
Autore: Fabio Cantelli Anibaldi
Pubblicato da Giunti - Marzo 2021
Pagine: 178 - Genere: Autobiografico
Formato disponibile: Copertina Rigida, eBook
Collana: Scrittori Giunti
ISBN: 9788809949720
ASIN: B08WS62YL9

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La storia della comunità di San Patrignano vista attraverso gli occhi di un ex tossicodipendente che ha vissuto sulla sua persona l’amore salvifico di Vincenzo Muccioli e la sua presenza ingombrante ma unica.

Fabio Cantelli ha un rapporto di odio e amore nei confronti della comunità di San Patrignano e del suo fondatore Vincenzo Muccioli. Fugge innumerevoli volte, ma poi torna, convinto che Sanpa sia l’unico posto in cui può stare bene. In un’occasione il ragazzo è prelevato da casa e riportato in comunità, dove resta rinchiuso in una piccola stanza senza finestre. Questa è la svolta che serve a Fabio per capire che si vuole bene, che sente orrore e compassione per ciò che è diventato e che non vuole mai più essere annullato dalla droga. Da quel momento ricomincia a provare emozioni come l’attesa, la delusione, l’eccitazione, che prima erano attutite e imbavagliate dalle sostanze chimiche, ma questa è una assunzione di coscienza personale, che la comunità può solo favorire e non garantire.
Infatti il ruolo di Muccioli consiste nell’amare i ragazzi in modo incondizionato, senza giudicare, con lo scopo da creare una comunità con una base etica comune a tutti. Il piano terapeutico in pratica è solo questo: si guarda gli altri della comunità vivere, avere una vita sociale, lavorare, divertirsi, prendersi le proprie responsabilità. Le persone appena arrivate, con la paura di vivere, devono gradualmente imparare a farlo.
San Patrignano era ormai LA comunità, c’erano sedimentati in ogni angolo quindici anni di tempeste, disperazioni, rinascite, paure, sconfitte, malattie incurabili, tensioni, un omicidio, processi, perquisizioni, funerali, due suicidi, matrimoni, nascite, e soprattutto quantità inimmaginabili di angoscia, trasformata in passione di vita, innumerevoli smarrimenti trasformati in orientamenti, in tracciati di ricerca.
Cantelli, che con un gruppetto dei più colti e svegli affianca Muccioli nella gestione della comunità, si rende ben presto conto della falla nel sistema: tutto è imperniato sulla figura di Vincenzo, ma a fronte dell’aumento del numero dei ragazzi, la soluzione prevista dal fondatore è formare ragazzi che possano operare accanto a lui come terapeuti e guide spirituali. Il problema è che Muccioli ingenuamente proietta le sue stesse ambizioni e capacità su altre persone, che hanno l’unico difetto di non essere lui, di non possedere il suo carisma, di non riuscire a replicare il suo metodo basato sull’amore e sulla fermezza. Anche la forma mista tra comunità terapeutica e azienda non aiuta a rendere chiari i ruoli e le regole.
Vincenzo avrebbe voluto l’impossibile: un mondo fatto solo di amici, di persone che lo amassero come lui amava gli altri. Eppure, nonostante le cocenti delusioni subite nei rapporti umani, non è mai riuscito a imparare il disincanto.
Approfondimento
Non aspettatevi una cronaca degli avvenimenti che hanno scandito gli anni di San Patrignano e di Vincenzo Muccioli: Cantelli fornisce una disamina lucida e cruda delle motivazioni che lo hanno spinto verso la tossicodipendenza, e poi delle luci e delle ombre della comunità e del suo fondatore.
Il tutto però è sempre accompagnato da ragionamenti filosofici e psicologici, attenti a ogni sfumatura e a ogni aspetto. Il linguaggio a volte fin troppe ricercato definisce Fabio Cantelli come un raffinato narratore che ha sempre cercato il suo posto nel mondo senza trovarlo. Non ha paura di schierarsi contro la legalizzazione della droga, né di ammettere che Vincenzo Muccioli ha occupato un posto importantissimo nella sua vita. E neppure di nascondere sotto il tappeto i terribili errori commessi nel buio di Sanpa.
Il sapere scientifico ha fallito con la tossicomania perché esso ignora ciò che invece la filosofia sa da sempre: che sotto il freddo regime della forma e del sapere il fuoco di questo nulla continua eternamente a bruciare.