
Autore: Richard Wright
Pubblicato da Racconti - Novembre 2020
Pagine: 320 - Genere: Racconti, Autobiografico
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Racconti
ISBN: 9788899767587
ASIN: B08P276DRH

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Otto frammenti di esperienza umana vissuta ai margini dell’America negli anni ‘30. Storie di uomini e donne di colore che lottano, spinti da un’insaziabile desiderio di stare al mondo, contro l’insensatezza di un odio viscerale, le cui eredità e reminiscenze sopravvivono ancora oggi.

Questa raccolta di racconti, come da titolo, propone le storie di otto uomini accomunati dal loro essere di colore in una società dominata dalla “razza bianca”. Ogni frammento è completamente slegato dagli altri, sia in termini narrativi che stilistici. Alcuni racconti presentano esclusivamente dialoghi, una sequenza infinita di discorsi diretti che penetra la quotidianità dei personaggi e lascia solo percepire i confini fisici dello spazio; altri, invece, seguono uno schema inverso, in cui le descrizioni di ambienti, pensieri e avvenimenti prendono il sopravvento sui dialoghi, e quindi sulla percezione di libera azione in capo al protagonista. Richard Wright non affronta mai un discorso di giudizio nei confronti di questi otto uomini, lasciando piuttosto il compito a tutta la platea di bianchi, sempre incurante e paurosamente incosciente della presenza di altre persone intorno ad essa.
La potenza comunicativa di Otto uomini risiede nella spiazzante accettazione di un quotidiano così apparentemente assurdo con cui i racconti vengono esposti. Sono racconti dell’Insensatezza, vera chiave di volta che sorregge il tutto e lega ogni esperienza alle altre; e la si legge negli occhi, nelle parole, nella paura e nelle intenzioni dei personaggi bianchi. È quella stessa insensatezza con cui si reiteravano e tutt’oggi si mantengono certe dinamiche nei rapporti tra esseri umani, ovunque una delle parti, seguendo discorsi fasulli e indecenti, supponga di possedere un inesistente diritto di superiorità sull’altra.
La nostra America troppo giovane e troppo nuova, vigorosa perché sola, aggressiva perché spaventata, insiste nel vedere il mondo in termini di buono e cattivo, santo e dannato, alto e basso, banco e nero; la nostra America è spaventata dai fatti, dalla storia, dai processi, dalla necessità. Accoglie la scorciatoia per cui si condanna chi non si riesce a comprendere, si emargina chi ha un aspetto diverso; e ripulisce la propria coscienza ammantandosi di una giustizia che si è cucita addosso a sé.
Approfondimento
Tra gli otto racconti, l’ultimo è quello più particolare. L’autore svela sé stesso, è il racconto autobiografico del periodo in cui Richard Wright ha vissuto a Chicago. Questa scelta non gli permette solo di esprimere liberamente le proprie idee, ma di farsi carico di un compito che precede decenni di storia. Decidendo di inserirsi in queste otto storie, Richard Wright si pone al pari degli altri personaggi, mostrando consapevolezza di sé e vicinanza alle persone che racconta. La lotta dell’autore non è una lotta personale, ma un grido collettivo di voci senza suono, di cui egli si fa portavoce. Da un certo punto di vista, non per forza corretto, i primi racconti rappresentano una chiamata, un messaggio volto a coloro che si rivedono specchiati in quelle situazioni difficili e disperate, ad unirsi e combattere insieme, per liberarsi da un odio tanto forte quanto insensato.