lo conducano per mano al di là di un confine impercettibile, mostrandogli la sua arte, e il suo stesso paese, in una nuova prospettiva.

“Era tutto sbagliato. Ho pensato che anche questo giorno sarebbe passato senza lasciare alcuna traccia dietro di sé, una folata di vento che se ne va così com’è venuta. Uno di quei giorni che sembrano prenderti in giro.”
Può la parola restituire la dignità? E’ in grado la scrittura, con il formicaio di parole che si imprimono sulla carta, rendere visibile l’invisibile? Raccontare, scrivere, tramandare, narrare, può far diventare luce ciò che è ombra? E’ questo ciò che Leyla, Tanja a Tea-Bag chiedono a Humlin, noto poeta svedese, perso tra le righe distratte delle sue poesie; è questo ciò che chiedono al corso di scrittura del famoso poeta. Ed è proprio durante questo corso strampalato, con l’incontro di culture e tradizioni molto lontane dalla sua, che Humlin dovrà fare i conti con la quotidianità di una umanità lontana e nascosta, di cui non avrebbe mai immaginato l’esistenza. Saranno le storie di queste tre ragazze, che provengono dall’Africa, dall’Iran e dall’Ex Unione Sovietica, a ridestarlo dal suo mondo ovattato ed a farlo scontrare con la realtà, lo porteranno a toccare la sofferenza, l’umiliazione, la paura; ma anche il coraggio, la disperazione, la fuga.
La narrazione, sospesa tra toni lievi, comici, ma anche drammatici ed a volte quasi onirici, spinge il lettore a voler capire, ad andare oltre, a correre dietro le frasi per conoscere una verità che sente nascosta, si fa avido di quelle storie sprofondate nell’oblio della quotidianità, vede visi, volti, luoghi e disperazioni accavallarsi. Le tre ragazze protagoniste del libro vengono da paese, storie e tradizioni diverse, ma sono accumunate da un grande dolore, che pur non avendo voce parla tutte le lingue del mondo, sveglia e scuote le coscienza addormentate sotto una coltre di menefreghismo e benessere. Ed allora, insieme ad un Humlin sempre più consapevole di ciò che avviene intorno a lui, sperduti in una Stoccolma fredda ed inospitale, cerchiamo un briciolo di umanità, una mano salvifica, un porto sicuro. Accanto allo scrittore ed alle tre ragazze si muove una pletora di personaggi, a volte stravaganti, come Marta, la madre di Humlin, a volte straordinariamente reali e coraggiosi, come Andrea, la fidanzata dello stesso, o Pelle, l’ex pugile proprietario della palestra dove ha inizio il corso di scrittura, che, per primo, prende consapevolezza che per uscire dall’oblio, per restituire dignità alle persone bisogna avere il coraggio di raccontare; capisce che il primo atto salvifico, il primo strumento di libertà è la parola.
Le ragazze invisibili non è un giallo, è una monito che suona forte nei nostri tempi, è la denuncia crudele e spietata di quanto sia difficile l’integrazione, di come, ancora oggi, la paura del diverso, del lontano, del reietto siano muri insormontabili, eretti dall’occidente ricco, davanti ad una massa di disperati che non si arrende ad un destino di barbarie e di violenze; è la rappresentazione amara di quanto ancora il mondo sia ingiusto, diviso ancora tra chi è nato “nel posto sbagliato” e chi, invece, dalla parte “giusta”.
Approfondimento
In questo romanzo riscopriamo un Mankell diverso, lontano dal giallista che conosciamo, troviamo uno scrittore sensibile, che crede nella forza e nel coraggio di scrivere per denunciare, per raccontare storie, per perpetuare la memoria, il ricordo, la conoscenza, affinché, attraverso il racconto, ciò che è invisibile possa diventare visibile, affinché i volti, le braccia, le mani, i sorrisi e le lacrime delle migliaia di Leyla, Tanja e Tea-Bag posa finalmente essere illuminati dal sole, per dare davvero dignità ad ogni essere umano .
“Le famiglie in fuga sono fatte a pezzi, ma non dalle granate: la fuga stessa e la paura ci dilaniano e i pezzi cadono in luoghi che non sappiamo neppure in quale parte del mondo si trovino ”
Romina Celani [amazon_link asins=’883170639X,8831706403,8831706411′ template=’ProductCarousel’ store=’leggacolo-21′ marketplace=’IT’ link_id=’61835bf5-a7c3-11e8-826b-e9086dc1e09a’]